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Viterbo

LAGO DI VICO, RISCHIO SANITARIO PER POPOLAZIONI RONCIGLIONE E CAPRAROLA: TRA CONVEGNI, INTERROGAZIONI, DENUNCE E RESPONSABILITÀ

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Tempo di lettura 6 minuti Il consigliere regionale (FDI-AN) Fabriio Santori ha presentato un interrogazione per fare chiarezza sulla vicenda

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Red. Cronaca

Ronciglione (VT) – Il lago di Vico al centro del convegno che si è svolto lo scorso giovedì a Ronciglione in provincia di Viterbo. Il tema affrontato durante il l'incontro ha riguardato “Lo stato ecologico del lago di Vico e il possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni di Ronciglione e Caprarola”.
Il bacino d'acqua, infatti, è ormai da svariati anni colpito da un processo di eutrofizzazione.

La dottoressa Milena Bruno, dell’Istituto Superiore di Sanità, esperta e studiosa di tossine prodotte dai cianobatteri, in particolare dal cianobatterio Plankthotrix rubescens detto alga rossa, ne ha mostrato le proprietà tossiche, cancerogene, immunodepressive e anche neurodegenerative (come da recenti segnalazioni della letteratura scientifica internazionale), evidenziando, durante la sua relazione, come le microcistine possano contaminare la fauna lacustre e i prodotti vegetali entrando quindi nella catena alimentare ed ha sottolineato come queste microcistine possono agire in sinergia con altre sostanze tossiche e cancerogene aumentando di fatto il rischio per la salute nelle esposizione croniche e che pertanto per le acque erogate ad uso umano sarebbe opportuno che non ve ne fosse alcuna traccia.

La dottoressa Antonella Litta dell’Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)  ha mostrato i risultati degli studi del Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio che attestano un rischio già molto elevato dal punto di vista sanitario per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione e le altrettanto preoccupanti considerazioni sullo stato di salute per i residenti di Ronciglione contenute nel lavoro di ricerca del Sepias (Studi su marcatori di esposizione ed effetto precoce in aree con inquinamento da arsenico).
La referente dell’Isde ha ricordato come anche alla luce dei risultati di questi studi e in considerazione della cronica esposizione alle sostanze tossiche e cancerogene rilevate e monitorate  nel corso degli anni da diversi istituti di ricerca nelle acque prelevate dal lago, siano opportuni interventi sanitari tesi alla prevenzione e alla diagnosi precoce di malattie correlate, e questo può essere realizzato con l’avvio di  nuovi servizi  territoriali  di prevenzione e il potenziamento di quelli esistenti. La dottoressa Litta ha poi chiesto che si intervenga con urgenza attuando, come  prima e fondamentale misura per la tutela della salute e in applicazione del Principio di precauzione, la cessazione immediata della captazione di acqua dal lago di Vico ad uso potabile e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per i cittadini di Caprarola e Ronciglione.

Il convegno è stato coordinato e moderato da Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale AICS (Associazione Italiana Cultura Sport),  ed ha registrato una numerosa ed attenta partecipazione di cittadini, amministratori locali e regionali, rappresentanti di vari enti ed associazioni impegnate nella difesa del territorio e dell’ambiente, presente ai lavori anche il professor Osvaldo Ercoli.

Alle tre relazioni ha fatto seguito l’intervento del dottor Luciano Sordini, segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) di Viterbo, che ha detto di condividere tutti i motivi della preoccupazione per il rischio sanitario e la richiesta per l’avvio di screening gratuiti per le popolazioni  residenti ed esposte al cosiddetto “effetto cocktail” determinato dall’esposizione contemporanea a sostanze tossiche e cancerogene presenti nelle acque del lago, in particolare: cianobatteri, microcistine algali, arsenico, metalli pesanti e pesticidi. Il dottor Sordini ha infine auspicato una verifica periodica di tutte le azioni già predisposte e di quelle che si predisporranno per la piena tutela della salute.

Rilevante  per l’esposizione e i dati anche l’intervento del dottor Roberto Minervini, biologo e perito di parte, che nella sua relazione è tornato a puntualizzare la grave situazione dell’ecosistema del lago di Vico.

A conclusione dei lavori un interessante quanto proficuo scambio di idee e riflessioni tra i relatori  e tutti i partecipanti  che si è concluso con l’impegno condiviso di organizzare prossimamente nuovi incontri di informazione a Ronciglione e Caprarola. Nel corso del convegno è stato consegnato alla dottoressa Antonella Litta il premio 2015 dell’AICS-Commissione nazionale ambiente con la motivazione: “Per l’impegno profuso nella ricerca scientifica e nello studio degli inquinanti; per l’informazione corretta e finalizzata alla tutela dell’ambiente e prevenzione dei danni della salute dei cittadini”.

Sulle criticità del lago di Vico e sulle cause che potrebbero portare ad un danno ambientale di notevoli dimensioni oltreche ai pericoli per la salute pubblica, dopo l'interrogazione presentata dal consigliere regionale FDI-AN Fabrizio Santori, interviene sull'argomento il dottor Roberto De Santis ex Segretario Nazionale dei Verdi-Verdi   "Ringraziamo vivamente l’on Santori per la sua coerenza, poiché altri rappresentanti di altre forze politiche hanno puntualmente evitato di cercare di fare chiarezza su questo tema. – Dichiara il dr Roberto De Santis ex Segretario Nazionale dei Verdi-Verdi – Su alcune dinamiche – prosegue De Santis – che hanno riguardato anche direttamente alcuni esponenti politici, credo debba essere fatta chiarezza. Ho presentato circostanziate denuncie alla Procura di Viterbo anche a seguito di diverse istanze di accesso agli atti che nel tempo mi sono state ostacolate, anche con strani fax direttamente dalla Pisana, e che puntavano il dito su questioni di estrema gravità e con potenziali danni erariali.Non è un caso che a seguito di un accesso presso gli uffici della Valutazione di Incidenza della Regione Lazio, abbiamo riscontrato che molti immobili realizzati all’interno di un noto complesso alberghiero, come da puntuali verifiche, sono realizzati privi di qualsiasi licenza edilizia, anche con documentazione artefatta e retrodatata. Nonostante ci siano pervenute diverse denunce – dichiara ancora De Santis – la seguito di tali accessi agli atti indesiderati, che hanno prodotto diversi rinvii a giudizio per calunnia , richiediamo che la Procura di Viterbo faccia luce su queste vicende, che sono state dipanate ed alla luce del sole, a seguito di nostre puntuali ricerche. Alla luce di quanto evidenziato ci sembrano irragionevoli alcune denunce presentate a nostro carico per diffamazione da un sindaco che ha affidato , sempre a colui che occupa tale complesso alberghiero , un bando oggi che è nell’occhio del ciclone. Probabilmente , questo dobbiamo supporre , hanno infastidito alcuni nostri post pubblicati su fb che riportavano collegamenti ad tabella di giornale del Comune di Orbetello , dove questa società si è allo stesso modo aggiudicata la gestione dei parcheggi. Società che dopo aver tentato invano un ricorso al Tar , puntualmente respinto , in quanto per assurdo pretendeva che il Sindaco di tale comune aumentasse le tariffe dei parcheggi, sembra che gli stalli siano misteriosamente rimossi in una sola notte! Il sindaco di tale comune ha cercato , attraverso la fideiussione sottoscritta, di recuperare alcune somme per interruzione di pubblico servizio ed altro. Fideiussione che è risultata essere stata contratta con una società in fallimento!! E’ forse per tale motivo che siamo stati denunciati per diffamazione a mezzo stampa, temendo forse che un’ondata si riversasse sulla sua giunta e non solo . Altre denunce in questo caso per stalking che ci sono tra l’altro sopraggiunte sempre da un ufficio tecnico comunale del Comune di Caprarola, quando allo stesso modo a seguito di un accesso agli atti su tale complesso alberghiero, abbiamo ricevuto questo gradito dono ed il suo responsabile tecnico ed altri oggi rinviati per calunnia.

Da un nostro ennesimo accesso agli atti è poi emersa un’altra situazione gravissima che coinvolge diversi uffici della Regione Lazio e non solo. Infatti abbiamo rinvenuto che il noto complesso alberghiero, ubicato dell’interno del lago di Vico, non solo ha costruito senza alcun titolo edilizio ed all’interno dell’area lacuale, gran parte del complesso alberghiero , che è stato incamerato dall’Agenzia del Demanio negli anni 2000, ma altresì che ad oggi non ha corrisposto somma alcuna. Un debito in gran parte prescritto , che ad oggi, nonostante tutto, ammonta ad un milione e seicento mila euro. Perché allora questo signore con il suo albergo è ancora in loco? Perché se ha costruito abusivamente gli sono poi stati affidati tali immobili? Perché nessuno si è reso conto che non ha mai corrisposto alcunché? Perché un importante deputato regionale di cui chiediamo le dimissioni è intervenuto , forzando gravemente con atti illegittimi , su alcuni uffici per evitare il nostro accesso agli atti. Fatti ancor più gravi se si considera che la polizia demaniale ed i guardiaparco della Riserva del Lago di Vico, sono intervenuti a seguito di tali nostri accessi , rimuovendo un nostro pontile presente da 40 anni. Pontile autorizzato e ristrutturato con il consenso della Riserva del Lago di Vico nel 2005, mentre altri pontili, come ad esempio quelli di un parente stretto di un dirigente della Riserva del Lago di Vico , ancora al loro posto pur se recentemente realizzati. Al loro posto e privi di alcuna concessione demaniale.

Complesso Alberghiero che incide realmente sul territorio e sulla salute del lago di Vico, in quanto l’idrometro , e dunque la portata dell’acqua all’interno del bacino , è stata ridotta da due metri ad un metro, come dichiarato allo scrivente, dall’ex Responsabile del Consorzio di Rio Vicano. Albergo per il quale esistono alcune sentenze della Procura di Viterbo di demolizione, ma che sembra non siano mai state rispettate. La sensibile riduzione della portata di acqua influisce ovviamente sull’ossigenazione del lago di Vico e sullo sviluppo dell’alga rossa e dunque delle microcistine. La responsabilità di tale situazione è di molti . Ad esempio ci chiediamo cosa abbia fatto e dove erano coloro che sono da sempre preposti al controllo . Cosa abbia fatto un ente preposto , come la Riserva Naturale del lago di Vico , in tutti questi anni!!!! Quali le loro responsabilità ed omissioni. Vicenda che riteniamo conduca direttamente ai piani alti della Regione Lazio. Oggi il paludino, oasi di svernamento lacuale , per migliaia di uccelli , protetto dalla convenzione di Ramsar, è completamente interrato a causa dell’abbassamento del livello del lago, come altresì emerge dallo studio del dr Andreani dell’Università la Tuscia. Ricordiamo che il lago di Vico è stato istituito proprio per proteggere tale particolare habitat, il paludino che oggi è venuto meno. Una riserva che dovrebbe promuovere la biodiversità, ha permesso l’occupazione incontrollata delle aree lacuali e della perdita di pascoli ed incolti di circa mille ettari come risulta da studi della Tuscia.

E’ ovvio che in questo paese – conclude De Santis – la Trasparenza amministrativa è sola una meteora, e che nei confronti degli amministratori pubblici che rifiutano, quando colti in fallo legittimi accessi agli atti , non vi sono conseguenze alcune. Ringraziamento va quindi al Consigliere Santori, l’unico ad aver avuto il coraggio per cercare di fare luce su un questo territorio e tutte le problematiche ambientali ed erariali che nel tempo sono emerse".
 

Cronaca

Ferrovia Roma Nord, da gennaio 2025 chiude la tratta Montebello – Viterbo: pendolari infuriati

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Giovedì scorso è stata annunciata da Astral e Cotral, gestori della linea, al Comitato dei Pendolari della Roma Nord la chiusura completa per due anni, a partire dal gennaio 2025, del tratto ferroviario Montebello – Viterbo della Ferrovia Roma Nord.

Una scelta, stante già le numerose critiche, che ora rischia di bloccare quasi completamente il trasporto di numerosi pendolari che vivono da anni lungo la tratta ferroviaria.

Le osservazioni più attente in relazioni a questa situazione provengono da una nota, diffusa ieri, da una uno dei più seguiti comitati di pendolari, l’associazione TrasportiAmo.
“Sostituire 89 km di linea ferroviaria, scrive l’associazione, con un servizio bus è una soluzione non solo inadeguata, ma anche logisticamente insostenibile. Le infrastrutture stradali esistenti non possono gestire un così elevato aumento del traffico, come possiamo già osservare oggi, e la stazione di Montebello dispone di un parcheggio già ora insufficiente”
Ed in più fa notare come “per ogni treno serviranno almeno tre vetture, il che significa distoglierle dalle altre linee o, come al solito, ricorrere ai privati, con un ulteriore aggravio sui costi”.

Un analisi lucida compiuta da chi, da anni, utilizza tale importante arteria ferroviaria che collega i due capoluoghi di regione e vive, da troppo tempo, una situazione insostenibile fatta di ritardi, corse tagliate e carrozze troppe volte colme ai limiti della vivibilità.

La scelta di Astral e Cotral rientra, come si legge nei loro comunicati, in un piano di riqualificazione della rete ferroviaria Laziale ma, apparentemente, rischia di cozzare con alcune dichiarazioni rese in un’intervista del maggio 2023 sul vignaclarablog.it da parte del presidente Cotral, Amalia Colaceci, che dichiarava “E’ stato loro detto che devono attendere settembre del 2024 per vedere viaggiare sei treni nuovi sulla Roma Nord”.

La paura di TrasportiAmo è tutta racchiusa nella parte finale del comunicato: “non si capisce perché, conclude la nota, non venga presa sul serio la possibilità di svolgere queste lavorazioni in soggezione di esercizio, come nel caso del raddoppio del binario che RFI sta realizzando sulla FL2 nella tratta Lunghezza-Guidonia Montecelio. Non vorremmo che questa sia solo una scusa per chiudere tutto definitivamente, come avvenne per il servizio extraurbano della Roma-Fiuggi agli inizi degli anni Ottanta”.

Abbiamo già inviato ad Astral e Cotral una mail per chiedere se, ad oggi, esista un piano alternativo di trasporto e come questo venga strutturato al fine di ridurre al minimo le possibili e palesi ripercussioni che, con questa scelta, rischiano di gravare ulteriormente sui tanti pendolari della Ferrovia Roma Nord.

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Costume e Società

Bolsena, a palazzo del Drago il pesce incontra le bollicine della Franciacorta

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Sabato 29 giugno, per il ciclo di appuntamenti dal titolo “Art, history, food and beverage”
 
Tra i giardini, le stanze e le terrazze di palazzo del Drago una serata che unisce enogastronomia, cultura e letteratura. È la proposta di Voltumna srls per sabato 29 giugno, alle 20, per il ciclo di appuntamenti “Art, History, Food&Beverage” in una delle cornici più suggestive di Bolsena, l’antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio. I partecipati saranno accompagnati su via delle Piagge fino al portone cinquecentesco, per poi intrattenersi tra i suggestivi e scenografici spazi di Palazzo del Drago. Il buffet in piedi, con finger food, curato dagli chef del ristorante Il Pinziale, sarà a base di pesce tra cui spicca un’eccellenza del pescato del lago di Bolsena: il coregone. In abbinamento saranno proposte due bollicine dell’azienda agricola Monzio Compagnoni della Franciacorta: Cuvée “alla moda” pas dosè e Cuvée “alla moda” brut rosè.  La serata, organizzata in collaborazione con l’enotabaccheria Dal Biondo 1977, sarà arricchita dalla presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”. Il volume, ha tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni, che saranno presenti alla serata. La prenotazione è obbligatoria per il numero limitato di posti. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Cronaca

Soriano nel Cimino, restauro Palazzo Chigi Albani: sabato 1 giugno la presentazione ufficiale

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Sarà presentato ufficialmente l’importante progetto di restauro di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino. Un’opera da 5 milioni di euro che permetterà di recuperare, valorizzare e promuovere la storica struttura.

La conferenza di presentazione, che si svolgerà sabato 1 giugno alle 18.30 nell’incantevole cornice di Palazzo Chigi Albani, sarà moderata dal vicesindaco, e assessore alla Cultura e Turismo, Rachele Chiani.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Camilli seguiranno gli interventi dell’architetto Margherita Eichberg, Soprintendente per Viterbo e Etruria meridionale, dell’onorevole Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, degli architetti Yuri Strozzieri e Giuseppe Borzillo, funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell’architetto Alessandro Aimola, responsabile dell’ufficio tecnico di Soriano nel Cimino.

“Sarà una giornata ricca di emozioni, – commenta l’amministrazione comunale – poiché si tratta di un progetto dal grande valore storico, culturale e, per i sorianesi, anche affettivo. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno lavorando per la realizzazione di questa opera significativa”.

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