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Angelo Parca
Lanuvio (RM) – Lanuvio teatro di un suicidio che fa riflettere. Muore a soli trentanove anni il fratello di un noto imprenditore edile di Lanuvio che viveva con entrambe i genitori e in quest’ultimi tempi era probabilmente molto preoccupato a causa del rallentamento dell’attività imprenditoriale di famiglia.
La drastica diminuzione d’impiego e un periodo forse poco positivo anche sotto il profilo privato sentimentale avrebbero portato l’uomo al folle volo dal terzo piano della sua abitazione. A trovarlo privo di vita è stato suo padre anziano che nonostante abbia immediatamente allertato il 118 ha da subito capito che non c’era nulla da fare, il figlio era già morto. L’intera famiglia è sconvolta per il tragico episodio, apparentemente inspiegabile, a parte la certezza che la crisi economica ha fatto la sua parte.
Sul posto a constatare il decesso anche la polizia di Genzano diretta dal dirigente Marco Messina. Il medico dell’uomo ha confermato di aver prescritto allo stesso soltanto terapie ordinarie e non antidepressive. Sembrerebbe, inoltre che il suicida non avesse una fidanzata.
Nella cittadina, il giovane uomo era abbastanza conosciuto come una persona tranquilla, non depressa, probabilmente in cerca di un legame sentimentale, ma nulla di oscuro nella sua vita. Dunque, un’altra vittima della crisi unica protagonista della cronaca di questi tempi. Difatti a Lanuvio, così come in altre cittadine dei Castelli Romani, diverse imprese, non solo edili, hanno chiuso i battenti o rallentato drasticamente la loro attività. Anche la storica azienda dolciaria Montebovi ha lasciato a casa diverse decine di dipendenti.
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