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Redazione
Beirut – Trentasei anni fa, ad appena sedici anni, Samir Qantar fracassò con il calcio del fucile il cranio di una bambina israeliana, dopo aver ucciso suo padre. La madre della piccola, mentre si nascondeva dalla furia del terrorista palestinese e dei suoi complici, tentando di non farla piangere per non essere scoperte, soffocò per errore l'altra figlioletta. Oggi Israele jha fatto la sua giustizia: un missile sparato su un condominio di Damasco ha centrato l'appartamento di Jaramana in cui Qantar si nascondeva. La notizia e' stata confermata dal movimento sciita libanese mentre Israele ha solo espresso soddisfazione per la sua morte senza rivendicarne la responsabilita'. Qantar, druso libanese, era stato condannato all'ergastolo per la strage del 1979. Dopo essere stato liberato da Israele nel 2008 nell'ambito di uno scambio di prigionieri con Hezbollah, aveva aderito al movimento sciita ed era riparato a Damasco, assumendo un ruolo di punta all'interno del Partito di Dio. Da qualche anno, il regime di Bashar al-Assad gli aveva dato il comando di una parte delle Alture del Golan ancora controllate dai siriani, da dove avrebbe organizzato diversi attacchi contro soldati israeliani.
I media siriani non hanno parlato di Qantar ma hanno accusato "gruppi terroristici" per il raid in cui sono stati lanciati quattro missili a lungo raggio su Jamanana, un bastione del regime di Assad in cui vivono molti drusi e cristiani. Israele ha piu' volte bombardato la Siria dopo l'inizio della guerra civile, nel 2011, distruggendo per lo piu' armi e missili destinate a Hezbollah, il nemico con cui lo Stato ebraico si e' piu' volte scontrato. A gennaio in un raid erano morti sei militanti di Hezbollah. Il ministro della Giustizia israeliano, Ayelet Shaked, ha dichiarato alla radio dell'esercito che Israele "non ha rivendicato" l'attacco ma "e' felice di aver appreso la notizia". "Era un super terrorista che ha ucciso una bambina di quattro anni fracassandole il cranio e ha proseguito le sue attivita' terroristiche anche dopo la liberazione", ha affermato, "e' una buona cosa che sia andato al Creatore".
La famiglia israeliana di cui facevano parte tre delle quattro vittime, tra cui due bambine, ha affermato in una nota che "giustizia e' stata fatta". Si tratta della vedova del 28enne Danny Haran, ucciso con la figlia Einat. L'altra figlia mori' soffocata dalla madre, Smadar Haran, che tentava di non farla gridare mentre si nascondevano durante l'assassinio del marito e dell'altra figlia. Qantar era stato giudicato responsabile anche dell'uccisione di un poliziotto e per questo era stato condannato a cinque ergastoli piu' 47 anni di carcere
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