Costume e Società
L’abbraccio materno della Legge: un salto fino in Benin
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L’originale poesia sulla Legge, scritta da Fabio Bergamo – già esposta nel prestigioso Duomo di Ravello in Costiera Amalfitana, come nel bel Santuario della Madonna del Granato a Capaccio-Paestum, ed ancora in diversi luoghi aperti al pubblico – è giunta, in questi giorni di metà ottobre, anche in Africa, e precisamente nello Stato del BENIN.
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Nel disegno il Benin è evidenziato in arancione. L’Italia è visibile in alto
La poesia è stata tradotta appositamente in lingua francese, per i 200 bambini beninesi che frequentano le scuole elementari della Missione dei Frati Cappuccini delle Marche, che da anni operano in favore dello sviluppo socio-umanitario di alcune aree povere del piccolo stato dell’Africa Centroccidentale, geograficamente collocato appena al di sopra dell’Equatore terrestre, e con una popolazione che raggiunge suppergiù 8 milioni di abitanti.
Alle 200 copie si aggiunge una cornice in legno, con la stampa su pergamena della poesia, che è stata esposta nella scuola; ed una sintesi del testo destinata all’insegnante, per facilitarne la divulgazione.
Per la traduzione in francese, visto il valore educativo del testo, si è subito offerta Madame Florence Bois, insegnante madrelingua
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Padre Francesco Pettinelli
A guidare la Missione in Benin è Padre Francesco Pettinelli che ha accolto la richiesta dell’Autore di far pervenire, come omaggio da parte sua, ad ognuno dei bambini, la poesia, così da permettere loro di studiarla, e con essa comprendere l’importanza ineludibile della legge, unico strumento che possa garantire all’uomo la libertà dalle ingiustizie, la violenza e la guerra; e una volta divenuti adulti, avere nella memoria il ricordo d’aver letto ed imparato una poesia dedicata ad essa – dono più bello e più importante fatto da Dio all’uomo – per costruire un mondo dove regni la pace, la libertà e il rispetto tra gli uomini, superando ogni sorta di discriminazione (razziale, culturale, economica, ideologica, religiosa, ecc…), proprio come Gesù ha promesso agli uomini di buona volontà.
Al di là delle solite poesie trasmesse ed insegnate da sempre nelle scuole dell’obbligo, nessun poeta, insegnante, filosofo in epoca passata, recente o a noi contemporaneo, italiano o straniero, ha avuto la sensibilità e sentito l’esigenza interiore di dedicare una poesia alla legge – ha affermato Fabio Bergamo – ed il suo messaggio fortemente pedagogico – nel mondo di oggi così difficile, segnato dall’egocentrismo, da ogni tipo di violenza sui più deboli e gli svantaggiati, e regolato dall’ossessione per l’arricchimento e l’indifferenza verso il prossimo – non potrà che trovare terreno fertile nel cuore dei fanciulli del Benin, come in quello degli alunni italiani; egli ha tenuto, in ultimo, a ricordare, uno dei passi più belli delle Beatitudini del Vangelo di GesùCristo che detta: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati Figli di Dio” .
Ricordiamo, in ultimo, che Fabio Bergamo ha ingaggiato, da solo, senza alcuna collaborazione lavorativa o sostegno economico di altri, e da diversi anni, una non facile battaglia in favore della sicurezza stradale, arrivando a proporre un vero e proprio pacchetto di originali idee ed importanti innovazioni – segnalate su giornali e riviste cartacee nazionali, ed ancora 430 giornali online in tutta Italia – utili a ridurre gli incidenti che causano, ogni anno in Italia, migliaia di vittime, in massima parte giovani, che sono giunte meritatamente, alla Camera dei Deputati, in attesa della riforma del Codice della Strada.
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Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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