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12 anni agoon
Il Primo cittadino di Lanuvio Luigi Galieti, storico e appassionato di Lanuvio, sta seguendo direttamente sul posto l’andamento dei lavori ed ha garantito che la sua Giunta farà tutti gli sforzi per riportare alla luce una bella pagina di storia lanuvina e romana.
Redazione
Nel territorio dell’antico ager Lanuvinus, in località Pantanacci (attualmente ricadente tra il Comune di Lanuvio e quello di Genzano di Roma), il Comune di Lanuvio con il suo Museo Civico (direttore Dott. Luca Attenni), il ministero per i Beni e le Attività Culturali del Lazio (funzionario Dott.ssa Giuseppina Ghini) e la I Università di Roma La Sapienza (referente scientifico Prof. Fausto Zevi) si sono occupati delle indagini archeologiche relative all’interessantissimo contesto di una inedita stipe votiva di età repubblicana. Il sito, già noto alla comunità scientifica e agli abitanti del luogo, è stato purtroppo oggetto di depredazioni sistematiche e scavi clandestini nel corso degli ultimi anni. Grazie all’efficiente intervento della Guardia di Finanza (sotto la direzione del Maggiore Massimo Rossi) è stato possibile cogliere in flagrante le azioni illegali in sito, recuperando abbondante materiale votivo, posto sotto sequestro. Data la situazione di emergenza legata ai ritrovamenti, unitamente all’indubbio interesse archeologico del sito, è stata tempestivamente intrapresa la prima campagna di scavo, finanziata dal Comune di Lanuvio, sotto la direzione scientifica del Dott. Luca Attenni, del Prof. Fausto Zevi e come R.U.P. della Dott.ssa Giuseppina Ghini. Il luogo oggetto delle indagini è relativo ad una stipe votiva legata probabilmente al culto delle acque che qui sgorgano tutt’oggi da fonti spontanee. Il sito è inserito in una cavità naturale ritoccata da interventi antropici già in età antica ed è interessato da una serie di cunicoli pertinenti alla canalizzazione delle acque. È ipotizzabile che tale contesto sacro fosse in connessione con il vicino santuario di Giunone Sospita. Il progetto ha presentato sin da subito diverse problematiche, principalmente legate a motivi di sicurezza data la presenza e il continuo afflusso di acqua e l’instabilità statica di alcuni punti del costone roccioso. Le metodologie di scavo si sono dunque dovute adattare al continuo evolversi del contesto archeologico unitamente alle esigenze di sicurezza. Durante lo scavo (prorogato da due a tre settimane) si è iniziato con la rimozione degli strati superficiali che limitavano anche l’ingresso all’antro. Nonostante si trattasse di livelli intaccati dagli scavi clandestini, sono stati rinvenuti numerosissimi materiali votivi, consistenti in ceramica e modelli anatomici in terracotta. L’orizzonte cronologico è attualmente orientato prevalentemente alla media età repubblicana (IV-III secolo a.C.). Le indagini archeologiche hanno permesso il recupero dei fondamentali dati scientifici pertinenti alle deposizioni primarie dei votivi e la basilare identificazione del percorso degli scavi clandestini, distinguendo i livelli intaccati da quelli integri. Futuri approfondimenti permetteranno di portare alla luce eventuali strati di deposizione sottostanti ancora totalmente inesplorati e di confermare le ipotesi interpretative fino ad ora avanzate riguardo l’intero sito. Presupposto basilare per questo intento è la realizzazione delle condizioni di messa in sicurezza dell’area di cantiere, che attualmente necessita di importanti interventi. Il sostegno di fondi pubblici e sponsor privati (tra i quali ci sono già state le prime adesioni al progetto) permetterebbe di portare avanti lo scavo nel sito della stipe in località Pantanacci, fornendo un importantissimo contributo scientifico data la rarità di simili contesti sacri nel panorama archeologico. Il Primo cittadino di Lanuvio Luigi Galieti, storico e appassionato di Lanuvio, sta seguendo direttamente sul posto l’andamento dei lavori ed ha garantito che la sua Giunta farà tutti gli sforzi per riportare alla luce una bella pagina di storia di storia lanuvina e romana. A tal proposito il Sindaco Galieti sta organizzando una task force per mettere insieme enti, privati e cittadini al fine di raccogliere fondi per continuare e mettere in sicurezza lo scavo.
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