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Redazione Lazio

LAZIO, NASCE IL PORTALE DELLA RIFORMA AGRARIA

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Tempo di lettura 3 minutiIl portale nasce dalla collaborazione tra Arsial e Cinecittà Luce. Oltre 30 mila scatti e 20 ore di filmati online a disposizione della rete

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Erder Mazzocchi: "Quando abbiamo ipotizzato, solo due anni fa, con Cinecittà Luce la realizzazione del portale non avevamo la percezione di poterlo realizzare in tempi così brevi."

Battistoni: "La riforma rappresenta un passato che non possiamo dimenticare. Ha, infatti, segnato l’inizio di un cambiamento profondo dell’agricoltura della nostra regione, portandola a quello che è oggi."

 

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Agristoria.it, un portale dedicato alla Riforma agraria, presentato ieri giovedì 5 luglio nel corso di una conferenza stampa nei locali dell’Enoteca regionale Palatium. E’ il frutto di una collaborazione tra Arsial, Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio e Cinecittà Luce che ha permesso di mettere on-line, a disposizione degli utenti della rete, un patrimonio iconografico di enorme valore artistico e documentale composto di oltre 30 mila scatti, di cui oltre 22 mila appartenenti al fondo fotografico dell’Agenzia, e circa 20 ore di filmati. Si ricostruisce così, grazie alle immagini, una pagina importante ma poco conosciuta della nostra storia recente. Quella della riforma agraria degli anni ’50, che tanto profondamente ha inciso sull’assetto strutturale e paesaggistico di ampie porzioni del territorio rurale del nostro paese, modificando radicalmente le condizioni di vita e di lavoro di vasti strati di popolazione rurale.
Si parte dal Lazio, con l’ambizione di estendere progressivamente a tutta Italia, attraverso le immagini, la ricostruzione di questo intervento di portata epocale, quale fu in realtà l’opera di riforma fondiaria. Quando abbiamo ipotizzato, solo due anni fa, con Cinecittà Luce la realizzazione del portale – dichiara Erder Mazzocchi, presidente di Arsial, nel presentare l’iniziativa – non avevamo la percezione di poterlo realizzare in tempi così brevi. L’impegno delle strutture dedicate al progetto e le professionalità coinvolte ci hanno permesso di superare le aspettative. Oggi, il portale degli audiovisivi della riforma è un fatto compiuto, anche se è solo un embrione di quello che contiamo di sviluppare in futuro, con l’estensione a tutta Italia della rappresentazione iconografica di quel fenomeno così particolare e incisivo che fu, di fatto, la riforma degli anni ’50. Ma anche – continua Mazzocchi – per dare voce ad un’esperienza unica nella storia recente di questa regione e di questo paese, un esempio che deve servire da guida e da stimolo per le nuove generazioni, come solo la memoria, specie se efficacemente documentata, è in grado di fare”. “Uno strumento che si affianca e valorizza ulteriormente quanto già documentato da Arsial attraverso la mostra fotografica dell’anno passato, in occasione della celebrazione del 60° anniversario della Riforma Fondiaria.” E’ il commento di Francesco Battistoni, Presidente della Commissione agricoltura della Regione Lazio, intervenuto alla presentazione del portale. “La riforma – ha sottolineato Battistoni – rappresenta un passato che non possiamo dimenticare. Ha, infatti, segnato l’inizio di un cambiamento profondo dell’agricoltura della nostra regione, portandola a quello che è oggi”. “Grazie ad Erder Mazzocchi che, insieme alla struttura di Arsial e con la preziosa collaborazione di Cinecittà Luce e della Sopraintendenza archivista del Lazio, è riuscito a documentare le tappe più significative della nostra storia agricola, evidenziando quanto sia forte e radicato nel territorio il valore storico ed economico della campagna”. Ha detto Battistoni, aggiungendo: “L’agricoltura rappresenta un immenso patrimonio antico che insieme a noi ha attraversato secoli e cambiamenti, rinnovando la sua veste, e che grazie ad organismi come Arsial assume caratteri innovativi e rivolti al futuro del settore”. E, a conclusione, le dichiarazioni degli addetti ai lavori. Donato Tamblè, soprintendente per i beni archivistici del Lazio, oltre a lodare l’iniziativa unica nel suo genere, ha voluto richiamare l’attenzione sulla molteplicità e la ricchezza delle fonti archivistiche che documentano la storia agricola della nostra regione, auspicando per il futuro un lavoro di raccordo tra le istituzioni che detengono i “serbatoi” della memoria, per far sì che questo ingente patrimonio sia messo a disposizione della collettività, attraverso gli strumenti più efficaci che oggi è possibile utilizzare. Di una ricostruzione di particolare efficacia, tanto da “impressionare” – ha parlato invece, a proposito delle immagini contenute nel portale Patrizia Cacciani, direttore della mediateca Luce. “Mi ha impressionato il racconto sociale che ne scaturisce, l’espressione dei volti dei protagonisti, quasi a comporre un archivio familiare”. E ha concluso dicendo che un simile patrimonio deve essere necessariamente messo a disposizione della didattica, a documentare una pagina di storia, tuttora poco conosciuta.