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LABICO: MAGLIA ROSA PER IL COMUNE, SIGLATO IL PROTOCOLLO CON LA NEO ASSOCIAZIONE KOINE’ PER IL CENTRO D’ASCOLTO MEDIAZIONE FAMILIARE

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Tempo di lettura 3 minuti Koiné, è la neo Associazione Mediatori Familiari Lazio nata dall’iniziativa di un gruppo di Mediatori Familiari che condividono lo scopo di promuovere la pratica e la diffusione della mediazione.

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di Cinzia Marchegiani


Labico (RM) – E’ ufficiale. L’accordo siglato tra il Comune di Labico e la neo associazione Koinè è stato firmato lo scorso 28 febbraio. Il Sindaco Alfredo Galli aveva mostrato tutto il suo interesse per questo importante spazio da dedicare a tutta la cittadinanza a sostegno delle famiglie che definisce…”piccole società importantissime, la cui salute e benessere devono essere tutelate per un futuro senza problemi.” Lo spazio d’ascolto messo a disposizione nel Comune di Labico era stato comunicato alla giornata di studio “Famiglia-Scuola-Minori, un rapporto complesso” dall’Assessore alla pubblica Istruzione, Cultura e Spettacolo, Nadia Teresa Ricci lo scorso 14 dicembre nella Sala degli Affreschi di Palazzo Giuliani a Labico, dove l’Osservatore d’Italia e la Redazione Lazio ha avuto il prestigio e la gioia di condurre l’evento, condividendo questo annuncio con tutti i lettori, un progetto di crescita che dovrebbe essere considerato, a nostro avviso, come guida per tanti altri comuni, in un momento davvero critico dove la famiglia sta attraversando una crisi profonda e trasformazione non solo culturale.
Koiné, è la neo Associazione Mediatori Familiari Lazio nata dall’iniziativa di un gruppo di Mediatori Familiari che condividono lo scopo di promuovere la pratica e la diffusione della mediazione. Il team di professionisti, che hanno messo al centro dei loro obiettivi la salute della famiglia, i figli e il ruolo della biogenitorialità sono: l’avv. Grazia Tassiello, Mediatore Familiare, Civile e Commerciale, l’avv. Lucia Distante, Mediatore Familiare AIMeF, Civile e Commerciale, la dott.ssa Laura Rossi, Sociologa, Mediatore Familiare AIMeF, Civile e Commerciale. Il professor Marcello Severoni, Sociologo e Criminologo all’Università La Sapienza di Roma è il Presidente dell’associazione Koinè mentre la dott.ssa Romina Pacitto, Educatrice Professionale e Mediatore Familiare AIMeF copre il ruolo di vicepresidente.
Particolare attenzione e sensibilità nel scegliere il nome della associazione che non tardano a condividere con tutti:-”La scelta del nome Koiné si identifica con “passaggio”, passare cioè attra-verso il cambiamento. Koinè si propone di favorire la mediazione come sostegno alle coppie e alle famiglie residenti sul territorio laziale, promovendone il benessere e la cura delle relazioni familiari, quindi la tutela dei minori, spesso coinvolti in maniera strumentale nelle conflittualità dei genitori, salvaguardando il loro rapporto affettivo con entrambi, nel rispetto e nella tutela dei Diritti Umani e dei Diritti dell’Infanzia.”
Con le sue attività l’Associazione Koinè offre interventi mirati e “personalizzati” evitando programmi pre-definiti che spesso mal si adattano alle richieste delle coppie e dei loro figli, a tal proposito parte fondante di ogni progetto e proposta è la conoscenza del territorio e delle sue peculiarità.
Dunque, Maglia Rosa per il Comune di Labico, che attivando e firmando il protocollo d’intesa lo scorso 28 febbraio con la neo associazione Koinè, Associazione Mediatori Familiari Lazio ha avviato il secondo (in tutt’Italia) punto informativo, d’ascolto e di servizio di Mediazione Familiare, dopo quello di Pescara (Abruzzo).
Dal 3 Marzo il Centro d’Ascolto è già attivo e aperto al pubblico con i seguenti giorni:
Lunedì dalle ore 9.30 alle ore 12.30
Mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
Venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30
Sarà possibile contattare il punto informativo al numero 3246299410 o all’indirizzo e-mail koine.lazio@gmail.com per prendere appuntamento o ricevere informazioni sugli orari di apertura.

L’Osservatore Italia e la Redazione Lazio si complimenta con questa iniziativa che va a vantaggio esclusivo delle famiglie che spesso si sentono isolate in una società che viaggia a ritmi troppo sostenuti che non permettono di riflettere sulle questioni importanti della vita, dei sentimenti e delle relazioni imprescindibili che si formano durante i percorsi di crescita, quelli tra genitori e figli….Un augurio davvero speciale, perché con la facilità di un lampo si distruggono rapporti e con la fatica di una vita si arginano profonde ferite.

 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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