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LATINA: IL COMITATO NO BIOGAS INCONTRA LA CITTADINANZA

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Tempo di lettura 2 minuti Il sindaco di Latina parteciperà all'assemblea pubblica

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Redazione
Latina
– Si terrà domani alle ore 19:30 presso il ristorante “Al Fogolar” della Chiesuola, l’assemblea pubblica “Biogas, un anno dopo”. Un’occasione importante per tutta la cittadinanza per fare il punto sulle attività svolte, sulla situazione attuale e sulle prospettive future, esattamente a distanza di un anno dall’inizio della battaglia del Comitato No Biogas Latina: un’associazione apolitica formata da diversi residenti del comune di Latina al solo fine di tutelare il territorio e la salute pubblica, senza alcuna intenzione di voler contrastare la libera impresa.

All’incontro di domani sera sarà presente il Sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, da sempre resosi disponibile nell’affrontare la questione biogas nel comune pontino, mettendoci la faccia oltreché l’impegno politico.

«La battaglia per la salvaguardia della nostra salute, e delle terre che abbiamo ereditato dai Padri Fondatori di questa pianura bonificata, è partita esattamente un anno fa, da quando siamo stati informati della possibile realizzazione di una centrale a biogas in via della cava, in zona Chiesuola, a ridosso delle abitazioni e a duecento metri da una scuola materna ed elementare. Da allora abbiamo deciso di formare un comitato di cittadini, ci siamo informati, abbiamo studiato la materia e sentito esperti del panorama nazionale; abbiamo partecipato ad incontri anche oltre regione e coinvolto tecnici e professori universitari specializzati nella materia. Di fatto ci siamo creati quel bagaglio di conoscenze utile a padroneggiare la situazione e che intendiamo ora mettere a disposizione di chiunque voglia sapere di più del biogas nel nostro territorio, e non solo alla Chiesuola.
Siamo contenti del diniego emesso dagli uffici tecnici del Comune nei giorni scorsi, e ringraziamo l’amministrazione per quanto è riuscita a fare finora, ma ricordiamo che la battaglia non è finita. Se in zona Chiesuola, nonostante la possibilità dell’azienda costruttrice di rivolgersi al Tar, non dovesse venir realizzata la centrale a biogas, non dimentichiamo che ci sono diverse richieste di permessi a costruire di simili impianti. È bene dunque non abbassare la guardia, noi cittadini, l’amministrazione e i tecnici comunali tutti, così come è importante una volta per tutte approvare quel tanto atteso regolamento, fermo ancora in attesa di ratifica in commissione Urbanistica. La tutela del territorio e della salute pubblica deve essere il primo punto in ogni agenda politica, un valore da perseguire ad ogni costo per evitare che speculazioni economiche che giovano solamente a pochi (in questo caso 2-3 persone) possano fare di Latina e sue periferie merce da sfruttare e gettare nel degrado strutturale ed ambientale. Questo è il nostro impegno, nulla di più, e dopo Chiesuola dovremmo preoccuparci di tutto il territorio comunale perché si elimini del tutto lo spettro delle centrali a biogas che da oltre un anno, compiutamente, aleggia sulle nostre teste”.     

Rinnovando la disponibilità per tutti coloro che meglio vogliono conoscere la situazione e a completa disposizione dell’amministrazione comunale, il Comitato No Biogas Latina invita tutta la cittadinanza a partecipare all’evento di domani sera alle 19.30 presso il ristorante “Al Fogolar” della Chiesuola. Perché se tutti soffiassimo insieme le nuvole se ne andrebbero.

 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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