Lia Wainstein, testimone di un secolo, tra due patrie

Si è svolta di recente presso la sede della Fondazione
sul giornalismo ‘Paolo Murialdi’ la presentazione del libro ‘Memorie d’Europa.
Lia Wainstein, un’intellettuale libera del Novecento’, a cura di Regina
Wainstein (Edizioni Clichy). 

Alla presentazione sono intervenuti, insieme con la curatrice del volume, Giancarlo Tartaglia, segretario generale della Fondazione, il giornalista Stefano Folli, che del libro ha curato la prefazione, Lia Levi, autrice della postfazione.

Presentazione a Roma, da sin. Lia Levi, Giancarlo Tartaglia, Regina Wainstein, Stefano Folli, foto G. Nitti

Lia Wainstein (1919 – 2001) è stata un’intellettuale europea, attiva in
Italia dagli anni Cinquanta fino alle soglie del Duemila. Slavista, traduttrice
e scrittrice, ha pubblicato più di 1150 scritti fra volumi, saggi e articoli di
stampa in cui si rispecchia non solo il suo personale itinerario intellettuale
ma lo spirito del suo tempo. Cosmopolita per formazione e vocazione, ha
mantenuto per tutta la sua vita
un’attenzione costante, intellettuale e umana, al mondo russo e sovietico e a
quella parte importante che in esso rappresentano la cultura e la tradizione
ebraica. Il volume è presentato
ora ad Helsinki il 9 aprile in conversazione con Pauli Mäkelä, che dal 2006 al
2010 ricoprì il ruolo di ambasciatore della Finlandia in Italia.

Lia Wainstein nacque nel 1919 a Helsinki in una famiglia russa che la
Rivoluzione d’Ottobre aveva indotto all’esilio. Trasferitasi in Italia, con una
parentesi in Svizzera per sfuggire alle leggi razziali, divenne giornalista,
scrittrice e traduttrice, sostenuta da una solida cultura cosmopolita. Fu
attiva per mezzo secolo, fino alla morte nel 2001, collaborando a testate quali
«Il Mondo», «La Stampa» e «La Voce Repubblicana», oltre che a numerose riviste
culturali. La sua casa a Roma fu sempre un sicuro punto di riferimento per i
dissidenti russi, nonché un cenacolo ispirato ai principi liberali.

Le degenerazioni del potere sovietico, il sistema totalitario nato in
Russia sul tradimento delle speranze rivoluzionarie, la lunga marcia verso la
libertà, il ruolo degli intellettuali e la loro responsabilità civile e poi i
rapporti tra Italia e Unione Sovietica, l’amore per la Finlandia. Sono tanti i
temi trattati da Lia Wainstein, tra cultura e politica, negli oltre
milleduecento scritti che la scrittrice ha lasciato e da cui la nipote Regina
ha tratto la raccolta che compone questo volume. Un omaggio a un’esponente
della grande cultura europea del Novecento, un viaggio nella tragedia del
secolo.

A corredo dei testi ripubblicati, un’appendice al volume presenta
l’intera bibliografia degli scritti di Lia Wainstein, censiti e catalogati da
Regina, che ha curato anche un breve saggio introduttivo al volume.

Stefano Folli, amico e collega molto stimato da Lia Wainstein, e Lia
Levi, anche lei legata a Lia da una lunga e affettuosa amicizia, hanno
contribuito ad arricchire il volume con propri scritti originali.

Completa il volume un significativo apparato iconografico inedito e
proveniente dagli album di famiglia.

Nell’occasione della presentazione nella capitale finlandese viene
dedicata a Leo Wainstein, padre di Lia, una delle aule in cui si tengono i
corsi dell’Istituto di Cultura Italiana ad Helsinki..

Leo Wainstein fu un grande sostenitore dell’Italia. Console d’Italia a
Helsinki nel 1919-1923 e Console onorario dal 1949-1968, contribuì ai rapporti
commerciali tra i due Paesi come membro della Camera di commercio
italo-finlandese. Grazie alla sua donazione, nel 1954 fu inaugurata la sede
dell’Istituto in Ullankatu.

La conferenza ha luogo presso la sede dei corsi di
lingua dell’Istituto di Cultura, Ullankatu 3 A 2. Si inizia alle ore 17.00 con
la dedica dell’aula a Leo Wainstein ed a seguire la conferenza su Lia
Wainstein. La discussione si svolge in italiano e finlandese.

ccent