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Viterbo

LAGO DI VICO: E SE PARLIAMO DEI "COREGONI" SCENDE IL SILENZIO?

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Tempo di lettura 5 minuti Considerazioni sul tema sono presenti sul sito ufficiale della Asl RmH, pubblicate circa due anni fa dal direttore del Dipartimento di Prevenzione Agostino Messineo

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Il quantitativo più alto di microcistine-RR finora misurato nelle fioriture italiane di P. rubescens è stato rilevato nel lago Albano del Lazio, con 74 μg/g di alghe in peso fresco. Le tossine finora più frequentemente riscontrate in Italia ad opera di queste specie sono le microcistine. Nel caso delle microcistine si accoppia a questi effetti l’azione cronica tumorale, con bersaglio epatico, epiteliale e gastroenterico. Recenti acquisizioni propongono un ruolo analogo anche per la cilindrospermopsina, che ha effetto tossico sui reni e sul timo, oltre che sul fegato. "

 

Chiara Rai

E’ tempo di “crisi” quindi in nessun modo si vorrebbe intaccare il turismo balneare ma se abbiamo iniziato a parlare dell’inquinamento del lago di Vico, bisognerà pure capire cosa è presumibilmente rischioso per la nostra salute, nell’immediato. A seguito della pubblicazione del  precedente articolo sul lago di Vico, [VITERBO LAGO DI VICO, LA PROCURA INTERVIENE LADDOVE L'INERZIA REGNA. SEMBRA IL TRAILER DEL LAGO ALBANO] sono arrivati dei preziosi contributi, tra i quali è presente un’interrogazione – affermativa, fatta da un esperto: si sono accesi a sufficienza i riflettori sui famosi “coregoni”, che, poiché si nutrono di alghe potrebbero essere rischiosi per chi li mangia a causa presenza di micro cistine algali? Ebbene, su questo tema, presso l’ISS la dottoressa Milena Bruno ha effettuato analisi e ricerche pubblicandole in ambito internazionale. Le analisi della Dr.ssa Bruno sono disponibili su ISTISAN pubblicazione dell’Istituto Superiore di Sanità ed hanno un valore altamente significativo  in ambito mondiale, c’è da chiedersi se l’Italia l’abbia recepite nella medesima maniera. Considerazioni sul tema, inoltre, sono presenti sul sito ufficiale della Asl RmH, pubblicate circa due anni fa dal direttore del Dipartimento di Prevenzione Agostino Messineo, e ci sono riferimenti al lago di Vico . Visto che c’è una pubblicazione di valenza mondiale e contate anche 35mila persone che hanno visitato il sito del Dipartimento di Prevenzione della Asl RmH, come mai si è determinato un silenzio assordante su tutta la questione? Si può scegliere di mettere a rischio l’altrui salute? Non si vuole assolutamente puntare il dito su nessuno, si vorrebbe soltanto apportare contributi e approfondimenti su una questione che ha dello spaventoso.  Ma vediamo perché, ecco alcuni estratti della famosa pubblicazione della Bruno per meglio far capire i motivi per cui si parla dei coregoni.
“…Il consumo diretto di molluschi, pesci o acque contaminati da tossine algali è stato associato a casi di avvelenamento anche gravi nell’uomo. Le acque interne interessate da aumenti di fosforo e azoto a causa dello sfruttamento umano sviluppano più o meno velocemente uno stato di eutrofizzazione, ossia di ‘abbondante crescita’ che si riflette immediatamente sulla produttività primaria del corpo idrico. L’aumento di biomassa algale può evidenziarsi in tappeti di alghe fluttuanti sulla superficie dell’acqua, detti ‘schiume’ algali. Anche se non sempre un corpo d’acqua eutrofizzato può dare come risposta una forte crescita algale, per la presenza di altri fattori interferenti, essa tuttavia è la conseguenza più comune, generalmente osservabile sia per grandi laghi che per piccoli stagni. L’alga Rubescens, (presente anche nel lago di Vico), è produttrice di microcistine-RR. Questa specie, grazie alla elevata richiesta di azoto che non può fissare dall’atmosfera, e al moderato fabbisogno di fosforo, è un ottimo competitore ecologico nella maggior parte dei nostri laghi, eutrofizzati dagli apporti fognari e dai dilavamenti dei terreni agricoli iperazotati. Il periodo di fioritura di P. rubescens si sviluppa durante l’autunno e l’inverno a causa della stenotermia fredda che la distingue, e che spinge la specie ad approfondarsi nell’ipolimnio durante la primavera e l’estate. Questa caratteristica in genere fa sì che le fioriture non rappresentino tanto un rischio sanitario per la balneazione estiva, quanto per l’acqua potabile prelevata durante l’estate alla profondità delle popolazioni quiescenti, e per il consumo di fauna ittica contaminata dalle tossine concentrate. Il quantitativo più alto di microcistine-RR finora misurato nelle fioriture italiane di P. rubescens è stato rilevato nel lago Albano del Lazio, con 74 μg/g di alghe in peso fresco. Le tossine finora più frequentemente riscontrate in Italia ad opera di queste specie sono le microcistine, eptapeptidi ciclici inibenti le protein fosfatasi 2A, 2B e C, la cilindrospermopsina, alcaloide guanidinico ciclico e l’anatossina-a, ammina secondaria, potente agonista nicotinico colinergico postsinaptico. Tutte prevedono in caso di intossicazione acuta sintomi gastroenterici di gravità proporzionale alla quantità ingerita, e nel caso dell’anatossina-a sintomi cha vanno da paralisi flaccida fino a morte. Nel caso delle microcistine si accoppia a questi effetti l’azione cronica tumorale, con bersaglio epatico, epiteliale e gastroenterico. Recenti acquisizioni propongono un ruolo analogo anche per la cilindrospermopsina, che ha effetto tossico sui reni e sul timo, oltre che sul fegato. Le microcistine sono molecole estremamente resistenti, a causa della loro struttura ciclica: sono resistenti all’autoclave se ’ambiente è neutro; resistono alla bollitura, al forno a microonde e alla maggioranza degli enzimi digestivi. Solo l’idrolisi acida (per 24 ore) riesce a ridurne la tossicità del 50%. I potabilizzatori riescono a bloccarle solo se dotati di filtri a carbone attivo. A seguito di alcuni di questi studi è stata formulata una soglia di sicurezza per l’intossicazione acuta, fissata a 0,84 μg/L per 2 litri di acqua ingerita al giorno, e per l’intossicazione cronica, fissata a 0,01 μg/L per 2 litri di acqua ingerita al giorno. Nella valutazione della quantità di microcistine ingeribili con gli alimenti, è importante considerare che mentre le tossine sono resistenti alla temperatura, la perdita di peso dei cibi durante l’arrosto va in media dal 25-30 % a 180°C, al 10% a 121°C , e nella cottura in padella del 40-45%."

SINTOMI:

Si presentano  generalmente da  due a dodici ore dopo il pasto:
– sensazione di intorpidimento intorno alle labbra ed al naso
– formicolio delle mani e dei piedi
– sensazione di bruciore al contatto con l'acqua fredda
– forti dolori muscolari ed articolari
– mal di testa, stanchezza, sudore
– nausea, vomito, diarrea, coliche addominali
– arrossamenti prurito e polso rallentato con temperatura normale
Vertigini o sensazioni di perdita di equilibrio
Febbre alta
Sensazione di sapore metallico
Ipotensione arteriosa
Altri sintomi: esacerbazione  di acne scialorrea, fotofobia, oftalmoplegía,
agitazióne, delirio, parálisi di múscoli facciali, spasticità musculare,
iporiflessia, lesioni cutanee, caduta di capelli,desquamazione della pelle ,
sintomi respiratori

tabella PRECEDENTI:

 

 

Costume e Società

Bolsena, a palazzo del Drago il pesce incontra le bollicine della Franciacorta

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Sabato 29 giugno, per il ciclo di appuntamenti dal titolo “Art, history, food and beverage”
 
Tra i giardini, le stanze e le terrazze di palazzo del Drago una serata che unisce enogastronomia, cultura e letteratura. È la proposta di Voltumna srls per sabato 29 giugno, alle 20, per il ciclo di appuntamenti “Art, History, Food&Beverage” in una delle cornici più suggestive di Bolsena, l’antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio. I partecipati saranno accompagnati su via delle Piagge fino al portone cinquecentesco, per poi intrattenersi tra i suggestivi e scenografici spazi di Palazzo del Drago. Il buffet in piedi, con finger food, curato dagli chef del ristorante Il Pinziale, sarà a base di pesce tra cui spicca un’eccellenza del pescato del lago di Bolsena: il coregone. In abbinamento saranno proposte due bollicine dell’azienda agricola Monzio Compagnoni della Franciacorta: Cuvée “alla moda” pas dosè e Cuvée “alla moda” brut rosè.  La serata, organizzata in collaborazione con l’enotabaccheria Dal Biondo 1977, sarà arricchita dalla presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”. Il volume, ha tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni, che saranno presenti alla serata. La prenotazione è obbligatoria per il numero limitato di posti. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate.
 
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Cronaca

Soriano nel Cimino, restauro Palazzo Chigi Albani: sabato 1 giugno la presentazione ufficiale

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Sarà presentato ufficialmente l’importante progetto di restauro di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino. Un’opera da 5 milioni di euro che permetterà di recuperare, valorizzare e promuovere la storica struttura.

La conferenza di presentazione, che si svolgerà sabato 1 giugno alle 18.30 nell’incantevole cornice di Palazzo Chigi Albani, sarà moderata dal vicesindaco, e assessore alla Cultura e Turismo, Rachele Chiani.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Camilli seguiranno gli interventi dell’architetto Margherita Eichberg, Soprintendente per Viterbo e Etruria meridionale, dell’onorevole Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, degli architetti Yuri Strozzieri e Giuseppe Borzillo, funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell’architetto Alessandro Aimola, responsabile dell’ufficio tecnico di Soriano nel Cimino.

“Sarà una giornata ricca di emozioni, – commenta l’amministrazione comunale – poiché si tratta di un progetto dal grande valore storico, culturale e, per i sorianesi, anche affettivo. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno lavorando per la realizzazione di questa opera significativa”.

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Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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