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Redazione
Latina – Oggi la donna assistita dall'associazione “Valore Donna”, alla quale nei giorni scorsi era stata assegnata una casa popolare dai Servizi sociali del Comune di Latina, non ha potuto prendere possesso dell'abitazione. Valigie pronte, chiavi in mano, al suo arrivo l'alloggio è risultato occupato da una famiglia estranea.
“Una situazione già di per sé scandalosa – afferma Valentina Pappacena, presidente di Valore Donna – aggravata dai fatti di cui siamo venuti a conoscenza approfondendo la questione e dei quali abbiamo subito informato la Procura della Repubblica con un esposto che abbiamo già depositato. A questo punto facciano chiarezza i magistrati”.
La situazione a cui si riferisce Pappacena riguarda la gestione della casa popolare: se dal canto loro i Servizi sociali del Comune avrebbero detto di non essere a conoscenza del fatto che l'alloggio fosse occupato da un'altra famiglia, la donna che attualmente vive con i figli nella casa popolare sarebbe a sua volta vittima di una vera e propria truffa da parte di un terzo soggetto. Quando gli esponenti di Valore Donna si sono recati nell'appartamento per chiedere spiegazioni, infatti, la donna si è presentata con un foglio in cui – nomi e cognomi compresi – vengono esposte le circostanze che l'hanno portata ad entrare in quell'alloggio.
Una sintesi dei fatti, che risalgono al 2014: la famiglia oggi occupante viene sfrattata dal vecchio alloggio e si trova a dover cercare con urgenza una nuova sistemazione. Ai coniugi in difficoltà viene così presentato un uomo – il cui nome è nei documenti ora in possesso della Procura – il quale stava per trasferirsi e sarebbe stato disposto a cedere il “suo” appartamento in cambio di 5mila euro, anche a rate. La famiglia dà un acconto di 400 euro ed entra nella casa, per poi scoprire subito dopo che si trattava di un alloggio popolare. A causa delle difficoltà economiche, la famiglia decide di restare, ma mettendo al corrente il Comune dell'accaduto e, proprio negli uffici comunali, alla presenza di un'assistente sociale, di un avvocato e di un altro dipendente, la moglie firma il verbale che oggi ha mostrato agli esponenti di Valore Donna a garanzia della sua buona fede e della “regolarità” della sua posizione. È così che, ad oggi, la vedova, disabile e con due figli a carico, vera assegnataria dell'alloggio occupato dalla famiglia evidentemente truffata, è rimasta senza casa e privata di un diritto.
“Ci sembra evidente – afferma Pappacena – che ormai il settore delle case popolari a Latina, da una situazione di emergenza, è passato direttamente ad uno stato di fuori controllo. Ci poniamo quindi delle domande: si è trattato di un caso isolato o esiste un business sommerso di compravendita delle case popolari? I Servizi sociali del Comune di Latina, che erano a conoscenza della situazione da noi scoperta oggi, l'hanno denunciata alla magistratura o alle forze dell'ordine? Come è stato possibile che la casa, se l'occupazione risultava “regolarizzata” come si evince dal verbale, sia stata assegnata alla vedova da noi assistita nonostante fosse ancora occupata? Per questo ci siamo rivolti alla Procura della Repubblica perché faccia chiarezza su questo caso e sulla situazione generale delle case popolari gestite dal Comune di Latina. Mentre la magistratura farà le sue indagini, però, chiederemo un incontro urgente ai prefetti Giacomo Barbato, commissario del Comune di Latina, e Pierluigi Faloni”.
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