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Redazione Lazio

LIBERTA' DI STAMPA: CHE OGNUNO FACCIA IL PROPRIO MESTIERE

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Tempo di lettura 2 minutiChi promuove o esorta la “gogna” e il pubblico ludibrio finisce ad essere il primo a provare la propria iniziativa.

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Chiara Rai

La libertà di stampa è tutelata nell'articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili”.  La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo sostiene senza dubbio alcuno che: «Chiunque ha il diritto alla libertà di opinione ed espressione; questo diritto include libertà a sostenere personali opinioni senza interferenze».

Purtroppo si è arrivati al paradosso in un Paese dove esistono soggetti che indossata la fascia tricolore pensano di poter fare qualsiasi cosa, arrivando persino ad abusare del proprio potere e cercando addirittura di chiudere la bocca a coloro che con occhio vigile perseguono una informazione critica, documentata e mai diffamatoria.

Quando si arriva ad esortare dei cittadini a scagliare le pietre contro la libertà d’informazione chiedendo addirittura il risarcimento di danni che non esistono, allora significa che si è toccato il fondo. E che si è anche svuotata la cassa pubblica e si cercano espedienti inconsistenti per tentare di garantire i servizi essenziali come una manciata di bitume per le buche, una maniglia di una porta, strisce pedonali per garantire l’incolumità dei cittadini.

A tutti questi soggetti che pensano di mettere il bavaglio alla stampa, qualsiasi essa sia, in qualità di giornalista mi sento di dirgli senza tanti giri di parole che le intimidazioni attraverso iniziative folli, la stampa con la maiuscola le rispedisce al mittente. Chi promuove o esorta la “gogna” e il pubblico ludibrio finisce ad essere il primo a provare la propria iniziativa. E’ assolutamente inutile frequentare la Chiesa tutte le domeniche ai primi banchi e poi tentare di coinvolgere la cittadinanza in azioni deplorevoli. Il Vangelo consiglia di non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Coloro che non accettano le critiche mostrano una chiara incapacità di essere “leader”, di governare. Coloro che adottano strumenti intimidatori presto ne saranno le prime vittime.

Nel 1889 Oscar Wilde scrisse che “un’epoca che non possiede critica è anche un’epoca in cui l’Arte è immobile, ieratica, e confinata alla riproduzione di tipi formali, o un’epoca che non possiede Arte del tutto”. Si lasci che ognuno faccia il proprio mestiere: chi governa inizi a farlo senza perseguitare gli altri. La stampa continuerà a fare il proprio mestiere in piena libertà.