LAZIO PISANA SU FEMMINICIDIO, CHIACCHIERE IN CORRIDOIO: "LE DONNE NON VANNO UCCISE VANNO SCOPATE"

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A.P.

Roma – Che nei corridoi della Pisana così come per le strade di Roma e d’Italia e del mondo esistano ancora frasi da condannare e che ledono la dignità della donna per la quale addirittura si è dovuta approvare una mozione per tutelarla non è uno scoop e tantomeno qualcosa che dovrebbe stupirci. Chi conosce davvero bene la problematica, i numeri delle donne uccise, le richieste d’aiuto, le scarcerazioni facili sicuramente non si stupisce ma condanna ed è ancora più convinti che si stanno facendo dei passi in avanti per la parità dei diritti che non esiste. Non c’è nulla da fare, ancora non esiste. Ieri in Pisana si è detto no al femminicidio con una mozione proposta dai consiglieri Bonafoni, Avenali, Bianchi, Giancola, Petrangolini, Lena, Patanè e Favara. Solo un consigliere si è astenuto: Giuseppe Emanuele Cangemi. E nel frattempo qualcuno per i corridoi avrebbe fatto dell’umore di bassa lega  “le donne non vanno uccise, vanno scopate”. La consiglira regionale Daniela Bianchi non ci ha pensato un attimo a condannare il gesto e denunciare le frasi sessiste udite. Bianchi non ha voluto dire “il peccatore” ma ha ritenuto doveroso concentrarsi sulla frase che ha siscitato innumerevoli reazioni e naturalmente indignazione.  

Abbiamo voluto riportare le reazioni del presidente di Donne per la Sicurezza Onlus Barbara Cerusico che ha parlato a nome di tutti i suoi associati: “La nostra seppur  giovane associazione è già matura e adulta, per compiere azioni concrete, alcune delle quali  già messe in atto con largo consenso.

E’ sembrato quasi profetico il nascere di questa Associazione “Donne Per La Sicurezza Onlus”, alla luce del bollettino di guerra al quale siamo costretti ad assistere ad ogni TG – continua Cerusico –  non siamo in guerra eppure le donne muoiono come  mosche, talvolta anche con i figli. Le donne vengono violate come nulla fosse e, spesso, i figli subiscono le conseguenze di tali violenze, sopravvenendo in essi problemi di origine psicologica o…allontanamento dalla famiglia di origine ecc.

L’Italia ha un triste primato e un colpevole ritardo nel contrasto di questo scempio, legato anche, e soprattutto, alla mancanza di una politica volta alla tutela della donna e un welfare che abbracci la famiglia. La donna oggi, in Italia, è subalterna all’uomo, una volta madre, per la mancanza della certezza di poter raggiungere una sua autonomia materiale. Spesso, la donna che subisce violenze all’interno del proprio nucleo familiare, non può  allontanarsi dal suo eventuale carnefice perché non ha dove andare e non ha sostegno economico. Questo accade per la carenza legislativa,  per la pessima applicazione delle normative, per il pregiudizio sociale e per la carenza del  welfare a misura di donna.

La  ciliegina sulla torta della cecità dei rappresentati politici, oggi è stata messa a dura prova dalla frase di cui veniamo a conoscenza, durante la presentazione della mozione contro il femminicidio e durante l’intervento di Marta Bonafoni, la proponente,  affermando “le donne non vanno uccise, vanno scopate”

Noi siamo indignate moralmente, eccome! Stiamo lottando con tutte le nostre forze per eliminare le violenze dalle strade – conclude –  dalle mura domestiche, siamo contro ogni forma di violenza tra le persone. Se permettiamo che passi  inosservata una tale dichiarazione,  verrà  meno la nostra finalita’. Siamo pronte ad incontrare la persona che ha osato proferire questa frase squallida, magari per raccontargli dei casi che si sono rivolti a noi, e per ricordargli che e’ nato/a da una donna!”