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di A.B.
Washington – Oggi l’America piange le vittime dell’attentato al World Trade Center che l’11 settembre del 2001 strappò la vita a quasi 3.000 persone tra cui 2.252 civili, 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti. Quattordici anni fa New York si è svegliata con una tragedia che incombeva sui cieli della città, con il fumo che fuoriusciva dalle torri e con il simbolo di una città al passo con il progresso paralizzata da un improvviso e sconvolgente disastro che ha cambiato per sempre il volto di New York e il mondo. Ma oggi incombe un’altra minaccia contro gli Stati Uniti ad opera di al Qaeda. Su Twitter circolano diversi messaggi dove viene preannunciato un attacco hacker contro gli USA. I messaggi sono contraddistinti dall’hashtag #AmericanUnderHacks. L’organizzazione Site che monitora l’attività web dei terroristi jihadisti, precisamente la direttrice di Site, scrive che l’Isis avverte: “Voi controllate i cieli dei nostri Paesi (riferimento ai raid aerei in Siria ed Iraq) e ora noi siamo nel vostro Paese e non potete farci nulla”. Se avviene l’attacco significa che l’Isis ha rimpiazzato il capo hacker-jihadista Junaid Hussain (nome di battaglia Abu Hussain al-Britani) che è stato ucciso il 18 agosto scorso da un drone britannico.
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