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Redazione
Una società si distingue dal codice di leggi che ne regolano il comportamento. Una fetta di questa società, per ragioni diverse, si oppone a questo codice infrangendolo e rientrando in una tipologia che la stessa società condanna e punisce secondo logiche e maniere diverse. Molte realtà tribali si limitavano a cacciare fuori dalla comunità il reo, altre ne facevano oggetto di sacrificio, la nostra, razionale, democratica e pluralista invece ha cercato sin dall'ottocento di considerare il crimine come un fenomeno integrato nella società e il criminale un malato.
I primi tentativi di codificare il crimine appartengono agli studi di Cesare Beccaria col suo 'Dei delitti e delle pene'. Nel secolo diciannovesimo è il proliferare delle scienze dell'anima a cercare risposte e soluzioni con risultati non sempre esaltanti. Sì perché Psicologia e Psichiatria, e conseguentemente la Psicoanalisi, partono dal concetto che la tendenza criminale sia un male individuale e come tale curabile. Solo ultimamente studi post-marxisti hanno introdotto il concetto del male sociale dovuto a una deriva di carattere sia morale che sociologico.
È Claudio Mencacci, fra tanti, ad azzardare delle teorie sul dilagare della logica dell'appartenenza dei cosiddetti Jihadisti dell'ultim'ora, di carattere e origine occidentale. Il Presidente della Società Italiana di Psichiatria li considera quasi privi di personalità ed in cerca di qualcosa che sostituisca un mondo che cambia e nel quale non si riconoscono, ha parlato di un terrorismo generato dal disfacimento dei valori tradizionali e orientato all'appiattimento nichilista, sulla linea esaltante dell'emulazione, che trasforma chi sacrifica la propria vita, con un gesto eclatante, in un eroe da rotocalco.
L'esplodere della violenza senza apparente ragione ha fatto della Scienza del Crimine una risorsa dove impiegare specializzati ed energie. Studiare criminologia a Roma, come in altre grandi città che stanno espandendo le loro ricerche nel settore, vuol dire scegliere di frequentare il master come quello dell’Unicusano in 'Crime scene investigation'; infatti, per diventare criminologi oggi occorre, oltre alla laurea, un master di specializzazione, che comprenda un tirocinio formativo presso una struttura che agisca sul campo, con particolare attenzione allo sviluppo della mente analitica.
Infatti per quanto simili siano i risultati, le ragioni di un comportamento criminale possono essere diverse, come diverse sono le teorie. I primi studi dell’era moderna risalgono al XX secolo, nei quali si attribuivano le cause di un comportamento criminale a fattori di tipo biologici, neurofisiologici e genetici. Queste teorie sono state successivamente messe in discussione dagli psicanalisti che ponevano al centro della discussione aspetti quali il temperamento della persona, il carattere e la personalità. Mentre altri esperti sociologi sostenevano che l’ambiente sociale avesse un impatto di gran lunga maggiore nello sviluppo di comportamenti deviati e criminosi. Tra le varie scuole di pensiero famosa è la “teoria della disorganizzazione sociale” di Chicago, secondo la quale un comportamento criminale si verifica quando le persone non ritengono adatte determinate norme e leggi che regolano la loro società e decidono di sovvertirle. Per citarne altre esiste anche la “teoria dei conflitti culturali” di Sellin, la “teoria delle opportunità differenziali” di Cloward e Ohlin e molte altre.
La molteplicità delle possibili cause che portano a un comportamento deviato e, purtroppo, la costante presenza di comportamenti di questo tipo ha portato la scienza criminale a diventare una specializzazione molto richiesta in tutti i settori della giustizia ordinaria.
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