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Scienza e Tecnologia

LE COMETE "MAMMA E FIGLIA" SALUTANO LA PRIMAVERA

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Tempo di lettura 2 minutiA poche ore dall'equinozio, lunedì 21 marzo, il primo corpo celeste che saluterà la primavera sarà la cometa 252P/Linear

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Redazione

Che spettacolo! Due comete, 'madre e figlia', si preparano a salutare la primavera a poche ore dall'equinozio, che quest'anno sarà il più precoce degli ultimi 120 anni. Il passaggio ravvicinato della cometa 252P/Linear e quello della P/2016 BA14, considerata un frammento della prima, avverrà a una distanza di tutta sicurezza e potrebbe riservare anche un altro regalo: uno strascico di frammenti più piccoli a fine mese potrebbe diventare una pioggia di stelle cadenti. E' prevista l'osservazione in diretta della cometa P/2016 BA14 sul canale ANSA Scienza e Tecnica, in collaborazione con il Virtual Telescope, il 21 e il 22 marzo a partire dalle ore 22:00.

Il cielo si 'movimenta' a partire dall'equinozio di primavera, previsto alle 5,30 di domenica 20 marzo. ''Quest'anno l'equinozio di primavera sarà il più precoce degli ultimi 120 anni'' spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Non capitava dal 1896, prosegue l'esperto, che un equinozio fosse così distante dal 21 marzo, e questa precocità è dovuta anche all'anno bisestile.

A poche ore dall'equinozio, lunedì 21 marzo, il primo corpo celeste che saluterà la primavera sarà la cometa 252P/Linear, mentre nel cielo ci sarà la congiunzione tra la Luna (quasi piena) e Giove. Il massimo avvicinamento della cometa avverrà alle 14,15 ora italiana alla distanza di 5,3 milioni di chilometri, ma il corpo celeste sarà visibile solo dall'emisfero australe.

Dall'emisfero settentrionale sarà invece visibile la cometa P/2016 BA14, che alle 16,31 (italiane) del 22 marzo, passerà a 3,5 milioni di chilometri dalla Terra. Sarà il terzo passaggio più ravvicinato alla Terra di una cometa: i precedenti sono avvenuti nel 1770 e nel 1366. Lo spettacolo potrebbe essere disturbato dalla luce della Luna, ma gli appassionati possono tentare l'osservazione con un telescopio del diametro di 200 millimetri, dopo le 2:001, puntandolo tra le stelle della costellazione del Leone

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