Connect with us

Latina

LATINA AMBIENTE, DE MARCHIS (PD): "AFFARI, INTRECCI E NEGAZIONISMI"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Questi gli auspici e i commenti di Giorgio De Marchis capogruppo Pd di Latina:

Ci auguriamo che la Latina Ambiente venga sciolta al più presto come previsto per legge e soprattutto che il suo presidente dopo questa brutta figura rassegni le dimissioni.

Fa un po’ ridere a questo punto la posizione del vicesindaco Cirilli che, nel solco della cultura negazionista, continua a ripetere la litania del “nuovo corso” mentre tutt’intorno si scatena la più brutta lotta di potere che la città abbia mai visto.

Un inquietante intreccio di affari, politica e cattiva amministrazione: questo il quadro che emerge dietro la sfiducia di facciata comminata da Cirilli, Di Giorgi e Mignano. Il durissimo scambio di accuse con tanto di “scomunica” tra l’amministratore delegato della Latina Ambiente e i vertici politici del Comune di Latina fa a cazzotti con il quadretto idilliaco presentato nel consiglio comunale farsa del 30 gennaio quando Di Giorgi parlava della Latina Ambiente come “una risorsa per la città”.
Più ambigua di tutte è la figura dell’avvocato Mignano – consulente personale del sindaco (a lui è affidata la difesa di Di Giorgi nella causa per il riconteggio delle schede uscite dalle urne del maggio scorso) e consulente del Comune in un evidente, palese e stratosferico conflitto di interessi – che asserisce di voler sfiduciare l’ad di Latina Ambiente per il ritardo con cui lo stesso gli avrebbe comunicato del decreto ingiuntivo di 800mila euro arrivato alla società.
Purtroppo per lui ci ha pensato lo stesso Bertuccelli a svelare la triste realtà: Mignano puntava solo a nominare un suo avvocato di fiducia per difendere la Latina Ambiente in un contenzioso con la società Poseidon. Davanti alla risposta negativa dell’ad insieme con Di Giorgi e Cirilli avrebbe optato per la sfiducia cercando di coprire di dignità politica e amministrativa un’azione che mirava solo a nominare un incaricato di fiducia al quale far corrispondere una lauta parcella.
Non è così che si amministra una società, non è così che si rispettano Latina e i latinensi che stanno pagando bollette salatissime per un servizio scadente.
Tra l’altro lo stesso Mignano non può dire di non conoscere il debito visto che nella scorsa estate in qualità di presidente ha approvato il bilancio della Latina Ambiente nel quale erano iscritti proprio quei debiti. E per approvare quel bilancio Di Giorgi e Mignano avevano addirittura chiesto un parere pro veritate che è costato ai latinensi oltre 10mila euro.
Il problema, quindi, non sta nel silenzio dell’opposizione lamentato dal sindaco in quel famigerato consiglio comunale (silenzio giustificato dall’impossibilità di interloquire con Bertuccelli e riemerso in una nota di oggi per gettare fumo su questa vicenda), ma nel mutismo di chi sapeva e ha preferito tacere la vicenda dell’enorme debito per tirarla fuori strumentalmente al momento necessario.
È giusto ora chiedersi se i latinensi possano ancora fidarsi di questi amministratori.
La risposta sta tutta in questa ignobile e brutta guerra di potere condotta sule spalle dei cittadini. Ci auguriamo che la Latina Ambiente venga sciolta al più presto come previsto per legge e soprattutto che il suo presidente dopo questa brutta figura rassegni le dimissioni.
Fa un po’ ridere a questo punto la posizione del vicesindaco Cirilli, che nel solco della cultura negazionista, continua a ripetere la litania del “nuovo corso” mentre tutt’intorno si scatena la più brutta lotta di potere che la città abbia mai visto. Per fortuna i latinensi hanno scoperto il trucco ed al “nuovo corso” è rimasto solo lui a crederci…

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

Continua a leggere

Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

Continua a leggere

Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti