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Ecco le strutture del San Raffaele nel Lazio che chiuderanno, cosi' come annunciato dal Gruppo: Monte Compatri, Cassino, Pisana, Rocca Di Papa, Trevignano, Sabaudia, Flaminia, Villa Buon Respiro Viterbo, Termini, Tuscolana, Velletri
Chiara Rai
Il San Raffaele dice addio al lazio e non risparmia polemiche con la governatrice della Regione Renata Polverini. Duemila licenziati e ben 13 strutture chiuse per mancanza dei pagamenti dalla Regione che deve alla San Raffaele ben 250 milioni di euro. Due anni senza soldi, hanno portato a questa drastica decisione:"Nostro malgrado, entro le prossime 48 ore – si legge nel comunicato diffuso dal gruppo – saremo obbligati alla chiusura di circa 12 strutture sanitarie, con la conseguente dimissione di 2.098 pazienti e la cessazione di 2.074 rapporti di lavoro in essere. Visti i vani, ancorché titanici, sforzi, anche da parte dei sindacati, degli ultimi 18 mesi, San Raffaele ringrazia la presidente Polverini e i suoi dirigenti, ovviamente in ferie, pur in questa situazione critica, per tutto ciò che hanno fatto per migliorare l'assistenza alle migliaia di pazienti della regione Lazio, che a noi si affidano, e per le migliaia di lavoratori direttamente ed indirettamente dipendenti da questo Gruppo". Certamente i provvedimenti regionali non hanno aiutato il gruppo a rimanere i piedi: sono stati tagliati 400 posti letto, abbattute del 25% le tariffe e richiesto l'incremento di 300 unità lavorative. Inoltre da oltre 24 mesi il Gruppo, che vanta nei confronti della Regione Lazio crediti per 250 milioni di euro, non riceve pagamenti e da oltre 6 mesi non riceve acconti. Esiste poi un contenzioso per ulteriori 250 milioni di Euro".Prendiamo atto con rammarico che la Governatrice Polverini, forse troppo distratta nella presentazione di libri in quel di Capalbio, non parla dei malati, ma evidentemente non avendo notizie precise della situazione dai suoi dirigenti ed uffici peraltro chiusi per ferie, fornisce errate risposte a quanto da noi comunicato. Dopo la prima nota del Gruppo ne e' seguita poi un'altra dove il San Raffaele risponde direttamente alla Polverini: "in riferimento all’affermazione che i nostri crediti siano afferenti tutti alla precedente amministrazione – si legge – si evidenza come oltre a non corrispondere al vero, la situazione debitoria regionale (a prescindere da chi governa) era a lei ben nota tanto da farne oggetto principale della sua campagna elettorale. Quanto alla presente gestione regionale invitiamo la Presidente Polverini a documentarsi meglio. Diciamo solo che se fosse stata personalmente presente alle innumerevoli giornate di confronto, a cui siamo stati costretti inutilmente con i suoi funzionari e dirigenti, forse si sarebbe meglio resa conto della reale situazione. Quanto al riferimento alla Magistratura non ci risulta affatto l’esistenza di un provvedimento di divieto nei nostri confronti alla certificazione e liquidazione dei crediti e ci riserviamo ogni iniziativa al riguardo a nostra tutela. Nessun dirigente di questo Gruppo ha mai subito condanne o è stato rinviato a giudizio e rammentiamo a noi stessi che in questo paese vale la presunzione di innocenza di beccariana e costituzionale memoria o la Presidente Polverini non ama nell’uno nell’altra?". In merito, poi, al rispetto delle Sentenze, richiamato dalla Presidente in riferimento al ricorso del Comune di Velletri, il Gruppo ricorda: "la stessa Regione l’ha impugnata e che San Raffaele è portatrice di svariate sentenze definitive e che obbligano la Regione ai rilevanti conseguenti pagamenti, che la stessa ben si guarda dall’onorare. Contestiamo decisamente di aver mai agito con toni intimidatori e ricattatori, ma sempre ed esclusivamente nel pieno rispetto delle regole e del civile e leale confronto che la legge impone. Comprendiamo la difficoltà di rispondere alla nostra doverosa e circostanziata comunicazione con il richiamo in chiusura di nota ai pazienti ed i lavoratori e ci attendiamo nel loro principale interesse serietà ed impegno istituzionale, essendo costretti a riconfermare quanto comunicato in ordine alla sospensione delle nostre attività nei termini indicati".
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