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LIRFL (RUGBY A 13), CAPITAN GIULIANA E LE AMBIZIONI DEL SYRAKO: «LA FINALE SCUDETTO? PERCHÉ NO…»

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Redazione

Roma – Nell’edizione 2015 del campionato organizzato dalla Lega Italiana Rugby Football League (Lirfl) sono stati tra i protagonisti, tra l’altro a sorpresa visto che si trattava del loro primo anno nel rugby a 13 italiano. La Syrako del presidente-giocatore Concetto D’Aquila, squadra di Siracusa, ci riproverà quest’anno e lo fa con ambizioni nemmeno tanto nascoste, come sottolinea il capitano (e anima del club) Robert Giuliana. «Nella passata edizione del campionato Lirfl arrivammo alle semifinali, perdendo a testa alta contro i Magnifici di Firenze. Se ci piacerebbe ripetere quel piazzamento? Certo, ma perché non pensare anche alla finale…». Il 34enne mediano e lo stesso D’Aquila sono gli elementi di esperienza di un gruppo per il resto molto giovane. «L’ossatura della squadra è la stessa della scorsa stagione – rimarca Giuliana – con quattro nuovi innesti che ci potranno dare ulteriore spessore. La rosa è composta da tanti giovani atleti che devono avere tanta fame di competere». Magari anche in ottica azzurra. «La Lirfl sta dimostrando di voler premiare i ragazzi che si mettono in evidenza durante le competizioni ufficiali e regalare loro il sogno di indossare la maglia della Nazionale: questo dev’essere uno stimolo forte anche per tutti i nostri giovani». La Syrako è stata costretta a saltare l’appuntamento della Coppa Italia, il trofeo che apre ufficialmente la stagione del rugby a 13 italiano, a causa dei play out regionali disputati nella serie C1 siciliana di rugby union. «Ma ora la nostra stagione nel rugby a 15 è praticamente conclusa e possiamo cominciare ad allenarci intensamente per l’appuntamento del campionato di rugby league che per noi è una vetrina davvero importante: non solo ci dà la possibilità di confrontarci con avversari fuori regione e soprattutto di incrociare anche atleti che militano in categorie superiori come accadde proprio nella semifinale contro i Magnifici dello scorso anno. E questo non può che favorire la crescita del nostro gruppo».