LATINA, TUMORI AL COLON, ROTARY IN CAMPO PER LA LILT

Redazione

Tumori al colon: Rotary ancora in campo in favore della LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Il progetto distrettuale per l’acquisto di colonscopi è stato illustrato all’hotel Europa nel corso di una conviviale promossa dal Rotary Club Latina in interclub con il Latina Circeo, Latina Monti Lepini, Roma Castelli Romani e Rieti, alla presenza degli assistenti del governatore Angelo Nicotra e Pino Orlandi, del presidente del Rotary Club Sassari Nord Giovanni Ledda e di Felice Marchioni, nella duplice veste di rappresentante del club di Rieti e di vice coordinatore distrettuale della commissione progetti di servizio. Ospiti della serata il dott. Alessandro Rossi e il dott. Nicola Sinnona che hanno illustrato i risultati ottenuti con gli strumenti donati dal Rotary Club Latina. «Quale migliore occasione – afferma il presidente del Rotary Club Latina, Innocenzo D’Erme  – per illustrare i progetti che, oltre a quello dell’acquisto del macchinario per la colonscopia, questo club sta portando avanti. Con il Latina Circeo abbiamo già svolto un Ryla ed è in cammino il progetto per la pace, aperto con una manifestazione a luglio, che si concluderà il 23 febbraio con il forum “La pace attraverso il servizio-Il Rotary e i militari italiani in Afghanistan: un ponte di aiuti”. Con il Latina Monti Lepini stiamo organizzando lo sbobinamento di vecchie bobine con canti e poesie sezzesi per trasferirle in cd e donarle all’Archivio di Stato di Latina e all’Antiquarium di Sezze. Con il Rotaract Latina abbiamo indetto la decima edizione del Premio Mirella Barbato dedicato alle tesi di laurea riguardanti il nostro territorio. I soci hanno poi coinvolto gli ordini professionali degli ingegneri, architetti e agronomi nonché il Comune di Latina in un concorso nazionale di idee per la riqualificazione di via Don Morosini e saremo impegnati, infine, come lo scorso anno, nel Banco alimentare e nella raccolta dell’olio alimentare usato». Dallo screening della LILT è emerso che nel 2011, in Italia, sono stati 50mila i casi di tumore al colon-retto, seguiti da quelli alla mammella (45mila), prostata (42mila) e polmone (38mila). Lo screening del CCR è al momento l’unico mezzo che permette di ridurre non solo la mortalità ma anche l’incidenza della neoplasia. La Lega Tumori di Latina ha intrapreso dal 2000 un programma di screening rivolto ai familiari di primo grado di pazienti affetti da CCR (popolazione a rischio aumentato). Dal gennaio 2000 a oggi sono stati sottoposti a colonscopia 1099 familiari di pazienti di primo grado con diagnosi di CCR, tutti con una età compresa tra i 28 e i 78 anni (la percentuale di completamento dell’esame è del 92%). La distribuzione dei polipi nei parenti di primo grado è più numerosa nel colon prossimale (circa il 50%) rispetto alla stessa nella popolazione a basso rischio e i risultati dello studio hanno confermato quanto evidente in letteratura circa la percentuale attesa di patologia neoplastica nei familiari di primo grado: circa il 20%. Pertanto questa categoria è da considerare a rischio aumentato. La colonscopia è da considerare il Gold Standard per la prevenzione del CCR. Essa possiede sensibilità e specificità elevate e rappresenta un esame unico per la diagnosi e la terapia; necessita tuttavia di uno sforzo organizzativo ed economico rilevante. Il programma per il futuro è dunque quello di potenziare il programma di screening utilizzando tecnologie avanzate basate sull’applicazione di filtri ottici che permettono già in corso dell’esame di ottenere informazioni circa la benignità/malignità della lesione riscontrata, anticipandone l’esame isto-patologico definitivo al fine di guidare con maggiore appropriatezza la scelta terapeutica.