LADISPOLI, MORTE DI MARCO VANNINI: LE RIVELAZIONI SHOCK DI NUOVI TESTIMONI

di Ivan Galea

Ladispoli (RM) – Urla disperate dall’abitazione della famiglia Ciontoli durante la notte dello scorso 17 Maggio in cui Marco Vannini è stato ucciso dal  colpo una calibro 9 a canna corta mentre era in bagno. Il colpo di scena, che potrebbe dare una svolta alle indagini in corso da parte della Procura di Civitavecchia, arriva dalla trasmissione RAI3 "Chi l’ha visto" che ha intervistato un vicino di casa, il quale ha riferito di aver sentito urla disperate che arrivavano dall’abitazione della famiglia Ciontoli dove è morto il ragazzo.

Il vicino, inoltre, avrebbe assistito anche al trasporto del ragazzo ferito da un piano all’altro in casa Ciontoli, mentre un’altra testimone riferisce di aver visto due persone (di giovane età)  correre verso la villetta nel momento dello sparo. I familiari di Marco Vannini hanno forti sospetti che possano aver fatto “sparire” qualcosa, riferendosi con tutta probabilità alla maglietta indossata da Marco Vannini quando è stato ferito a morte e che a tutt'oggi non è stata ancora trovata.

Per la morte di Marco Vannini sono iscritte nel registro degli indagati le 5 persone presenti nella casa di Antonio Ciontoli che, inizialmente, si era auto accusato riferendo agli inquirenti di aver sparato per sbaglio un colpo di pistola mentre mostrava la calibro 9 alla vittima.

Il medico legale incaricato dai familiari di Marco Vannini conferma che il ragazzo si sarebbe potuto salvare se non ci fosse stato ritardo nel chiamare i soccorsi, riferendo anche  che  Marco Vannini avrebbe cercato di evitare il colpo di pistola proteggendosi con il braccio nel quale è penetrato il proiettile.
Condizione quest'ultima che escluderebbe la versione dei fatti raccontata dal padre di Martina Ciontoli, fidanzata di Marco, agli inquirenti, versione in cui mentre Marco Vannini sta facendo la doccia, Ciontoli lo raggiunge, ricordandosi di aver lasciato in bagno le pistole perché avrebbe dovuto pulirle. Marco Vannini gli chiede di mostrargliele e mentre maneggia la calibro 9 Ciontoli preme il grilletto pensando che l'arma sia scarica. Il colpo colpisce Marco Vannini al braccio. Il resto, purtroppo, è cronaca.