Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Cita numeri e avanza proposte ma formula anche quesiti. Nutrita e tagliente la nota di Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare. “Sul tema dei rifiuti occorre uscire da un impasse lungo 7 anni, assumendo decisioni che si continua a voler rinviare. C’è bisogno di un piano che chiuda all’interno della regione il ciclo integrale dei rifiuti. Mi preme sottolineare che questo piano lo attendiamo da anni, dal dicembre 2013 per la precisione, cioè all’epoca del primo annuncio fatto proprio dal governatore Zingaretti.
Mancano atti concreti, soluzioni durature. Si è preferito lo stallo, nonostante vi sia un’emergenza in corso. In particolare la giunta regionale si è mostrata sempre ostile difronte alla prospettiva dei termovalorizzatori. Vorrei ricordare all’amministrazione che lo stesso ex ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti aveva sollecitato la Regione a realizzare i 4 termovalorizzatori previsti dal piano rifiuti tuttora vigente. C’è infatti un decreto ministeriale dell’agosto 2016, che prevede nel Lazio 4 impianti di termovalorizzazione, i due in esercizio a S.Vittore e Colleferro, ora fermo, quello di Malagrotta, in parte costruito ma non in funzione e un quarto sito.
Si tratta di una scelta non più rinviabile. Lo dicono anche i numeri. Secondo i dati Ispra 2018, questa Regione produce 3.027.254 tonnellate di rifiuti, l’indifferenziato tocca quota 1.594.136.
E soprattutto ci sono 717.361 tonnellate di Cdr ma servono impianti per il loro trattamento. Il sito di San Vittore, unico al momento operante, smaltisce appena un terzo di questo quantitativo. Questa giunta non vuole i termovalorizzatori? Allora ci dica come intende trattare i Cdr.
Al tempo stesso è lecito chiedere un chiarimento anche sugli Ato. Nel Lazio devono essere 6, in virtù dell’ordine del giorno approvato all’unanimità in aula nel novembre scorso. Anche Roma Capitale deve averne uno proprio. Non possiamo condividere le parole dell’assessore Valeriani, secondo cui con l’individuazione del sito di smaltimento da parte del Campidoglio verrebbe meno la necessità di istituire il sub-ambito della Capitale.
Ogni Ato deve pensare di chiudere il ciclo dei rifiuti nel proprio ambito. Ogni provincia deve determinare l’impiantistica necessaria a soddisfare il proprio fabbisogno senza scaricare su altri le proprie incapacità e irresponsabilità. Su questo tema la Regione Lazio ha il compito e il dovere di intervenire e non può continuare a temporeggiare lasciando spazio a soluzioni estemporanee. Non credo sia il caso di fare il giro dell’Italia o dell’Europa per risolvere il problema dei rifiuti. Serve un piano organico e duraturo”.
Correlati