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Redazione
Roma – E’ stata una delle novità azzurre nel raduno tenutosi a Vinci (in Toscana) a fine novembre. Marco Logi è stato uno dei debuttanti presentatisi nel ritiro della nuova Italia del rugby a 13 targata Pierpaolo Rotilio-Riccardo Marini. Diciannove anni, fiorentino doc, Logi gioca con la formazione dei Medicei (una franchigia di Firenze) nella serie A del rugby a 15, mentre nel rugby league fa parte dei Magnifici di Firenze che l’anno scorso arrivarono fino alla finale del campionato, cedendo contro gli abruzzesi del Gran Sasso. «Ho avuto sicuramente un bell’impatto – dice Logi – con lo staff della Nazionale e con i compagni di squadra, tra i quali conoscevo già Alberto Bottacci e Francesco Palmisano più altri che ho affrontato da avversari nel rugby a 15. Ho trovato un livello qualitativo davvero alto e non sarà semplice continuare a far parte di questa Nazionale, ma darò tutto me stesso per riuscirci». L’Italia sta cominciando a preparare il prossimo impegno internazionale, quello del maggio 2016 a Leeds contro la quotata formazione di BARA, sconfitta a maggio scorso in un test match disputatosi al Tre Fontane. «Sarebbe davvero un sogno debuttare con la maglia azzurra in quell’appuntamento, un orgoglio pazzesco, un onore e un privilegio» dice con grande emozione Logi che poi spiega come si è avvicinato a questa disciplina. «Innanzitutto va detto che l’attività federale del rugby a 13 non va a intaccare in nessun modo quella che svolgiamo nel rugby union. E per questo motivo si tratta di un’ottima possibilità di mantenersi in forma nei periodi di stop delle attività con il rugby a 15». Logi è un estremo, «ma nel recente raduno di Vinci sono stato provato anche come mediano di mischia visto che ho una stazza importante. Ci sono ovviamente delle differenze tra le due discipline, ma credo di potermi adattare rapidamente al rugby a 13 e spero di convincere i due commissari tecnici della Nazionale a chiamarmi di nuovo per i prossimi raduni e poi a convocarmi per il test match con BARA».
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