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LANUVIO (RM) – Il primo atto della nuova Giunta, del secondo mandato del Sindaco dott. Luigi Galieti, è la Deliberazione n.81 di ieri, 5 luglio 2017, proposta dal Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Andrea Volpi di approvazione della Variante in corso d’opera di questa rilevante opera pubblica. Grazie a questo primo importante atto ripartiranno, fra pochi giorni, i lavori del Nuovo Parco della Rimembranza. E’ con grande soddisfazione che Andrea Volpi, ha diffuso lo stesso giorno la notizia, che risulta rappresentativa di quanto l’Amministrazione Comunale sia pronta sin da subito, a lavorare in continuità sui temi più importanti ed urgenti del territorio. Questa prima Deliberazione, è altresì emblematica del convinto e costante impegno nella valorizzazione della storia, dei simboli e dell’identità dei luoghi per la crescita di tutta la comunità.
L’intervento al Parco della Rimembranza si è reso necessario in seguito ad una serie di crolli nel sottosuolo, per i quali negli anni passati non si era stati capaci di trovare una soluzione definitiva. A partire dall’ultimo cedimento del sottosuolo nel 2013, con uno spirito di impegno e responsabilità, è stata avviata una campagna di studi, rilievi ed indagini molto accurate per far luce sulle cause degli sprofondamenti e sulla conformazione della rete di cavità presenti nel sottosuolo. E’ stato successivamente elaborato un progetto strutturale, al fine di mettere in sicurezza e consolidare definitivamente le cavità sotterranee, ed un progetto paesaggistico architettonico capace di restituire una immagine nuova del Parco, rispettosa della complessa stratificazione delle tracce del passato. L’opera pubblica nelle sue diverse fasi, è coordinata e gestita dalla Responsabile del Settore Tecnico, Arch. Micol Ayuso.
Il cantiere dell’opera, iniziato il 14 dicembre 2016, ha visto la realizzazione di diverse lavorazioni inerenti il riempimento delle cavità, e la preparazione della struttura di sostegno sottostante. Durante le operazioni di scavo, sono emerse evidenze archeologiche che sono state immediatamente indagate. Tali evidenze archeologiche, di cui si conosceva l’esistenza, sono tuttavia risultate posizionate ed orientate diversamente da quanto noto in letteratura. Sono quindi stati eseguiti scavi archeologici per riportarle alla luce sotto la responsabilità del Direttore del Museo Civico, dott. Archeologo Luca Attenni e della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del MiBACT. Dagli gli scavi condotti sono emerse una serie di murature ed in particolare, una strada basolata larga 185 cm e lunga 22,5 m.
Visto il diverso posizionamento delle murature archeologiche, rispetto a quanto inizialmente conosciuto, si è rivelato necessario un riposizionamento dei pali di fondazione, all’esterno di una fascia di rispetto dalle strutture antiche, ed il loro diametro è stato diminuito da 400 mm a 190 mm.
In coerenza con le indicazioni fornite dalla Soprintendenza inoltre, la strada romana antica e il muro ad essa adiacente in opera reticolata saranno musealizzati, per cui rimarranno alla vista e fruibibili all’interno del nuovo Parco.
La Variante in corso d’opera, rispetto al progetto anteriormente approvato, integra i ritrovamenti antichi, valorizzandoli e arricchendosi della loro presenza, a ricordare quanto più possibile la complessa stratificazione storica e l’importanza identitaria del luogo.
Terminati gli scavi archeologici i lavori sono stati sospesi l’8 febbraio 2017 per consentire ai progettisti di elaborare il progetto della Variante, e per recepire tutte le autorizzazioni necessarie e i pareri degli enti competenti. La fase di acquisizione delle autorizzazione e pareri è conclusa, ed oggi si è pronti ad avviare nuovamente i lavori.
Durante la fase di sospensione, dal 9 maggio scorso, il cantiere si è arricchito di una “mostra” sulla sua recinzione, che ha l’obiettivo di condividere con tutti i cittadini i contenuti del progetto in corso. La recinzione illustrata, lunga ben 72 m, descrive tutto quello che c’è da sapere sulla storia del luogo e su come diventerà. La recinzione racconta la storia del luogo, i crolli sotterranei , le indagini geologiche, geognostiche e speleologiche, il progetto del nuovo Parco, il cantiere, i ritrovamenti archeologici e la variante progettuale. Galieti e Volpi rinnovano l’invito a visitare il cantiere per prendere parte, ad un processo attivo di condivisione della conoscenza sui luoghi e sulle opere pubbliche che continuerà su questo cantiere ed in altri futuri.
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