Redazione Lazio
LAZIO EMERGENZA ARSENICO, E ORA COME FANNO I COMUNI SENZA SOLDI?
Tempo di lettura 4 minutiAlla Regione mancherebbero ancora 12 milioni. Soldi che l’assessore all’Ambiente Marco Mattei avrebbe intenzione di chiedere al Governo.
Tempo di lettura 4 minutiAlla Regione mancherebbero ancora 12 milioni. Soldi che l’assessore all’Ambiente Marco Mattei avrebbe intenzione di chiedere al Governo.
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13 anni faon
L’Europa non concederà più deroghe all’Italia, e a partire dal 1 gennaio 2013, potrà essere erogata solo acqua con arsenico inferiore ai 10 mg. Oggi ben 18 Comuni risultano ancora con livelli di arsenico superiori a 10 mg per litro. E sono: Anguillara Sabazia, Bracciano, Ardea, Lanuvio, Lariano, Velletri, Genzano di Roma, Trevignano, Tolfa, Sacrofano, Formello, Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio, Nettuno, Campagnano di Roma, Magliano Romano e Mazzano Romano.
Allarmante la situazione di Anguillara: l’acquedotto di Colle Biadaro che serve più di 8 mila persone ha valori di arsenico che oscillano intorno ai 24 mg litro. L’acquedotto di Ponton dell’Elce che serve 2 mila persone invece in alcuni tratti supera addirittura i 30 mg.
Chiara Rai
Sono in arrivo dalla Regione 6,5 milioni di euro per l’emergenza arsenico ma per fare in modo che tutti i Comuni del Lazio rientrino nei parametri di legge di 10 microgrammi per litro, ne mancherebbero ancora 12 milioni. Soldi che l’assessore all’Ambiente Marco Mattei avrebbe intenzione di chiedere al Governo. Ciononostante sul decreto di commissariamento è scritto a chiare lettere che i fondi deve reperirli la Regione. Questo è quanto riportato dal consigliere regionale Giuseppe Parroncini che ha criticato Mattei per aver parlato di un “bene pubblico” in occasione del convegno del Pdl a Viterbo. Se davvero i soldi per l’emergenza arsenico fossero finiti, allora molte amministrazioni si troverebbero fuori legge tra circa di sei mesi. L’Europa non concederà più deroghe all’Italia, e a partire dal 1 gennaio 2013, potrà essere erogata solo acqua con arsenico inferiore ai 10 mg. Oggi ben 18 Comuni risultano ancora con livelli di arsenico superiori a 10 mg per litro. E sono Anguillara Sabazia, Bracciano, Ardea, Lanuvio, Lariano, Velletri, Genzano di Roma, Trevignano, Tolfa, Sacrofano, Formello, Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio, Nettuno, Campagnano di Roma, Magliano Romano e Mazzano Romano. E’ vero che l’arsenico c’è da decenni, ma tanta fretta è dovuta al fatto che l’Unione Europea il 22 marzo scorso ha stabilito che i valori di arsenico compresi tra 10 mg/litro e 20 mg/litro sono accettabili per un periodo di tempo limitato senza rischi per la salute umana, ma che bisogna adottare specifiche misure per la protezione di neonati e bambini fino ai 3 anni. Eppure diversi Comuni, tra Castelli e area Sabatina, sono ancora in alto mare rispetto alla necessità impellente di completare gli interventi straordinari di potabilizzazione approvati il 14 marzo 2011. Allarmante la situazione Anguillara: l’acquedotto di Colle Biadaro che serve più di 8 mila persone ha valori di arsenico che oscillano intorno ai 24 mg litro. L’acquedotto di Ponton dell’elce che serve 2 mila persone invece in alcuni tratti supera addirittura i 30 mg. Qui la Regione dovrebbe finanziare i lavori per circa 450 mila euro: “Questa somma servirebbe a coprire le spese di un solo impianto – asserisce l’assessore all’Ambiente di Anguillara Enrico Stronati – mentre noi abbiamo bisogno anche di un altro impianto da 350 mila euro. E intanto che aspettiamo i soldi della Regione stiamo realizzando i progetti e cioè facendo ciò che ci spetta. Lo scorso 8 maggio abbiamo sollecitato il presidente Polverini e l’assessore Mattei, alla lettera ci ha risposto il garante sul servizio idrico il quale ci ha detto che stanno ancora facendo il piano di assestamento del bilancio e poi ci sapranno dire”. Dei Castelli Lanuvio e Lariano sono le cittadine più impegnate nella risoluzione del problema arsenico: “Di recente abbiamo misurato i livelli di arsenico con un intervento che l’Acea ha predisposto a San Lorenzo – dice l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Volpi – nel giro di un anno la situazione sarà risolta. Inoltre, stiamo predisponendo un dossier per documentare in maniera capillare tutti gli interventi che Acea ha operato a Lanuvio, il numero di solleciti dei cittadini e via dicendo. Soltanto con dei dati alla mano saremo in grado di far valere i nostri diritti”.
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