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Roma

LANUVIO, MORTE DELL'UOMO CADUTO DAL 3 PIANO. IL FRATELLO : "PER NOI NON VOLEVA UCCIDERSI"

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Tempo di lettura 3 minutiNon un biglietto di addio nella sua camera ma soltanto appuntamenti per il futuro: l'uomo non era depresso o preoccupato

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Chiara Rai

Lanuvio (RM) – Ci  potrebbero essere altre ipotesi intorno alla morte dell'uomo di 39 anni trovato esanime la scorsa settimana a Lanuvio dopo un volo dal terzo piano della propria abitazione. Questo quanto asserisce il fratello dell’uomo, il quale ha voluto sostanzialmente riequilibrare i fatti e fornire informazioni più dettagliate sulla vita del fratello.

Tanto per iniziare, il giovane uomo non si è ucciso a causa della crisi economica e, per dirla tutta, il fratello ha dubbi anche sull’ipotesi del suicidio. L’uomo non soffriva di depressione, non prendeva psicofarmaci era un ragazzo normalissimo, spiritoso e certamente, dato che viveva con i suoi genitori e accanto al fratello e ai suoi quattro nipotini, non aveva grandi preoccupazioni legate al fattore economico: “non ci possiamo lamentare – dice il fratello della vittima – abbiamo una impresa di costruzione che non ha debiti, anzi, però a causa della crisi generale abbiamo deciso volontariamente di rallentare l’attività per non incorrere in perdite sicure. Di fatto abbiamo concessioni edilizie pronte, ma visto il momento critico che attraversa il settore, riteniamo responsabilmente di dover aspettare”. Il fratello, dunque, non aveva preoccupazioni legate al futuro lavorativo. Nella sua camera c’erano addirittura gli appuntamenti per i giorni a venire. Lui il futuro sembrerebbe che non lo temesse affatto. L’unico episodio che lo fece abbastanza arrabbiare risale a due anni fa, quando gli ritirarono la patente per aver bevuto un bicchiere in più di sabato sera assieme ad un gruppo di amici. Lui era un ragazzo che non assumeva ne alcool e neppure droghe e questo episodio gli recò tanto dispiacere anche per tutte le pratiche legate alla patente che dovette sbrigare a seguito del fatto.

Gli piaceva giocare, era scherzoso ma la settimana scorsa Marco (utilizziamo un nome di fantasia per rispettare la volontà dei famigliari) era influenzato. Una influenza fastidiosa accompagnata dal vomito. Il volo di Marco è avvenuto intorno alle due di notte. Alle 19:30 Marco avva chiesto al fratello se avesse una medicina per il vomito. Marco comunque chiamò il medico il giorno della sua morte. Il dottore gli prescrisse telefonicamente il Plasil.

Il Plasil è uno di quei medicinali che si reputano necessari nel trattamento di vari disturbi e patologie legati all’apparato gastrointestinale. Le indicazioni terapeutiche infatti, consigliano l’assunzione di tale farmaco in casi di disturbi gastrici da effetto di altri farmaci come antibiotici, antimiotici, chemioterapici (PAS, etionamide in particolare), digitalici, morfina e codeina, ecc., vomito da stati acidosici ed iperazotemici, cefalee digestive, cefalee e disturbi digestivi del periodo mestruale, disturbi digestivi psicosomatici in soggetti ansiosi in surmenage, ecc.

Certo, questo farmaco ha degli effetti indesiderati, ci conferma il fratello di Marco, che lasciano riflettere. Infatti la sua assunzione, soprattutto quando prolungata nel tempo, può essere associata a sindromi extrapiramidali quali tremore, distonia acuta e discinesia, sonnolenza, allucinazioni, confusioni, alterazione della personalità, convulsioni e depressione. 

La polizia, quando è entrata nella stanza di mio fratello ha trovato una sedia davanti alla finestra – racconta il fratello di Marco – ma noi famigliari sappiamo bene che Marco teneva spesso la sedia davanti la finestra, in quanto essendo un fumatore, apriva la finestra e si appoggiava sulla sedia per fumare affacciato dal davanzale”. Può essere accaduto che Marco, di notte, abbia aperto la finestra per fumarsi una sigaretta e sotto gli effetti indesiderati del medicinale si sia sporto più del dovuto? Abbia avuto delle allucinazioni?

Marco viveva in una palazzina su una via principale di Lanuvio. Vicino il fratello con la consorte e i figli, i suoi nipotini. A Marco quella sera, sul tardi, la madre fece anche un massaggio dietro la schiena, a causa sempre di quella fastidiosissima influenza.

Per il momento si è saputo qualcosa di più sul volo e la tragica morte di un uomo di 39 anni, pieno di voglia di vivere, un ragazzone che la sua famiglia vuole che si ricordi con un ritratto quanto più possibile fedele alla realtà.

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