Roma
LE LUCCIOLE NON SONO LANTERNE…
Published
12 anni faon
Ognuno di noi crea volutamente delle situazioni che poi cerca di nascondere con giochi di parole, per poter proseguire illeso il percorso di vita, non assumendosi la responsabilità delle proprie azioni.
Sara Desirèe Galea
Le parole sono finestre (oppure muri) Marshall B. Rosenberg
Le parole sono potente informazione. Lo sappiamo, è per questo che su questo giornale stiamo mantenendo la fondamentale qualità di dare notizie vere, non artefatte e, soprattutto, ecologiche, ovvero che non creino danni ma bensì partecipino alla creazione di un ambiente pulito, asettico, leale ed eticamente corretto.
Difatti, la capacità di comunicare in maniera efficace ci garantisce un' autentica relazione con noi stessi e con gli altri. Quante volte, per causa di una parola, le persone si chiudono a noi o noi alle persone? e quante volte per merito di una parola ci troviamo ad accogliere o essere accolti da qualcuno! Poter parlare in maniera semplice e sincera equivale ad un percorso di libertà, e dove esiste libertà esiste consapevolezza, coscienza, vita, e quindi creazione attiva, efficace e che porta all’autorealizzazione…
Il mondo è diventato ciò che è perché non sappiamo più parlare gli uni con gli altri in maniera VERA. Perché abbiamo chiuso i nostri canali comunicativi, e forse anche perché nell'essere umano si è radicata una forma di indolenza che proviene dalla falsa convinzione che parlare sia inutile perché ''tanto'' non succede nulla … La parola viene usata anche per ‘’intortare’’ il nostro prossimo e portarlo, usando la tattica dei buoni samaritani o delle povere vittime, a fare ciò che vogliamo, e questo significa usare l’informazione per lucro e per il proprio rendiconto personale.
La comunicazione è il canale che viene usato dagli esseri umani per scambiarsi informazione, dati, emozioni, idee, per progettare, creare, sfidare, ‘’uccidere’’ e così via verso un elenco infinito di usi che il verbo ci offre.
Giusto in questi giorni mi sono trovata ad impattarmi con la ‘’suscettibilità’’ di una persona che ha cercato di usare le parole per giocare a carta vince carta perde, sotto quale carta si trova l’asso? Il risultato, nel mio caso, è stato di non accettare il gioco ( come usualmente le persone fanno per inconsapevolezza o ingenuità) e portare alla luce la reale situazione provocando, come era ovvio succedesse, un’ira talmente funesta da diventare oggetto di ingiurie ed epiteti pesanti che servivano a ‘’distogliere’’ l’attenzione da una realtà scottante: ognuno di noi crea volutamente delle situazioni, che poi cerca di nascondere con giochi di parole per poter proseguire illeso il percorso di vita, non assumendosi la responsabilità delle proprie azioni.
E’ più semplice dire ad una persona che è ‘’qualunque cosa ’’ al dover ammettere di aver ‘’ progettato una situazione usando, in maniera sleale, ‘’la parola ‘’
Probabilmente molte persone hanno spesso usato il verbo per raggirare il proprio prossimo, spesso lo fanno anche i commercianti quando devono ‘’ dare ’’ oggetti o altro che il mercato rifiuta ( sottolineo spesso che non significa né sempre né tutti )
Sinceramente oggi come oggi so che una corretta informazione deve contenere in assoluto solo ed unicamente la realtà dei fatti, ad ogni costo, e non ci si deve affidare all’interpretazione che la mente cerca di dare modificando il contenuto del pensiero espresso.
Cerchiamo veramente di educarci ad una nuova etica, ovvero offrirci la capacità/facoltà di assumerci la responsabilità di ciò che diciamo, quando lo diciamo, e del perché lo diciamo, e questo per non raggirare la nostra stessa coscienza che penetrerebbe, inevitabilmente, in un brodo sempre più putrido di false verità, che potrebbero entrare a fare parte della nostra vita sotto forma di eventi, situazioni e relazioni.
Ricordate che non tutti siamo fatti per relazionarci con tutti, che non esiste amicizia o parentela che ci possa imporre di privarci della nostra individualità e sacralità, per questo tentate di usare sempre una comunicazione efficace, per permettere ai contorsionisti di rivolgersi al più presto ad attività circensi, e poter così svolgere lì la loro roboante arte non facendolo, quindi, con voi.
Riaccendete in voi la scintilla della volontà di comunicare, del desiderio di farvi ascoltare, e di ascoltare.
Pretendete che la vostra verità emerga e, soprattutto, richiedete che un ascolto attivo mostri ciò che è e non ciò che si cerca di fare vedere. Spesso non ci comprendono perché noi stessi facciamo in modo che nessuno ci capisca, come anche a volte succede che interpretiamo ciò che ci dicono non ''ascoltando'' effettivamente ciò che realmente ci stanno comunicando…
Le lucciole non sono lanterne, così come mai potremo considerare lanterne come lucciole, e anche qualora dovessimo decidere di avallare una diversa ‘’verità creata’’, sarebbe soltanto per nostra volontà, di cui ci dovremmo subito assumere la responsabilità delle conseguenze future.
Chi parla è responsabile tanto quanto chi ascolta, è questa la verità, ma non è l’unica verità perché chi ascolta è responsabile quanto chi parla, ma ancora la verità è anche che entrambi gli interlocutori sono responsabili della verità …
Buon proseguimento e… che la verità emerga sempre a scanso della verità stessa…
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