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Redazione
Lanuvio (RM) – L'inconcludenza e la superficialità di Acea mostrate nella gestione dell'emergenza arsenico a Lanuvio hanno costretto il Sindaco Luigi Galieti a mettere in mora l'ente gestore dell'acqua chiedendo di ripristinare tutte le situazioni di legittimità per la tutela della salute pubblica.
Nel testo della lettera che riportiamo in fondo all'articolo, il Comune di Lanuvio si appella all'art. 22.10 della Convenzione e chiede ad Acea di fornire entro 5 giorni il piano di intervento per il ripristino immediato della fornitura di acqua potabile su tutto il territorio del Comune, nonché un piano concreto per la manutenzione efficace della rete idrica. In caso contrario ha minacciato Galieti l’Amministrazione conferirà l' incarico ad un professionista al fine di adire le vie legali per richiesta di risarcimento dei danni tutti patiti e patiendi dall’Amministrazione e scaturenti dagli inadempimenti.
La denuncia del Sindaco arriverà all'Asl, all'Ato2 e ad Acea e anche sulle scrivanie del Procuratore della Repubblica e del Prefetto due destinatari che danno alla lettera un significato ancora più pesante di una semplice messa in mora. La decisione del Sindaco di alzare il tiro è maturata dopo l'ennesimo sgarbo di Acea che dopo aver costretto l'Amministrazione a tre ordinanze sindacali sulla non potabilità dell'acqua ha disertato la Conferenza di Servizi convocata a Lanuvio il 28 Gennaio 2013 che serviva proprio a chiarire le contraddizioni di Acea e dei suoi Responsabili.
"La situazione – ha affermato il Primo Cittadino di Lanuvio Luigi Galieti – è divenuta intollerabile in quanto a causa di Acea non siamo in grado di garantire sicurezza ai cittadini che oggi sono disorientati da una gestione superficiale e incapace di comunicare, informare e fornire acqua potabile ai cittadini". Il piano di rientro del 2007 presentato da Acea per rientrare nei parametri previsti dalla direttiva europea prevedeva una situazione stabile già per dicembre 2011, poi c'è stato un altro anno di deroga e neanche questi ulteriori 12 mesi sono bastati per completare e mettere a regime i potabilizzatori. " Acea – continua il Sindaco – sia nella conferenza di servizi svoltasi in Provincia di Roma che successivamente nelle riunioni tenutesi a Lanuvio e presso la sede della Regione Lazio aveva circoscritto in un'area specifica, quella della Laviniense, le utenze che per qualche mese non avrebbero potuto disporre di acqua potabile, per quella situazione di emergenza, unica prospettata da Acea, avevamo preventivato la predisposizione di alcuni interventi per sopperire alla mancanza di acqua potabile, ma anche in quella occasione i termini previsti nelle ordinanze emesse non sono stati rispettati". " Le casette dell'acqua – incalza Galieti – sono in uno stato pietoso alcune perdono acqua da sotto, altre risultano accessibili a chiunque e per questo non sicure. Auspico che dal controllo incrociato che da ieri Acea e Asl stanno effettuando sulla nostra acqua possa presto portarci delle notizie positive, ma non potevo esimermi, visti i fatti, da un atto di messa in mora e non mi tirerò indietro dall'impegnare le vie legali se lo stato delle cose non si modifichi immediatamente".
Il conto che Galieti presenta ad Acea oltre la questione arsenico nell'acqua e quella del mancato ritardo nella messa in opera dei potabilizzatori investe anche la manutenzione della rete idrica, troppe rotture e interventi lenti e fatiscenti, l'impossibilità di nuovi allacci alla rete che bloccano lo sviluppo del Paese. I cittadini – conclude Galieti – possono contare su un'Amministrazione attiva 24 ore al giorno per seguire tutte le situazioni che ci riguardano e avremo modo di informarli direttamente nei prossimi giorni nel corso di un'Assemblea Pubblica".
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