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Cronaca

Latina, operazione Reset: arrestate 19 persone per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso

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LATINA – La Polizia di Stato di Latina, in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, con il supporto di 23 equipaggi del Reparto prevenzione crimine ed agenti dei Commissariati di Cisterna, Fondi, Terracina, Gaeta e Formia, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nei confronti di 18 persone ed una sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari, tutti indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, numerose estorsioni aggravate anch’esse dal metodo mafioso ed un omicidio, aggravato dalla finalità di agevolazione mafiosa.

Le indagini costituiscono l’epilogo di un mirato approfondimento investigativo che la Squadra Mobile di Latina, insieme al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, sotto la direzione ed il coordinamento della Direzione distrettuale Antimafia di Roma, sta conducendo nella Provincia di Latina, anche rispetto alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

L’inchiesta si riconnette all’indagine “Don’t Touch” del 2015, avente ad oggetto le attività illecite svolte sul territorio pontino dall’associazione a delinquere facente capo a DI SILVIO Costantino detto Chà Chà, organizzazione strutturata su base territoriale e su legami di natura familiare, che nel tempo ha affermato il suo prestigio criminale nei settori dell’usura, dell’estorsione, della detenzione di armi e nello spaccio di sostanze stupefacenti.

Le dichiarazioni dei collaboratori sono state ulteriormente riscontrate dalle affermazioni delle persone offese vittime delle estorsioni, oltre che da ulteriori elementi di prova via via acquisiti nel corso di quest’ultima indagine:

emergeva con tutta evidenza, quindi, l’esistenza a Latina di un’organizzazione criminale dedita innanzitutto al traffico di sostanze stupefacenti, dotata di uomini ed armi sia per controllare le piazze di spaccio anche fuori la città di Latina sia per intimidire concorrenti scomodi, avvalendosi del metodo mafioso e della forza di intimidazione del vincolo associativo.

L’organizzazione si avvaleva di quattro fornitori principali che nel tempo hanno permesso al gruppo TRAVALI di monopolizzare il traffico di droga.

Sono stati individuati soggetti dediti all’attività di spaccio nel senso che fungevano da corrieri in occasione degli approvvigionamenti o da pusher nella distribuzione al minuto dello stupefacente; va detto che l’organizzazione poi era in grado di rifornire piazze di spaccio diverse da quelle di Latina Capoluogo, in particolare Cisterna di Latina,Sezze ed Aprilia.

In tale contesto, recenti indagini hanno dimostrato che recentemente e durante lo stato di detenzione, un soggetto abbia proseguito nella gestione delle attività di spaccio di sostanze stupefacenti, anche per mezzo della corruzione di pubblici ufficiali, al fine di potere godere di privilegi all’interno della Casa Circondariale ove si ritrovava ristretto.

Nondimeno, i nuovi approfondimenti investigativi disvelavano gli atti intimidatori e l’estromissione dal mercato degli stupefacenti a Latina di alcuni spacciatori , avvenuti con metodi violenti da parte del sodalizio; si tratta di una vicenda che dà l’esatta dimensione della violenza messa in atto dal gruppo TRAVALI per imporre il proprio predominio nella gestione delle piazze di spaccio e, in generale, su tutte le attività criminali.

In dettaglio, il gruppo TRAVALI, in un’occasione, non ha esitato troppo nel gambizzare uno spacciatore e per compiere atti di danneggiamenti ad un’autovettura e ad un esercizio commerciale nella disponibilità di un altro spacciatore, al fine di costringere il gruppetto ad acquistare la droga dal loro gruppo o comunque a spacciare per loro, ovvero versare la somma di 30000 euro a titolo estorsivo.

L’episodio è assolutamente sintomatico non solo della capacità di controllo della piazza di spaccio da parte dei TRAVALI grazie alla robusta organizzazione del sodalizio sia in termini di uomini che di possesso di armi da fuoco, ma anche dei metodi utilizzati per eliminare pericolosi concorrenti ed egemonizzare il mercato locale della droga, che sono assolutamente sovrapponibili a quelli delle organizzazioni criminali di matrice mafiosa.

Le nuove indagini hanno poi riscontrato la commissione di 18 episodi estorsivi che mostrano l’utilizzo di un metodo tipicamente e tradizionalmente mafioso, caratterizzato dalla prospettazione di ritorsioni, dal riferimento esplicito ad un clan di appartenenza, dall’affermazione di un controllo del territorio da cui deriva il potere di imporre il “pizzo”.

In tale contesto, gli indagati, hanno fatto leva sulla fama criminale derivante dall’appartenenza al clan TRAVALI, ottenendo in tal modo il silenzio di commercianti, imprenditori, professionisti, semplici cittadini, anche tifosi del Latina Calcio, che hanno tollerato le pressanti richieste, senza denunciare gli autori di tali fatti, almeno fino al contatto con le forze dell’ordine.

Nello specifico, gli indagati si rendevano responsabili di estorsioni di denaro ed attività d’usura con armi, facendo ricorso alla forza dell’ intimidazione promanante dall’appartenenza all’associazione a delinquere facente capo ai DI SILVIO ed ai TRAVALI, e dalla condizione di assoggettamento ed omertà derivanti dalla riserva di violenza costituente principale patrimonio dell’associazione, in ragione dello spessore criminale dei suoi sodali, riconosciuto sul territorio di Latina in relazione ai procedimenti penali che li hanno visti coinvolti per gravi delitti contro la persona, il patrimonio ed in materia di armi.

Le ultime investigazioni rivelavano, infine, uno scenario inedito dietro la commissione dell’omicidio di GIUROIU Nicolas Adrian, cittadino rumeno, assassinato a Latina nel Marzo del 2014.

I recenti approfondimenti, infatti, disvelavano che l’omicidio, sebbene pianificato e premeditato da altri, aveva visto la partecipazione di un TRAVALI, il quale aveva fornito le armi per l’omicidio agli spacciatori di fiducia, e fatto loro da staffetta con la propria macchina nella fase del rapimento della vittima.

L’apporto per l’omicidio, è avvenuto per una specifica finalità, ovvero quella di mostrare all’esterno la sua forza criminale; partecipando, infatti all’omicidio e fornendo le armi avrebbe dimostrato all’esterno di disporre di armi e uomini, di avere a disposizione persone fidelizzate disposte a difenderlo anche usando le armi, di esercitare il controllo sulla pianificazione ed esecuzione delle azioni criminali di maggior rilievo.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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