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Cronaca

LECCE NUOVI PARCOMETRI CON L'OBBLIGO DI DIGITARE LA TARGA DELLA MACCHINA: VIOLAZIONE DELLA PRIVACY

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Tempo di lettura 2 minuti I rischi per gli interessati sono elevati perché si verrebbe a creare una banca dati di grandi dimensioni

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Redazione

Lecce – Le inventano tutte pur di fare a tutti i costi cassa a danno delle tasche dei cittadini. Non è la prima amministrazione che si rivolge a questo sistema, ma i nuovi parcometri elettronici che prevedono l'indicazione preventiva del numero di targa al momento del pagamento del ticket per la sosta, nel primo capoluogo di provincia del Sud per costo procapite di multe pagate, confermano la vocazione del Comune di Lecce quale ente "tartassatore".Un sistema sul quale abbiamo chiesto il parere dell'avvocato leccese Graziano Garrisi, consulente privacy ed esperto in "Diritto delle Nuove Tecnologie", secondo il quale raccogliere le targhe dei cittadini per consentire il pagamento dei cosiddetti "grattini" viola il principio di necessità, proporzionalità, pertinenza e non eccedenza nel trattamento dei dati.Infatti, com'è noto tutti i trattamenti dovrebbero avvenire riducendo al minimo l'utilizzazione di dati e bisognerebbe non trattarli se le finalità possono essere comunque raggiunte mediante dati anonimi o senza una specifica raccolta.Poiché sino ad oggi la finalità del pagamento della sosta a pagamento era comunque realizzata senza l'utilizzo del numero di targa, e poiché questo è a tutti gli effetti un dato personale, i rischi per gli interessati sono elevati perché si verrebbe a creare una banca dati di grandi dimensioni, che senza adeguati controlli e misure di sicurezza esporrebbe, almeno in astratto, i cittadini a possibili utilizzi differenti rispetto alle finalità della raccolta.Ecco, dunque, che risulta necessario che tutti i cittadini vengano preventivamente informati secondo le prescrizione dell'articolo 13 del decreto legislativo 196/2003, altrimenti ciò potrebbe comportare una grave violazione della privacy e i dati dei cittadini sfuggirebbero al loro controllo, contrariamente ai diritti che sono loro riconosciuti dal vigente Codice Privacy. Quindi, al di là degli aspetti pratici che riguardano le ovvie difficoltà per gli automobilisti e le perdite di tempo necessarie alla digitazione del numero di targa del veicolo, specie per gli anziani e per chi non è proprietario del mezzo, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei diritti” è necessario un chiarimento immediato da parte del locale comando di Polizia Municipale e della partecipata cittadina S.G.M. che, com'è noto, gestisce la sosta a pagamento nel centro urbano, per far conoscere alla collettività se tutti i requisiti richiesti dal Codice della Privacy sono rispettati dal nuovo sistema adottato.In caso contrario, sarà necessario un immediato ravvedimento e quindi la sostituzione di tutti i nuovi parcometri dotati di una metodologia che altrimenti non risulterebbe ossequiosa della legislazione vigente.

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Cronaca

Incendio nel Materano, morti due vigili del fuoco, “Volevano salvare una famiglia”

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 “Volevano salvare una famiglia, la cui abitazione era messa in pericolo dalle fiamme.

Ma sono caduti in un dirupo e sono stati avvolti dalle fiamme”.

Sono le parole del sindaco di Nova Siri (Matera), Antonello Mele, riferendosi alla morte di due vigili del fuoco in contrada Cozzuolo.

Secondo quanto si è appreso, entrambi avevano 45 anni ed erano in Matera.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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