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Redazione Lazio

LAZIO, SANITA': QUERELATO NICOLA ZINGARETTI E COMMISSIONE AGENAS

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Maritato (Assotutela): "L'Art. 6, II co., D.P.R. 487 del 1994 vieta che le prove di un concorso si tengano nelle festività religiose, nonché di cui L. 101 del 1989 nelle giornate di festività ebraiche e valdesi"

 

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Sanità Lazio –  “Sono troppe le illegittimità che il primis il presidente del Lazio Nicola Zingaretti ha commesso fin dall’inizio nell’avvio delle procedure per la scelta dei nuovi manager delle aziende sanitarie. Ed è per questo motivo che tramite ad uno staff di avvocati abbiamo proceduto nella relazione degli atti di citazione e querela nei confronti del governatore e nei confronti dei tre membri della commissione, Riboldi, Longo e Frey, che hanno seguito le procedure di selezione e prova”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato.

“Le violazioni che abbiamo ravvisato riguardano (Art. 6, II co., D.P.R. 487 del 1994 ) che vieta che le prove di un concorso si tengano nelle festività religiose, nonché di cui L. 101 del 1989 nelle giornate delle festività ebraiche e valdesi: diversamente le prove si sono tenute di sabato. E ancora – precisa Maritato – la violazione (Art. 6, III co., D.P.R. 487 del 1994) che impone che i candidati alla prova orale deve essere data apposita comunicazione ai singoli candidati, riportando la votazione conseguita, almeno giorni 20 prima della data in cui si sosterrà la prova. La violazione (Art. 13 D.P.R. 487 del 1994) in tema di trasparenza dei concorsi pubblici, in quanto le commissioni esaminatrici devono stabilire e pubblicare in tempo contemporaneo alla pubblicazione del bando di concorso le modalità e criteri di valutazione, anche in riferimento all'Art. 97 Cost. e all'art. 1 della L. 241 del 1990 che hanno qualificato il principio di trasparenza quale principio fondamentale dell'agire della pubblica amministrazione, e questo invece non è stato fatto. E non ultimo la violazione (art. 3 bis del D.P.R. 502 del 1992) circa l'impossibilità di ammettere al concorso per la nomina di direttori generali, direttori amministrativi e direttori sanitari coloro che sono sottoposti a procedimento penale per delitto per cui è previsto l'arresto in flagranza”.

“In forza della citazione abbiamo anche allegato atti pubblici concernenti interrogazioni, comunicati stampa e tabella di giornale che comprovano le pesanti critiche già mosse da alcuni esponenti politici al governatore del Lazio che sin da quando ha presentato il procedimento di selezione ha parlato sempre di trasparenza.

A noi questa trasparenza viene dimostrata solo a parole nei  fatti invece – conclude Maritato – vorremmo che intervenisse la magistratura provvedendo a congelare intanto l’iter procedurale delle selezioni dei manager delle Aziende sanitarie”.