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Il ministro degli Esteri russo accusa Bruxelles, Londra e Washington di seguire “i capricci di Zelensky” e propone negoziati solo se verranno rispettati gli interessi di Mosca
In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha rigettato fermamente le recenti proposte di un cessate il fuoco in Ucraina avanzate dall’Occidente. Durante un incontro con il suo omologo ungherese, Peter Szijjarto, Lavrov ha espresso preoccupazioni sul fatto che una tregua potrebbe essere sfruttata come un’opportunità per rifornire Kiev con armi a lungo raggio, perpetuando il conflitto anziché portare a una soluzione duratura.
“Siamo sempre più preoccupati per ciò che sentiamo dall’Occidente ultimamente. Bruxelles, Londra, Parigi e Washington stanno iniziando a promuovere l’idea di un cessate il fuoco non come un percorso verso la pace, ma come un modo per concedere una pausa a Kiev e rifornirla con armamenti avanzati,” ha dichiarato Lavrov, in un video pubblicato sulla pagina Facebook del ministro ungherese.
Critiche al ruolo dell’Occidente e di Zelensky
Lavrov ha accusato i leader occidentali di seguire acriticamente le richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sostenendo che la loro politica è contraddittoria. “La loro posizione è stata: ‘Non una parola sull’Ucraina senza l’Ucraina’. Tuttavia, discutono della Russia sotto la formula Zelensky senza la Russia da più di due anni,” ha detto Lavrov, evidenziando quella che ha definito un’incoerenza diplomatica dell’Occidente.
Il ministro russo ha anche criticato un decreto emesso da Zelensky che proibisce qualsiasi negoziato con l’attuale governo russo, suggerendo che questa decisione sia un ostacolo fondamentale a possibili colloqui di pace.
Disponibilità russa al dialogo, ma con condizioni
Nonostante le critiche, Lavrov ha ribadito la disponibilità di Mosca a impegnarsi in negoziati, a patto che vengano considerati gli interessi legittimi di tutte le parti. “Siamo pronti per discussioni oneste, come ha detto il presidente [Vladimir Putin]. Tuttavia, sarebbe opportuno che i sostenitori di Zelensky lo persuadessero a revocare il suo decreto che vieta i colloqui con il nostro governo,” ha sottolineato Lavrov.
Il contesto internazionale
La dichiarazione di Lavrov arriva in un momento di crescente isolamento della Russia sulla scena internazionale, aggravato da nuove sanzioni economiche e dal rafforzamento del supporto militare occidentale a Kiev. Gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO hanno recentemente annunciato ulteriori forniture di armi all’Ucraina, inclusi sistemi missilistici a lungo raggio, una mossa che Mosca considera una provocazione diretta.
Parallelamente, l’Unione Europea e il Regno Unito continuano a discutere nuove strategie per aumentare la pressione diplomatica ed economica sulla Russia, mentre il conflitto ucraino si avvicina al secondo anniversario senza segni concreti di risoluzione.
Le osservazioni di Lavrov riflettono la profonda distanza tra le posizioni di Mosca e quelle dei paesi occidentali, rendendo incerta la possibilità di negoziati significativi. Mentre l’Ucraina insiste sulla necessità di una pace che rispetti la sua integrità territoriale, la Russia continua a porre condizioni difficili da accettare per Kiev e i suoi alleati. La prospettiva di un cessate il fuoco, almeno nelle condizioni attuali, sembra quindi lontana.
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