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Redazione
Roma – Poco più di un mese allo storico esordio ufficiale nel campionato di serie B nazionale. Il Lido di Ostia sta lavorando per farsi trovare pronto per la sfida del 3 ottobre sul campo dell’Alma Salerno. «Iniziamo con una sfida difficile su un campo molto tosto» dice il presidente Sandro Mastrorosato che assieme all’altro massimo dirigente Paolo Gastaldi e al direttore generale Lorenzo Salvi ha costruito la favola di questo club capitolino portandolo dal calcio a 5 regionale allo “sbarco” nel futsal nazionale. «Per noi il debutto in serie B è come realizzare un sogno – continua Mastrorosato – anche se questo club ha le potenzialità per far diventare questa categoria non un punto di arrivo, ma di passaggio verso palcoscenici ancora più prestigiosi. In ogni caso questa rimarrà un’estate indimenticabile che ci ha regalato la gioia grande del salto dalla serie C1: in questi ultimi mesi siamo stati sempre operativi perché non abbiamo voluto lasciare nulla al caso nella preparazione a questa nuova esperienza». E lo stesso sta facendo la squadra che da lunedì scorso si sta allenando agli ordini di mister Roberto Matranga e del preparatore atletico Gabriele Di Franco. «Il gruppo sta lavorando bene, anche se è ovviamente presto per dare dei giudizi. L’organico è ormai definito a meno di sorprese degli ultimi minuti e siamo convinti che può giocarsela su tutti i campi: abbiamo una rosa con giocatori di spessore tra quelli che sono rimasti e i nuovi arrivati. In questo primo campionato di serie B, oltre al risultato del campo che ovviamente ha grande importanza, il Lido di Ostia sarà molto attento all’atteggiamento e allo stile dei suoi tesserati: non è un caso che, qualche mese fa, abbiamo scelto un tecnico come Matranga che è prima di tutto una persona molto seria e pacata». Per Mastrorosato il Lido di Ostia «dovrà cercare di recitare un ruolo da outsider, anche se non conosco bene i valori delle avversarie. Teniamo molto anche alle vicende delle nostre due squadre giovanili, l’Under 21 nazionale e la Juniores d’Elite che rappresentano la punta dell’iceberg del lavoro fatto sul vivaio nel corso del tempo».
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