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Marco Mattei
Dopo la sentenza di condanna per Silvio Berlusconi più e più esponenti del centrosinistra hanno inneggiato alla vittoria. Hanno sostenuto che la condanna è finalmente un atto che fa giustizia di venti anni di malversazioni. Sono state citate fonti di controinformazione che narrano le nefandezze commesse da Berlusconi (fonti molto attendibili peraltro???). Da tutto ciò dovremmo desumere che Berlusconi è un delinquente abituale scampato all'arresto per essere entrato in politica nel 1994. Ma la demonizzazione dell'avversario e la falsa superiorità morale del centrosinistra tende a far dimenticare gli scandali, gli arresti, le sospette assoluzioni durante e dopo tangentopoli che hanno colpito (si fa per dire) i leader ancora in auge a sinistra. Vogliamo parlare della demolizione sistematica della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista Italiano e di altri partiti ante 1994 e della pressoché totale immunità anche alle ben che minime chiamate in correità per il PCI. Eliminare un avversario, e che avversario, per via giudiziaria non dovrebbe rappresentare un vanto per un centrosinistra che non è riuscito a vincere politicamente contro Berlusconi. Il fallimento dell'ideologia comunista nel mondo non ha minimamente sfiorato i leader del centrosinistra italiano inducendoli a comprendere che il loro problema non è mai stato Berlusconi ma i sepolcri imbiancati che albergano nel PD e che il popolo Italiano non si è mai fidato delle loro idee e dei loro programmi trovando in Berlusconi l'unico interprete politico per ovviare a questa sfiducia. Anche il sistematico tentativo di demolire la figura di Renzi lascia trasparire il faticoso incedere di gerofanti che pur di rimanere aggrappati ad un potere che non hanno mai gestito appieno, sacrificano l'unica ipotesi di rinnovamento ideale che hanno al proprio interno. Berlusconi continuerà ad esistere perché l'odio instillato contro di Lui, da un centrosinistra allo sbando da 20 anni, non farà che alimentare negli italiani il sentimento di rivalsa facendo ancora una volta di Berlusconi un'icona da seguire con rinvigorito entusiasmo.
Io ritengo che la stragrande maggioranza dei giudici italiani faccia il proprio dovere scontrandosi con grandi difficoltà oggettive per combattere il crimine. Ciò non toglie che uno sparuto gruppo di PM abbia combattuto e stia combattendo la propria battaglia contro il Politico Silvio Berlusconi, senza esclusione di colpi, lasciando che in Italia faccia presa il teorema della Persecuzione Giudiziaria. Detto questo bisogna ricordarsi che la maggioranza del paese vuole veder realizzata quella rivoluzione liberale che necessita di un interprete politico. Purtroppo per loro, anche a causa dell'accanimento politico del centrosinistra (più di quello giudiziario a mio parere) questo interprete continua ad essere Berlusconi anche contro la sua volontà del momento. Io spero che ora un serio rinnovamento del centrodestra e la rinascita di Forza Italia portino ad un rapporto più normale tra le parti e se Berlusconi, l'unico ancora oggi in grado di farlo, promuoverà, come sembra, questo processo politico ne saremo ben felici.
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