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LATINA, TAGLIO PROVINCIE. IL PRIMO CITTADINO SCRIVE AI PARLAMENTARI: "NON SI CONVERTA IN LEGGE IL DECRETO DEL GOVERNO"

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Nella lettera Di Giorgi chiede anche ai parlamentari, nel caso si andasse avanti con l’accorpamento delle Province, di garantire le prerogative di Latina come capoluogo della nuova entità territoriale, per motivi di carattere economico e sociale.    

 

Redazione

Latina (LT) – Il Sindaco Giovanni Di Giorgi a sostegno delle azioni contro il Decreto Legge con cui il Governo ha proceduto al riordino e al conseguente taglio delle Province. Il primo cittadino ha inviato una lettera ai parlamentari, pontini e non, in cui rilevando, tra l’altro, “come la cancellazione di alcune Province, nell’attuale momento storico ed economico, non possa che provocare danni irreparabili”, chiede ai parlamentari “un personale impegno in merito”, vale a dire di lavorare affinché il Decreto del Governo non sia convertito in Legge.

”Non si tratta – scrive il Sindaco Di Giorgi – di difendere poltrone ma, al contrario, di rivendicare importanti identità culturali, storiche, sociali quali caratterizzanti il nostro territorio ed anche, e soprattutto, di salvaguardare posti di lavoro evitando il rischio di un inevitabile depauperamento istituzionale e amministrativo.  Ritengo, infatti, che le pur apprezzabili finalità di razionalizzazione della spesa pubblica, sottese al citato decreto, possano essere diversamente raggiunte, anche attraverso una legge costituzionale che, comunque, sappia dare giusta lettura e adeguata cornice alle peculiarità di ogni territorio, aprendo a premiali prospettive di crescita e scongiurando quei rischi di involuzione che, purtroppo, il decreto lascia presagire per importanti realtà locali”. 
Nella lettera Di Giorgi chiede anche ai parlamentari, nel caso si andasse avanti con l’accorpamento delle Province, di garantire le prerogative di Latina come capoluogo della nuova entità territoriale, per motivi di carattere economico e sociale.           

“Ho voluto promuovere questa nuova iniziativa – commenta il Sindaco Di Giorgi – perché ritengo importante un’azione comune al fine di sensibilizzare il Governo sulla necessità di evitare l’adozione di  decisioni che non vanno nella direzione della razionalizzazione della spesa pubblica ma aprono voragini evidenti nella gestione amministrativa dei Comuni, chiamati a nuove, pesanti competenze senza averne le risorse. Tagliare con la decretazione d’urgenza delle realtà storiche, economiche, sociali quali quelle rappresentate dalle Province, rappresenta un’assurdità e un paradosso che può provocare danni irreparabili. Ritengo necessaria un’azione comune a livello istituzionale per evitare la conversione in legge del Decreto sulle Province”.                               
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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