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Editoriali

L’Europa si sfalda sotto i colpi della migrazione clandestina

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La verità è soltanto una: nessuno vuole i migranti a casa propria. I paesi dell’Unione che si erano adagiati sulla acquiescenza del governo Renzi, o sulla sua complicità per portare tutti in Italia, oggi si risentono del fatto che l’Italia chiude i propri porti alle navi ONG in odore di traffici illeciti, come ha ribadito il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. Al punto da interessare anche il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, secondo il quale ciò che rende difficile il contrasto alle organizzazioni che gestiscono il traffico dei migranti è il disordine degli interventi. Secondo il magistrato, questo rende impossibile avere a bordo delle navi agenti di Polizia Giudiziaria, il che non permette di avere immediate acquisizioni investigative, come era sempre avvenuto in passato, con grave pregiudizio per le indagini. Indegno di un organismo come l’Unione Europea è lasciare che un’organizzazione malavitosa, che si intravvede nello sfondo – tanto da interessare il Procuratore Nazionale Antimafia De Raho – possa continuare a lucrare, loro sì, sulla pelle di gente che per la maggior parte fugge da fame e miseria, e non da guerre. Per cui non ha, secondo la convenzione di Ginevra, il diritto allo status di rifugiato, e quindi va rimpatriato.

Sui rimpatri si gioca il destino dell’Unione Europea

Un rimpatrio costa soldi, e si fa prima a chiudere porti e frontiere, tacciando, al contrario, l’Italia, di poca o nulla umanità, e accendendo fuochi sui quali l’opposizione soffia, strumentalizzando la reazione di nazioni come la Francia, e di Macron, il quale tuona dal pulpito contro l’Italia, contro Salvini e questo governo, coprendoci di insulti. Mentre a Ventimiglia, dove i migranti africani hanno ristabilito i loro accampamenti a ridosso della frontiera, – e ogni giorno qualcuno viene ripreso e rimandato indietro, compreso un giovane rimasto per ore su di un costone di roccia, nel suo tentativo di arrivare dall’altra parte, per cui è stato necessario l’intervento di un elicottero per il suo recupero – chi passa il confine viene controllato meticolosamente, compresi i frontalieri italiani – non scuri di pelle – che da anni fanno avanti e indietro. Il che sa tanto di rappresaglia. Mentre a Bardonecchia i gendarmi francesi hanno sconfinato illegalmente e armati, per controllare la migrazione. Non contenti di questo, i poliziotti francesi hanno trascinato fuori dal treno una donna incinta, per evitare che lo stato di gravidanza diventasse un lasciapassare. Ancora il sindaco di Airole, Fausto Molinari, ha segnalato la presenza di un’auto della polizia francese in piazza, dalle 11 alle 16. Uno sconfinamento senza alcuna spiegazione. Macron, quindi, mentre da una parte ipocritamente insulta l’Italia, rea di avere eletto un governo che non ha le sue stesse idee, dall’altra spinge il controllo oltre confine, al di fuori della legalità. Ma nessuno, ancora, lo denuncia. Vorremmo vedere cosa sarebbe accaduto a parti invertite.

La stessa Spagna ha dichiarato, accogliendo i 629 dell’Aquarius, che i migranti economici verranno espulsi

Tanto da provocare la fuga immediata di almeno cento di loro, i quali sono spariti verso altri lidi, probabilmente più a nord. Dicevamo che nessuno vuole i migranti a casa propria, il classico ‘Not in my backyard’. A cominciare dalla Baviera, dove si svolgerà una consultazione elettorale fra circa sette mesi, e dove il neogovernatore bavarese Markus Soder ha istituito una nuova polizia di frontiera, per controllare gli ingressi dalle frontiere con Austria e Repubblica Ceca, per contrastare gli arrivi da Siria, Iraq e Afghanistan, dato che la Baviera è diventata la porta d’ingresso di quella marea umana. Lo scopo dichiarato è quello di recuperare alla CSU i voti ‘rubati’ dagli xenofobi di AfD, Alternative fur Deutschland. Lo stesso Horst Seehofer, ex governatore bavarese, per le sue proteste contro l’apertura delle frontiere stabilita dalla Merkel, è stato ‘degradato’ al rango di ministro federale degli Interni. Migranti? No grazie, perdiamo le elezioni. Erdogan, dal canto suo, – anche lui in imminenza di urne – ha chiuso al rimpatrio dalla Grecia le sue frontiere, nonostante abbia ricevuto 6 miliardi di euro dall’Unione Europea per gestirli. Come evidente ritorsione per la scarcerazione, scaduti i termini di custodia preventiva, di quattro ufficiali turchi scappati sotto il Partenone dopo il fallito colpo di Stato del 2016. Risulta quindi congelato il diritto di espulsione dalla Grecia verso La Turchia di migranti economici che non ottengono il diritto d’asilo ad Atene. D’accordo Polonia e Ungheria nel respingere le quote e i ricollocamenti di migranti stabiliti dall’UE. Piena sintonia, dunque, fra il premier polacco Mateusz Morawiecki e il nuovo premier ungherese Victor Orban. Il quale ha ribadito la sua intenzione di difendere le sue frontiere dalle ondate migratorie, mentre Morawiecki ha sottolineato l’impegno del suo governo per aiutare quelle popolazioni, colpite da fame e carestie, nei loro paesi. “In questa materia per noi è fondamentale la nostra sovranità nazionale” ha aggiunto Orban, spiegando la determinazione con la quale il suo paese difenda il diritto di decidere chi può essere autorizzato a restare sul suo territorio. Una parola a parte merita Malta, impenetrabile agli sbarchi, senza alcuna giustificazione.

Troppi nodi ci sono ancora da sciogliere

compreso quello della bandiera delle navi e delle loro autorizzazioni a navigare. Come dicevamo in apertura, nessuno vuole sul proprio territorio ondate migratorie selvagge, dettate solo da un falso senso di umanità. Gente disperata ma non troppo, che ha pagato migliaia di dollari per il passaggio, e che il più delle volte arriva a piedi scalzi, ma con il telefono satellitare in tasca. Le donne per lo più in stato di gravidanza: il che ci fa pensare che i negrieri libici o subsahariani facciano loro credere di avere automaticamente il diritto di rimanere in Italia, colpevoli le notizie sullo Ius Soli. Bene ha fatto Salvini a chiudere i porti, e bene farà a mantenerli chiusi. Probabilmente con gran disdoro del miliardario americano George Soros, che voleva, secondo alcuni, trasformare l’Italia in un ghetto a basso costo, dove gli Italiani dovessero far concorrenza al popolo dei barconi per strappare un lavoro qualunque. La fame, insomma. Quello che possiamo concludere è che l’Europa di Spinelli e Adenauer è miseramente fallita, sotto i colpi di una emigrazione clandestina voluta e procurata da chi voleva, e vorrebbe, fagocitare il nostro popolo, dopo averlo messo in miseria. Dietro questa migrazione si intravvede un disegno preciso, senza voler essere complottisti. Ma soprattutto balza agli occhi il fatto che l’Europa è fallita. Ognuno difende i suoi confini, per scopi elettorali, per lo più, e questo non è ciò che si possa definire una Unione, piuttosto una difesa dei confini, dove il tanto deprecato sovranismo – e populismo – emergono chiaramente, alla prova dei fatti. Vorremmo, in chiusura, dire al PD ai suoi residui – leggi Martina, Orfini e compagnia cantante – che l’Italia non è isolata: chiudere i porti e le frontiere l’ha messa in buona compagnia.

Roberto Ragone