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Redazione Lazio

LAZIO, COTRAL: INTERVISTA AD AMALIA COLACECI ASSESSORE PROVINCIALE ALLE POLITICHE DELLA MOBILITÀ E TRASPORTI

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Tempo di lettura 6 minuti Politica, carenze strutturali, stipendi dirigenti e cda dell'azienda di trasporto pubblico regionale

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Colaceci: “Sono convinta che molto del pesante clima che sta montando nella azienda in questo ultimo periodo sia dovuto al tentativo di dimostrare che la scelta dell'in house e' stata fallimentare e dunque l'azienda va sostanzialmente privatizzata.”

 

Chiara Rai

Amalia Colaceci, assessore alle Politiche della Mobilità e Trasporti  alla Provincia di Roma ha rilasciato un'intervista a L'osservatore laziale. Una chiacchierata sull’azienda di trasporto pubblico regionale Cotral ormai sull’orlo del collasso.

Che ruolo ha la politica in Cotral e secondo lei è giusto che la politica abbia un ruolo all’interno dell’azienda? Sappiamo che il gioco del gettone delle poltrone meglio conosciute come “cambiali elettorali” hanno inquinato più di qualche seggio Atac
In Cotral la politica decide le nomine del management e attraverso questi controlla le scelte aziendali, da quelle che piu' le sarebbero proprie , come il modello di governance o il piano industriale a quelle su cui non dovrebbe entrare e cioe' quelle di gestione. Mi lasci precisare , pero', che io non sono contraria a che la politica eserciti il suo ruolo nelle aziende (tanto sarebbe inevitabile e utopico pensare il contrario), purche' a questo ruolo corrisponda una precisa responsabilita'… chi sbaglia paga, se il management non produce risultati ne deve rispondere anche chi li ha nominati.


Lei è uscita di scena, la Provincia ha preso posizione rispetto l’azienda di trasporti. Si è trattato di politica, di convenienza o che altro?
La Provincia di Roma ha sempre svolto all'interno della azienda il suo ruolo con responsabilita' e puntualita'.  Abbiamo fatto la nostra parte ricapitalizzando quando e' stato necessario e facendo in modo che non mancasse mai il nostro contributo. Lo scorso inverno siamo stati costretti ad uscire dalla azienda da una situazione che era divenuta insostenibile, sia per il quadro normativo che impedisce questo tipo di partecipazioni, sia per le scelte di governance della Regione Lazio che avrebbero reso la nostra presenza residuale ed inutile. Questa scelta io la ho personalmente sofferta ma la difendo e proprio qui c’è un esempio del confine che la politca deve avere, nel senso che per ragioni politiche non sarebbe stato giusto fare una scelta non in linea con gli interessi della istituzione che in questo momento rappresento. Peraltro continuo a seguire le vicende aziendali, a svolgere comunque il mio ruolo come mi viene richiesto dai cittadini che quotidianamente scrivono per lamentare la grave condizione di inefficienza del servizio.
 

Ci sono indubbiamente delle carenze strutturali e abbiamo di fronte un’azienda colabrodo che da una parte la si vorrebbe affossare e abbandonare verso la metamorfosi privatistica piuttosto che valorizzare il concetto di trasporto pubblico. Conosce le carenze strutturali di Cotral?
Lei ha colto nel segno poiché sono convinta che molto del pesante clima che sta montando nella azienda in questo ultimo periodo sia dovuto al tentativo di dimostrare che la scelta dell'in house e' stata fallimentare e dunque l'azienda va sostanzialmente privatizzata. Il tema c'è, non riguarda solo la Cotral e purtroppo non lo si sta affrontando nel modo giusto. Io resto convinta che si dovrebbe partire dalla organizzazione che vogliamo dare al trasporto pubblico nel Lazio, si dovrebbe guardare ai modelli europei, ci si dovrebbe sedere intorno ad un tavolo e analizzare le conseguenze di ogni soluzione senza pregiudizi o smanie di gestione e personalmente partirei dalla proposta delle organizzazioni sindacali di Azienda Unica Regionale disposta, anche qui, a verificarne opportunità e limiti. Quanto alle carenze strutturali è da molto tempo che dico che la prima azione da farsi è la revisione del Piano di Rete. Il servizio spesso non è coerente con le nuove urbanizzazioni e non si integra con le altre modalità di trasporto pubblico. Poi non c'e investimento sui mezzi, non si sa dove comprare i biglietti, c'e moltissima evasione, non c'é sufficiente informatizzazione dell'intero sistema di controllo, troppe esternalizzazioni, e purtroppo molto altro.
 

Se si trovasse al volante Cotral cosa farebbe?
Per prima cosa cercherei di capire quale tipo di servizio oggi la Cotral dovrebbe svolgere…se solo di adduzione alla Capitale e ai nodi di scambio attraverso le consolari o no, per esempio, e da qui partirei per rifare il Piano di Rete come ho detto prima, poi cercherei di ricostruire un clima che dentro le nostre aziende e' stato completamente distrutto. Le faccio un esempio, mi hanno detto che l'amministratore delegato non ha mai incontrato i dirigenti della azienda tutti insieme.. ecco, mi domando, come è possibile? Davvero si crede che in un momento così delicato è con il metodo del "dividi ed impera" che si può gestire una azienda così complessa?


In Cotral bisogna tagliare, però quello che dicono tutti è anziché sforbiciare gli stipendi di dirigenti, cda e presidente hanno aumentato il biglietto a 1,50. Secondo lei poteva essere evitato e se sì quale manovra sarebbe stata più opportuna?
Guardi debbo essere onesta. In assoluto non sono contraria a prendere in considerazione l'aumento del biglietto, quello che proprio non mi trova d'accordo è che questo sia stato fatto senza che alcun segnale di miglioramento del servizio sia arrivato. Anzi il servizio è al collasso, la gestione aziendale pure, i conti mi dicono disastrosi… lei capisce che gli utenti sono avvelenati e allo stremo delle forze. Di fronte a questo quadro è intollerabile pensare che non vengano tagliati gli stipendi ai dirigenti, che il management abbia trovato il modo di stare entro un range che trovo ancora troppo altro … che vengano date consulenze, che si stia pensando di prendere nuovi dirigenti e via dicendo. Come si dice, tutto fa brodo, e l'esempio di rigore deve venire dall'alto.

 

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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