LAGONEGRO, OSPEDALE ACUTI: LA REGIONE DICE SI AL PROGETTO ESECUTIVO

 

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di Domenico Leccese

Lagonegro (PZ) – Questa potrebbe essere, forse, la volta buona per l’avvio dei lavori, previsto già per il mese di Aprile e rimandato poi invano alla scorsa estate.

I soldi per il nuovo Ospedale Unico per Acuti di Lagonegro ci sono: “Milioni di euro che giacciono nelle casse regionali in un periodo di grave crisi economica e mancanza di lavoro, mentre i cittadini aspettano da oltre diciassette anni” ha dichiarato a "L’Osservatore Italia” l’Ing. Pietro Mango, presidente del comitato civico pro-ospedale. Perché, secondo il RUP, la società incaricata dalla Regione con procedura selettiva di esaminare il progetto esecutivo della SOL, la Società Ospedaliera Lucana, concessionaria dell’opera, ha validato in maniera definitiva tutta la documentazione acquisita.

Pertanto, terminato l’iter burocratico e amministrativo, la prossima fase dovrebbe essere quella della cantierizzazione, sebbene la direzione dei lavori non si sia ancora riunita e da fonti istituzionali non arrivi nessuna conferma di una data precisa per la posa della prima pietra. Una variabile imprevedibile potrebbe essere il riscontro, durante gli scavi per le fondazioni, dell’effettiva instabilità geostatica dei terreni individuati, che secondo i tecnici della Sol sarebbero soggetti a movimenti franosi.

A complicare ulteriormente la situazione ci sono alcuni, proprietari delle particelle espropriate, i quali sostengono di avanzare crediti dalla Sol che non li avrebbe rimborsati né adeguatamente né completamente.

Il sindaco di Lagonegro Domenico Mitidieri auspica e confida che “entro l’autunno in corso potranno cominciare le attività di costruzione” e che “una forte spinta in tal senso arrivi dall’Unione dei comuni, per valorizzare le vocazioni specifiche del nostro territorio e completare il disegno dell’amministrazione comunale di fare di Lagonegro una città di servizi”. “La forte esigenza che si proceda subito all’avvio dei lavori per il nuovo nosocomio nasce dall’esigenza di servire un’utenza notevolmente aumentata, proveniente da Calabria e Campania – ha precisato il primo cittadino: il ridimensionamento e la chiusura di numerosi ospedali in Basilicata e nelle due regioni limitrofe, infatti, ha indirizzato tanti pazienti verso la nostra struttura che non è più idonea a sopportare un tale sovraccarico. Ciò fa si che malgrado la qualità e la grande professionalità di dirigenti, medici e personale infermieristico, che in alcuni reparti come quello di ostetricia e ginecologia raggiunge punte d’eccellenza riconosciute a livello nazionale, talora si generano dei disservizi soprattutto per quanto riguarda l’accoglienza dei parenti dei degenti”.