"Da più parti mi giungono richieste per sollecitare il Ministro della salute Renato Balduzzi a respingere con decisione lo schema di decreto sulla riorganizzazione della Croce Rossa che metterebbe l’Associazione e il suo ingente patrimonio direttamente nella mani dei “furbetti del quartierino”. Visti i rilievi fortemente critici che la Ragioneria Generale dello Stato ha formulato lo scorso 31 maggio e costatato che i tempi per l’emanazione del decreto legislativo sono praticamente esauriti, che non vi è alcuna proroga dei termini per l'esercizio della delega e che alle Commissioni parlamentari non è stato inviato alcun atto dal governo su cui esprimere il previsto parere, alcuni dei responsabili delle organizzazioni sindacali con cui sono in costante contatto si sono detti “fortemente preoccupati” dall’eventualità che il Governo si possa rendere complice dei furbetti del quartierino provvedendo ad inserire l’intero schema di decreto di riordino della CRI nel recente DL per lo sviluppo che, come è noto, andrà avanti a colpi di fiducia “impedendo quindi ogni forma di resistenza legale ad un abuso che prelude ad altri colpi di mano”. "Una simile evenienza, oltre ad essere molto discutibile sotto il profilo del metodo, lo sarebbe ancor di più sotto quello del merito, potendo una simile azione essere interpretata come la realizzazione di un patto scellerato tra esecutori e mandanti che vogliono spartirsi il bottino.Già una volta il ministro ha dovuto prendere atto delle ragioni della legalità che guida la nostra protesta, lo faccia ancho oggi e smentisca le voci che lo vogliono complice di coloro che vorrebbero una Croce Rossa spogliata della sua ragion d'essere e dei suoi beni." Lo dichiara Luca Marco Comellini, segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm)