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LATINA: COMUNE TAGLIA I FONDI AI SERVIZI SOCIALI E FINANZIA IL FESTIVAL DEL CIRCO

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Tempo di lettura 2 minutiNicoletta Zuliani: “Il Comune di Latina 'risparmia' dove non dovrebbe e 'spreca' ovunque”

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Redazione
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– “Se non vogliono risparmiare è dolo, ma se invece non sono capaci di farlo, andassero a casa”. Va subito al punto Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, quando si parla di ottimizzazione della spesa per l'ente comunale.
“Il Comune di Latina commette l'ennesimo errore di valutazione (nonché economico) per l'erogazione dei già pochi fondi di cui dispone: finanzierà con un contributo il Festival internazionale del Circo, manifestazione che già gode di fondi statali. Nel frattempo decide però di 'risparmiare' o meglio, tagliare, una parte dei fondi destinati ai servizi sociali per gli anziani (16mila euro), per gli interventi assistenziali invalidi e disabili (210mila euro), per l'assistenza domiciliare a famiglie con anziani, disabili e minori a rischio (132mila euro) e per le attività ricreative dei centri sociali (4.500 euro). Inoltre dimezzerà letteralmente i fondi per l'emergenza alloggiativa e la prevenzione degli sfratti per morosità (taglierà 78mila euro).

Allora ci si domanda: con quale logica il Comune agisce? Cosa l'amministrazione comunale considera uno spreco? Quali sono le priorità dell'amministrazione comunale? Una tale incapacità di gestione è assurda”.
Zuliani, allo stesso tempo, non perde l'occasione per sottolineare ancora una volta il grave danno economico provocato dall'assenza di un ufficio unico per i contratti, idea già portata all'attenzione dell'Ente diverse volte. Un rapido confronto con il Comune di Trento può rendere bene l'idea di quanto “È un grave danno perché mentre gli altri Comuni attivano un percorso virtuoso, stipulando accordi con le compagnie per un certo numero di utenze telefoniche: pur avendo poco più di 1.500 dipendenti, il triplo di nostri, spende molto meno. Nel 2013 il Comune di Latina ha speso circa 884mila euro in bollette telefoniche, mentre Trento neanche 70mila euro per la telefonia fissa e 65mila per quella mobile, per un totale di 135mila euro. Non soltanto, infatti, il capoluogo trentino attiva contratti in convenzione, ma utilizza anche servizi voip che utilizzando la linea internet non costano nulla in più alle casse dell'Ente. Se poi vogliamo dirla tutta, l'Ente ha anche inserito una clausola disciplinare che vale per tutti i dirigenti e le maggiori cariche istituzionali (sindaco compreso): sebbene simbolica, una quota di compartecipazione annua alle spese internet da smartphone, sia aziendale sia privato”.