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LATINA: GRAVI MINACCE AL GIUDICE LUCIA AIELLI

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Tempo di lettura 2 minuti Il sindaco di Aprilia Antonio Terra esprime solidarietà

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Redazione

Latina – In seguito all’affissione di necrologi nei pressi del Tribunale di Latina, riferiti al Giudice Lucia Aielli, il Sindaco di Aprilia Antonio Terra, nell’interpretare il pensiero della collettività apriliana, ha espresso ferma condanna per l’inqualificabile gesto che investe non solo la Magistratura ma tutte le Istituzioni democratiche.

“Apprendiamo con sdegno quanto accaduto – ha detto il Sindaco Terra – ed esprimiamo alla Dottoressa Aielli tutta la nostra solidarietà. Confidiamo nel lavoro degli organi investigativi affinché facciano luce al più presto su questo episodio inqualificabile”.

Il fatto: 

Cinque manifesti mortuari per il giudice del tribunale di Latina Lucia Aielli sono stati trovati affissi ieri mattina dal personale della Questura di Latinapresso l'istituto scolastico frequentato dalle figlie del magistrato.

Dopo la rimozione immediata la Digos ha avviato le indagini seguendo la pista di quello che sembra essere un evidente atto intimidatorio nei confronti del giudice, gia' minacciato in passato nel corso di alcuni importanti processi.
  Intimidazione o minaccia, dovranno stabilirlo le indagini, ma certamente il luogo scelto non lascia spazio ad altre ipotesi.
 

Sui manifesti era riportata la scritta"I colleghi magistrati del Tribunale di Latina annunciano il decesso del giudice Lucia Aielli. Le esequie si terranno nel giorno 28 novembre". I manifesti sembrano fatti artigianalmente e sono stati stampati su carta adesiva. Il giudice Aielli nell'ultimo anno avrebbe subito due visite di estranei presso la propria abitazione. Un furto e una tentata incursione, durante la quale e' stato manomesso il sistema di allarme. Lo stesso magistrato ha ricevuto minacce anche nel corso di due processi, uno dei quali a carico dei clan nomadi del capoluogo pontino.
 

Aielli, attualmente all'estero ma informata dell'accaduto dai colleghi, e' il presidente del tribunale penale, gia' oggetto di minacce in passato, che si e' occupato degli ultimi importanti processi contro la criminalita' nel territorio pontino. La giunta dell'Anm di Roma (rappresentata dal presidente Giacomo Ebner e dal segretario Eugenio Albamonte), "di fronte al vile atto intimidatorio" manifesta in una nota "la convinta e piena solidarieta' alla collega e chiede con urgenza un immediato, forte e serio intervento da parte delle istituzioni per superare il grave stato di emergenza che sta caratterizzando il tribunale di Latina e far cessare la perdurante campagna di delegittimazione negli uffici giudiziari del distretto"

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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