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Roma

LAZIO, FERROVIE REGIONALI FL1 – FL3: QUEL GIOVEDI' UGUALE A TUTTI GLI ALTRI GIORNI DELLA SETTIMANA

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Tempo di lettura 2 minutiCorse saltate, forti ritardi, utenti esasperati, nel girone dantesco delle ferrovie romane

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di Simonetta D'Onofrio

Regione Lazio / Ferrovie – Potrebbe essere definito, quello del 29 gennaio 2015, il “giovedì nero” delle ferrovie romane, se non fosse che da qualche tempo tutti i giorni della settimana appaiono funesti per i pendolari capitolini. Pochi treni, in mezzo a un grande numero di corse saltate, treni con ritardi che superano la mezz’ora, vagoni affollati all’inverosimile, l’incertezza nell’attesa alle stazioni. La condizione degli utenti delle linee regionali non è assolutamente sostenibile. Il numero di ore lavorative o di studio saltate per colpa del malfunzionamento ferroviario ha raggiunto livelli inaccettabili in un paese che si definisce evoluto.

Giovedì 29 gennaio 2015 sono state le linee FL1, da Orte a Fiumicino e FL3, da Viterbo a Roma Ostiense, quelle più bersagliate dai ritardi (che a molte ore dalle corse saltate continuano a contare ritardi dell’ordine dei trenta minuti), ma periodicamente la stessa situazione si verifica anche su altre linee regionali, come la Roma Nettuno o la linea Roma Cassino.

Basta percorrere un breve tratto di questo calvario quotidiano per comprendere come i cittadini siano ormai rassegnati al degrado della linea, il personale impegnato nei treni o nelle stazioni è mandato allo sbaraglio a subire gli insulti e le lamentele che dovrebbero essere indirizzate a ben altri personaggi, che lontani dalla “prima linea” sopprimono corse e pianificano il loro fallimento alle spalle di chi si trova imprigionato in un girone dantesco che corre lungi i binari.

Il Presidente della Regione Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma Ignazio Marino, i primi cittadini di tanti comuni dell’hinterland non possono più ignorare la situazione. Devono alzare la voce, imporre a Trenitalia il rispetto del contratto di servizio, palesemente disatteso. Devono difendere con tutti i mezzi, fino alla denuncia davanti ai tribunali, la vita e la dignità dei cittadini da loro amministrati, per tutelarne i diritti. Non è più possibile accettare le scuse del vettore che ha dimostrato in tutti questi anni come l’interesse rivolto alle Frecce, e a tutto il contesto dell’alta velocità non è stato un investimento aggiuntivo rispetto al servizio prestato, ma una distrazione di impegno e risorse dal trasporto locale alla più redditizia “lunga percorrenza”.