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Redazione Lazio

LAZIO PISANOPOLI, AL VIA LA CORRIDA

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Tempo di lettura 4 minuti Polverini: "Vado avanti, prendo il toro per le corna"

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Intanto la “matatrice” a fine seduta ha mostrato la testa di un ex consgliere regionale Pdl. Parlo di Donato Robilotta. Sarà pur vero che tra loro pare non essere corso sempre buon sangue, ma con sicurezza posso dire che ha messo alla porta una delle poche persone perbene che ancora circolano in Italia.

 

Chiara Rai
Come volevasi dimostrare Polverini è rimasta sul suo scranno. Ha deciso di “prendere il toro per le corna” scimmiottando Bersani: se non l’hai fatto tu, perché avrei dovuto farlo io. E’ così che gira il mondo, i dispetti dei ragazzini approdano a Pisanopoli. Meglio tardi che mai. L’ex sindacalista ha iniziato a dare una “sfoltitina” in Consiglio anziché utilizzare la cesoia con decisone e tagliare anche le auto blu della giunta (e quanti altri tagli dovevano esser fatti),  anziché annunciare che nelle società regionali, i dirigenti verranno tagliati fuori. Che iniziasse pure con incontri ravvicinati per poi proseguire con i variopinti Cda in circolazione. "Abbiamo centrato l'obiettivo – ha detto Polverini – dimezzato le commissioni, abolito quelle speciali, azzerato i trasferimenti al consiglio regionale. Ora metteremo in campo un regolamento serio". Sono state sciolte le tre commissioni speciali 'Federalismo fiscale e Roma Capitale', 'Sicurezza ed integrazione sociale, lotta alla criminalita' e 'Sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro' quello che più di qualcuno si è domandato è perché sono nate. Bisogna rimboccarsi le maniche e far lavorare i “contenuti” anche senza i contenitori. Ma questo lo fanno le persone che fanno gli straordinari senza essere pagati e arrivano trafelati alla fine del mese.  Certo il fatto che 70  consiglieri verranno ridotti a 50 è ancora troppo poco e che gli assessori da 16 scenderanno a 10, altrettanto. Sicuramente positiva sarà l'introduzione del collegio dei revisori regionali, ma l’assurdo è che a Pisanopoli è stato detto che “questa procedura avrà tempi un po' più lunghi”. Non solo si taglia poco ma si deve pure aspettare a lungo per vedere i frutti che avrebbero dovuto cogliersi non appena l’ex sindacalista, in prima linea da quando portava i pantaloncini corti, è stata eletta governatore. Invece no, alla campagna “io ci tengo” non è seguita “io taglio la testa al toro”, c’è voluto il caso Fiorito per cercare di afferrarne le scivolose corna. Intanto dopo le dimissioni di Battistoni (ma solo da capogruppo e non da consigliere) che avrebbe potuto fare un doppio passo verso le porte girevoli, (LAZIO REGIONE, PRESTO IL "CAMBIO DELLE PORTE"…. GIREVOLI E BEN OLIATE?) è subentrata al suo posto la giovanissima Chiara Colosimo del Pdl che promette un “rilancio del Partito compatto” e speriamo che non finisca a “vendere sogni” come qualcuno che conosciamo bene. La freschezza e la grinta si potrebbero scontrare con sistemi irreparabilmente incrostati. Ma non bisogna essere sempre e comunque catastrofici. Intanto la “matatrice” a fine seduta ha mostrato la testa di un ex consgliere regionale Pdl. Parlo di Donato Robilotta. Sarà pur vero che tra loro pare non essere corso sempre buon sangue, ma con sicurezza posso dire che ha messo alla porta una delle poche persone perbene che ancora circolano in Italia.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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