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Redazione Lazio

LAZIO PISANOPOLI, MANCIURIA (UDC): “CHI SI DIMETTE NON SI RICANDIDI”

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Tempo di lettura 4 minuti“La doppiezza di questa messinscena è evidente, ed è tipica di questa sinistra che ha perso ogni credibilità di presunta superiorità morale.

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“Non è tempo di colpi di teatro perché la realtà supera la finzione, ma se i consiglieri regionali del PD intendono sfidare la politica ladrona e truffaldina che arraffa i soldi dei cittadini, l’UDC deve essere pronta a raccoglierla. Ad una condizione precisa che risalti l’etica e la morale della politica : visto che hanno condiviso la spartizione dei finanziamenti regionali di cui il PDL ha fatto un uso vergognoso, una volta dimessi abbiano il coraggio di impegnarsi a non ricandidarsi nella prossima tornata elettorale o assumere ruoli assessorili,  né a cercare nuove poltrone al  comune di Roma o in Parlamento”. Lo afferma Sergio Manciuria, componente del Comitato Regionale e Direttivo Consigli Comunali Anci Lazio in rappresentanza UDC, e capogruppo al Comune di Anguillara Sabazia. “La doppiezza di questa messinscena – rincara Manciuria – è evidente, ed è tipica di questa sinistra che ha perso ogni credibilità di presunta superiorità morale. Siamo convinti che l’animosità e il perbenismo ipocrita che anima certi campioni della politica che spesso campano con vitalizi e indennità, di fronte ad un simile impegno da assumere con i cittadini, svanirebbe in un attimo. Fintanto che non emergerà una nuova fase rappresentata da donne e uomini nuovi che rendano attendibile l’azione proposta dalla sinistra, l’UDC non sarà complice di gesti tanto avventati quanto effimeri, e con responsabilità e consapevolezza manterrà fede agli impegni assunti quando si formò la Giunta Polverini riducendo drasticamente i costi della politica. I consiglieri dimissionari fulminati solo ora sulla via della “Pisana” – conclude l’esponente UDC – lascino da parte le battaglie fasulle e s’impegnino a fare la loro parte per restituire dignità al Consiglio regionale e a mettere la parola fine ad accaparramenti e elargizioni che hanno disgustato l’opinione pubblica nazionale ”

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