Connect with us

Roma

LATINA: BLITZ A SCUOLA DELLA POLIZIA E PSICOTERAPEUTE PER PRELEVARE UN BAMBINO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Associazione Valore Donna: “Trattato come un criminale davanti a tutti. Inaudito”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

 

Interpellato il Presidente della Repubblica: sotto accusa il metodo usato per portare via il minore

 

Latina – Martedì 10 marzo durante la mattinata la polizia di Latina si è presentata alla scuola di Borgo Faiti, l'ha circondata, ne ha controllato le uscite con gli agenti ed ha cercato un bambino che alle 10:00 si trovava al suo posto, in classe con i suoi compagni. La scuola è rimasta bloccata per ore, perché il bambino non voleva andare nella casa famiglia dove un decreto del Tribunale dei Minori di Roma aveva stabilito che andasse. Con due operatrici psicoterapeute il bimbo si è convinto e, solo nel pomeriggio, le ha seguite nella struttura. Fino a quel momento la scuola è rimasta praticamente paralizzata e le attività previste nel pomeriggio sono saltate.

“Lo hanno portato via come fosse un criminale. È solo un bambino, non c'era bisogno di tanto clamore, né di questo metodo così brusco che è stato il prelevarlo dalla scuola in cui è cresciuto e dove tutti lo conoscono. Quei momenti gli resteranno sicuramente impressi nella mente a lungo”. È questo il commento di Ferdinando Tripodi, vice presidente di “Valore Donna” di Latina, associazione contro la violenza sulle donne e sui minori.

Il vice presidente di Valore Donna condanna fortemente il metodo usato dalle forze dell'ordine ed ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, spiegando come si sono svolti i fatti, ma soprattutto chiedendo di cercare il responsabile di una decisione così estrema nei confronti di quello che è soltanto un bambino. “Una scuola messa sotto assedio, un bambino strappato all'improvviso dal banco e dalla sua vita, e convinto, solo dopo ore, a seguire gli assistenti sociali. Due auto che lo portano via a gran velocità. Nessuno ha potuto salutarlo, neanche i familiari. Gli amichetti di scuola in lacrime, scioccati. La gente del borgo a bocca aperta davanti al cancello della scuola. Scene drammatiche di cui cerchiamo un responsabile. Qualcuno avrà pur deciso che tutto questo andava fatto, in queste modalità disumane”.

Anche il presidente onorario della stessa associazione del capoluogo pontino, l'avvocato Domenico Musicco, è solidale con la famiglia del bambino.

L'associazione Valore Donna è pronta a chiedere l'intervento del Governo e del Presidente del Consiglio Matteo Renzi,
perché ritiene che la battaglia da condurre non sia contro i minori e contro le loro famiglie, come sembra invece in casi come questo, ma contro chi permette che la vita di un bambino possa essere stravolta da un momento all'altro soltanto per dare attuazione immediata alle carte di un Tribunale, quando avrebbero potuto essersi metodi molto meno invasivi e traumatizzanti per il minore e per la sua famiglia rispetto a quello invece utilizzato. La scuola deve restare un ambiente protetto da queste situazioni, deve rimanere un luogo inviolabile perché è lì che si costruisce il futuro, è anche lì che le persone trarranno esempio di vita e di comportamento. È lì che purtroppo, ancora oggi e troppo spesso, accadono fatti simili a quello di Latina.

Ecco il Il testo della lettera inviata al Presidente della Repubblica

 
"Ill.mo Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
Piazza del quirinale 1, ROMA

Davvero non esiste più ragione in questo schifo di Italia. Un bambino di appena 12 anni trattato come se fosse uno spacciatore, un latitante da acciuffare, un pericoloso criminale… Ma in che Italia stiamo vivendo, Presidente Sergio Mattarella?
Le racconto in breve la storia:" – Martedì 10 Marzo 2015, ore 10:00 circa, presso la scuola media di Borgo Faiti quando, su disposizione del giudice del Tribunale dei Minori di Roma, personale dell'Ufficio Minori della Divisione Anticrimine della Questura di Latina, due operatrici psicoterapeute, il curatore speciale e il tutore nominati dal Tribunale dei minori si sono recati presso il plesso scolastico per eseguire un provvedimento giudiziale di sospensione della potestà genitoriale ed affidamento ad una casa famiglia nei confronti del bambino. Si precipitano nella classe di un bambino di appena 12 anni che chiamerò Francesco (nome di fantasia) e gli comunicano che deve andare con loro, deve essere portato via, in silenzio, senza che la famiglia fosse avvertita. La madre non deve sapere. I nonni e tutti coloro che lo amano, lo proteggono, lo curano ogni giorno, non devono sapere. Sapranno dopo, forse…

Il bambino ovviamente si spaventa a morte. Lacrime, urla, cuore che batte a mille, una sola parola dalla sua bocca: MAMMA! Il bambino si precipita all'esterno della classe e telefona alla mamma: CORRI, MI VOGLIONO PORTARE VIA! Intanto nell'attesa infinita dell'arrivo della mamma, il bambino è disperato.. tenta di scappare ma non può perché è circondato. La scuola è circondata. 15 forse 20 uomini. Tra Squadra Mobile, Psicologi, Tutori.. è "braccato" come un latitante qualsiasi…

All'arrivo della mamma, dei nonni, dei parenti e amici increduli, e disperati, tutti gli ingressi sono vigilati da uomini di Polizia che non permettono di entrare, l'edificio è stato isolato perché il bambino si rifiutava di lasciare la scuola e trasferirsi nella casa famiglia., scene da film poliziesco , dove un ladro qualsiasi deve essere vigilato affinchè qualcuno non lo aiuti a scappare. Nel frattempo fuori della scuola arrivano le ambulanze, perchè la mamma del piccolo ed il nonno affetto da una grave patologia hanno più volte della giornata avuto bisogno delle cure dei sanitari.

Il tutto si è concluso nel tardo pomeriggio. Il bambino è stato portato via di corsa, su una macchina uscita a gran velocità dalla scuola, scortata da una vettura della polizia. Ancora urla, grida, svenimenti, dolore, lacrime. Un dramma che segnerà per sempre quella famiglia e sopratutto quel piccolo bambino, un figlio, un fratello, un nipote di tutti noi. " –

Presidente Segio Mattarella, premesso che non voglio discutere sul perchè è stato emesso questo provvedimento, questi sono fatti che chiarirà il Tribunale dei Minori agli Avvocati della famiglia. Quello che mi ha lasciato basito, ferito, è la modalità che è stata decisa.
Chi ha deciso che un bambino di appena 12 anni doveva essere portato in casa famiglia con modalità da "rapimento"? Chi ha deciso che il bambino doveva essere tenuto per diverse ore "sequestrato" dentro un plesso scolastico e tenuto lontano dalla famiglia, da quella madre, da quei nonni che da 12 anni lo trattano come un principe, non facendogli mancare nulla? Chi ha deciso tutto ciò, Presidente? Poteva tutto ciò essere evitato, e se si, chi dovrà rispondere di questa azione?
Mi auguro che almeno Lei darà qualche risposta non solo a me che come Italiano mi sento ancora una volta non tutelato ma ferito da chi DOVREBBE invece TUTELARE e PROTEGGERE i Cittadini, sopratutto i più deboli, ma anche a tutti quei cittadini che oggi come me si chiedono: ma la Giustizia e sopratutto i DIRITTI, hanno ancora un senso in questo Paese Presidente?

Grazie per la Sua attenzione.
Ferdinando Tripodi
(cittadino italiano)"
 

Gallery

Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

Continua a leggere

Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti