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LATINA, SCUOLA DELL’INFANZIA DI BORGO GRAPPA: I GENITORI SCRIVONO AL SINDACO PER IMPEDIRE LA STATALIZZAZIONE DELL’ISTITUTO

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Tempo di lettura 2 minuti A seguito di tale lettera, il sindaco Giovanni Di Giorgi esprime la sua più completa disponibilità e apertura

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Redazione

Latina – In merito alle recenti vicende della scuola materna “Pio IX” di Borgo Grappa, i genitori degli alunni della scuola hanno inviato una apposita lettera al sindaco Giovanni Di Giorgi, con le relative firme di tutti i genitori stessi.

Nella lettera i genitori evidenziano al sindaco “la soddisfazione di tutte le famiglie per l’alto livello di professionalità sia delle suore insegnanti, appartenenti alla Congregazione della Santa Famiglia, sia degli insegnanti laici che affiancano le suore, sia del personale della cooperativa Astrolabio.

Grazie a questa interazione i nostri bambini sono seguiti non solo dalle suore insegnanti ma anche da altre figure professionali. Nei giorni scorsi – continua la lettera dei genitori – la nostra scuola è stata oggetto di attenzioni da parte di varie testate giornalistiche, perché sembra che le suore insegnanti, per l’anno scolastico 2013-2014,  non siano in grado di garantire la gestione delle due sezioni della scuola, con grande contrarietà di tutte le famiglie degli alunni.

E’ arrivata nelle mani dei genitori una petizione popolare per la statalizzazione della scuola. Vogliamo precisare – scrivono ancora i genitori – che nessuno di noi è stato consultato in merito a questa situazione, né ha avuto l’iniziativa di presentare questa petizione, che ci rifiutiamo di firmare. E’ evidente, infatti, come una eventuale statalizzazione della scuola porterebbe ad un drastico impoverimento dell’offerta formativa ed educativa per i nostri bambini. Ci dichiariamo assolutamente contrari alla statalizzazione della scuola dell’infanzia Pio IX”.
Nella lettera, infine, i genitori chiedono al sindaco di “volersi adoperare in ogni modo affinché la scuola non venga esclusa dalle scuole dell’infanzia comunali del Comune di Latina e di portare a conoscenza dei genitori le decisioni del Comune di Latina in merito alle insegnanti che per il prossimo anno gestiranno le sezioni della scuola  in oggetto”.                                                                           

A seguito di tale lettera, il sindaco Giovanni Di Giorgi esprime la sua più completa disponibilità e apertura:

“Raccolgo le preoccupazioni dei genitori degli alunni dell’Istituto “Pio IX” e posso garantire loro il mio impegno per dare continuità alla struttura. Ritengo che la scuola, così come affermano i genitori nella loro lettera, sia sapientemente gestita dalle suore insegnanti e che il nostro compito come Amministrazione sia quello di tutelarne il valore e l’identità, non statalizzandola, ma continuando nella sua odierna gestione. Sono disponibile in prima persona ad un incontro con i genitori dei bambini e con i cittadini del Borgo per affrontare la situazione e descrivere loro il percorso che l’Amministrazione intende intraprendere per trovare la soluzione migliore atta a dare continuità all’attuale gestione della scuola.
Ringrazio per l’interessamento anche il Parroco di Borgo Grappa, Don Massimiliano Di Pastina, che ha voluto condividere le preoccupazioni dei genitori, e lo rassicuro che è nostra intenzione mantenere l’attuale caratterizzazione religiosa dell’Istituto”.
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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