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LA VACCINAZIONE DI MASSA: BUSINESS MILIONARIO A FAVORE DELLA LOBBY DEL FARMACO?

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Perché si sta spingendo a rendere obbligatorio un esavalente che di fatto contiene solo 4 vaccini obbligatori? Ogni anno in Italia le lobbies intascano 114 mln di euro per vaccini facoltativi. Il Codacons insorge

LEGGI ANCHE: 10/06/2015 VACCINO ANTI-PERTOSSE: ECCO COME ALIMENTA NUOVI CEPPI DI BORDETELLA PERTUSSIS

di Cinzia Marchegiani

Sul caso del calo delle vaccinazioni e la volontà di far passare il vaccino esavalente come una profilassi obbligatoria, pena il divieto di frequentare la scuola della pubblica istruzione, pur sapendo che due vaccini inseriti in questa profilassi indicata e imposta dal Ministero della salute sono invece facoltativi, è scattata un’emergenza soprattutto giocata mediaticamente a lanci di titoloni in tg e giornali e poi continue rettifiche.

Cosa si nasconde dietro questa manovra Stato Regioni? L’Osservatore d’Italia che da tempo segue le inchieste sanitarie soprattutto sugli scandali sanitari legati ai vaccini, ha seguito in silenzio l’evolversi di questa situazione. Parte così la prima parte di un’inchiesta tesa a comprendere uno stravolgimento epico del Piano Nazionale delle vaccinazioni che vanno a colpire le libertà individuali nel poter usufruire o meno di un medicamento che non è esente da alcun rischio.

Morte di una bimba di pertosse. L’ISS ha attivato una campagna mediatica dopo il decesso di una bimba al Sant’Orsola di Bologna dopo che alcuni giornali avevano riportato la drammatica notizia. Il sito dell’Ospedale stranamente non rilascia alcun comunicato, la morte però sembrerebbe essere attribuita inequivocabilmente alla mancanza di vaccinazione da antipertosse, che si trova solo nell’esavalente (ma dovrebbe essere facoltativa) ovviamente non della neonata, non poteva per età anagrafica essere sottoposta ad alcuna vaccinazione. Ma in realtà poco o nulla si sa come questa bambina è stata monitorata dai medici, come è stata fatta la diagnosi, e come e quando è stata curata. Nella speranza che in merito a questo caso di malasanità sia stata avviata un’inchiesta specifica, dal portale dal portale dell’Epidemiologia della sanità pubblica si apprende: “Un adeguato e precoce trattamento antibiotico permette la guarigione in una quindicina di giorni, ma soprattutto che a differenza delle altre malattie infantili, l’immunità conferita da una prima infezione non è definitiva, ma declina col tempo. Esiste un vaccino che dovrebbe immunizzare e proteggere soprattutto i bambini da questa malattia, ma si apprende però che nelle popolazioni vaccinate si è osservato un ritorno della pertosse a causa della perdita progressiva di immunità”.

Focus lungimirante de l’Osservatore d’Italia sul vaccino antipertosse. L’Osservatore d’Italia, lo scorso giugno 2015, e quindi in tempi non sospetti, aveva realizzato un focus su questa malattia e il relativo vaccino, intervistando il dr Girolamo Giannotta, che aveva anticipato con una lungimiranza ora impressionate, un problema sanitario legato proprio al vaccino antipertosse. Infatti nell’assordante silenzio che pervade il mondo accademico e le nostre massime Autorità Sanitarie, la voce del dr Giannotta nell’arco di un mese si era sollevata ben tre volte per dire che questo vaccino è morto ed andrebbe sepolto al più presto prima di amplificare a dismisura i danni già prodotti. L’autore di questa scoperta ci spiegava anche nel dettaglio il motivo:“Poiché la storia ha un senso, devo preliminarmente ricordare che l’ho detto anche nel corso di un’intervista radiofonica il 30 aprile, l’ho ripetuto ad un convegno il 23 maggio, ed ora sono qui per il terzo appello. Purtroppo, per il concorso di diverse cause, questo vaccino non solo non funziona più, ma rende i vaccinati ospiti privilegiati per i nuovi ceppi di Bordetella pertussis che infettano preferibilmente i soggetti vaccinati adolescenti e giovani adulti, che, a loro volta, diffondono la malattia in seno alla popolazione della quale sono parte”. Non solo ma lo stesso dr Giannotta aveva schematicamente allarmato le istituzioni sanitarie facendo un riassunto che qui riportiamo:
1. Il vaccino anti-Pertosse rimarrà inefficace.
2. Si amplierà la sub-popolazione suscettibile alla Pertosse.
3. La Bordetella pertussis troverà molto ospitali i soggetti vaccinati.
4. I soggetti vaccinati diffonderanno la Pertosse poiché ospiti privilegiati dei nuovi ceppi batterici PRN

con il quale lo stesso autore invitava il mondo sanitario all’obbligo e necessità di capire cosa stava accadendo con questo vaccino senza pregiudizi, ancorandosi seriamente alla deontologia del medico, che non deve nuocere al paziente, di un vaccino ormai sul viale del tramonto. Ora le sue parole ora sembrano un macigno: “Concludendo, posso dire che dal matematico e dal biologo è arrivata l’unica cosa sensata, che l’ambiente medico dimostra di non aver considerato visto com’è impegnato a promuovere dosi aggiuntive di un vaccino incamminato sul viale del tramonto”.

Ottobre 2015, dopo 4 mesi dall’inchiesta vaccino antipertosse scoppia il caso a Bologna. Dunque, nonostante questi importanti informazioni scientifiche basilari che gli organi competenti ministeriali conosco alla perfezione, ad Ottobre 2015 si è preferito allarmare tutta la popolazione, quando ancora risulta un caso di malasanità ancora da accertare. L’innesco, la tragica morte di una bambina, sembrerebbe aver fatto da leva per una campagna tesa a rendere obbligatori tutti i 6 vaccini, e per coercizzare i genitori alla praticare la profilassi vaccinale, pena il divieto di accesso alla scuola di istruzione se il libretto vaccinale non è in regola. Questa nuova legge di cui si è paventata l’ipotesi, sarà affrontata alla conferenza Stato regioni.

Sanzione ai medici, il dietro front mascherato della Lorenzin. Dopo l’annuncio che i medici potrebbero essere sanzionati qualora non consigliano ai genitori la vaccinazione, e dopo un’accesa rappresaglia degli stessi medici, la Lorenzin fa dietro front con un comunicato sul sito istituzionale del 16 ottobre 2015dove dichiara: “In relazione a quanto pubblicato da diversi organi di stampa secondo cui sarebbero allo studio sanzioni, quali la radiazione, per i medici che sconsigliano le vaccinazioni obbligatorie, si precisa che la notizia è priva di ogni fondamento. La bozza di Piano Nazionale Vaccini, attualmente all’esame della Conferenza delle Regioni, prevede esclusivamente percorsi di concertazione con gli Ordini e le associazioni professionali e sindacali per cogliere l’obiettivo condiviso di garantire adeguate coperture vaccinali”.

Ma la bozza del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale PNPV 2016-2018 era già pronta e dice altro. Per magia il giorno dopo il dietro front della Lorenzin è stata pubblicata la bozza del Piano nazionale Prevenzione vaccinale 2016/2018 in cui si citano le sanzioni anche contrattuali per chi boicotta le vaccinazioni. Fulminea la stesura della Bozza che sarà discussa alla prossima conferenza Stato regioni, che però la Lorenzin a quanto sembra scarica alla responsabilità delle regioni, come ha fatto precedentemente con il caso sanzioni ai medici sull’appropriatezza delle analisi cliniche alle regioni, una manovra questa del piano Vaccinazioni che dovrebbe trovare 620 milioni di euro.

I punti della strategie di informazione nella bozza. Quesiti i punti più importanti
. il monitoraggio costante del “sentimento anti-vaccinazione”, così da garantire tempestivamente risposte corrette alle informazioni inesatte o false;
. una risposta tempestiva, trasparente e affidabile in caso di eventi avversi a vaccino accertati o sospetti e a timori relative alla sicurezza dei vaccini;
. l’inserimento della vaccinologia nel corso degli studi universitari di medicina e offrendo l’opportunità di formazione specifica agli operatori sanitari, da parte delle facoltà mediche, delle autorità sanitarie e delle associazioni professionali e scientifiche;
. la formazione degli operatori sanitari sulla comunicazione del rischio al pubblico, gestendo le esitazioni nell’aderire alle vaccinazioni, sottolineandone i vantaggi e il valore;
. le azioni di deterrenza e disciplina etica e professionale nei confronti dei medici e degli operatori infedeli che non raccomandano o sconsigliano la vaccinazione.

Codacons e la vaccinazione di massa: e’ campagna a favore della lobby del farmaco. Il Codacons si dichiara pronto ad una raffica di denunce contro vaccinazione di massa. Interviene secco il Codacons che già si era espresso contro la vaccinazione esavalente di fatto giudicato un favore alle lobbies farmaceutiche che propongono prodotti farmaceutici non conformi alla legge italiana che invero rende obbligatori solo 4 vaccini, mentre nel prodotto che lo Stato acquista è sempre e solo un vaccino esavalente. In merito il Codacons dichiara:
Sembra siano partite le grandi manovre delle case farmaceutiche per arricchirsi grazie all’allarme vaccini scoppiato di recente in Italia. Lo afferma il Codacons, commentando le notizie circolate nelle ultime ore e relative a possibili provvedimenti in tema di vaccinazione” Il presidente Carlo Rienzi tuona: “Spaventare i medici che non ritengono di suggerire la vaccinazione a tutti i costi equivale a commettere una forma di violenza, della quale si può essere chiamati a rispondere dinanzi la giustizia. Continuiamo a ritenere che i vaccini siano fondamentali, ma solo per le categorie a rischio. Altrimenti si alimenta un business milionario con ricadute economiche negative anche per le casse dello Stato”.

Il Codacons ricorda in merito, il caso del vaccino antinfluenzale del 2004 che si rivelò inefficace a causa del ceppo sbagliato, portando ad un immenso spreco per milioni di euro a danno di moltissimi cittadini che finirono comunque per ammalarsi, e del SSN. Per non parlare del caso controverso del vaccino pediatrico: nonostante la legge preveda solo 4 vaccini obbligatori, in Italia si ricorre all’esavalente, con un regalo pari a 114 milioni di euro annui in favore dell’industria farmaceutica”. Va ricordasto che allora il Ministero della salute e la Novartis contrattualizzarono un contratto segretato.

Focus Legislatura sulle vaccinazioni.
La Costituzione, all'art 32 stabilisce che "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti". Il secondo comma precisa che "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".

Come aggirare la legge e le libertà? In attuazione della riserva di legge prevista dalla nostra Carta dei Diritti, sono previsti dei vaccini cd. obbligatori, approntati dal Ministero della Salute, che consistono nella somministrazione controllata di microrganismi (virus o batteri) uccisi o depotenziati contenenti antigeni; ciò permette all'organismo di attivare le proprie difese immunitarie producendo anticorpi che potranno essere poi utilizzanti in caso di future aggressioni da parte dello stesso agente patogeno.

Ancora i genitori non conoscono la differenza tra le vaccinazioni obbligatori e facoltative. Un caso voluto? Le vaccinazioni obbligatorie per i nuovi nati, secondo il più recente Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, sono quelle per difterite, tetano, poliomielite, epatite B.
Tutti gli altri sono facoltativi. Le altre vaccinazioni sono "raccomandate" e quindi facoltative, ad esempio quelle contro morbillo, parotite, pertosse, rosolia, Haemophilus influenzae b, pneumococco, menigococco C e, recentemente, papilloma virus umano (HPV).
Tuttavia, come ogni trattamento medico, anche i vaccini possono provocare effetti indesiderati anche gravi e permanenti. Di fatto ai centri vaccinali viene somministrato esclusivamente l’esavalente che oltre ai 4 obbligatori, contiene pertosse e Haemophilis influenzae b. Chi c’è dietro questo grande monopolio?

L'indennizzo per danni da vaccinazione. Il legislatore è intervenuto a disciplinare questa evenienza con la legge del 25 febbraio 1992 n.210“Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati”.

Danni da vaccino, incidenti di percorso e risarcimento. L'indennizzo è previsto a favore di "chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica" ed anche nei confronti di altri soggetti appositamente indicati dall'art. 1 della legge 210/1992 tra cui figurano anche le persone non vaccinate che abbiano riportato i medesimi danni a seguito ed in conseguenza di contatto con persona vaccinata. L'indennizzo era inizialmente escluso nei confronti delle persone danneggiate da quei vaccini non obbligatori, ma raccomandati dalle autorità sanitarie, anche in occasione delle cd. "campagne di prevenzione". (tratto da studioCataldi)

Finisce la prima parte dell’inchiesta de l’Osservatore d’Italia, nella prossima sarà nel dettaglio analizzate le variabili che potrebbero aver innescato la volontà di attuare una grande vaccinazione di massa, con l’auspicio che chi è interessato possa provvedere a chiarire definitivamente se esiste un monopolio che traerebbe ancora ulteriore vantaggio da questa manovra over milionaria. Certo, strano e quasi illogico in un momento dove la pertosse si può curare con netto anticipo grazie alle diagnosi corrette, e per ultimo, ma non per priorità, che lo stesso vaccino antipertosse (che si vorrebbe includere nell’obbligatorio) ha chiari principi di illogicità nel tamponare la diffusione di questa malattia, è un untore accertato. Qualcuno indaghi e di fretta. 

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Nobody Wants to Die, il videogame thriller in salsa cyberpunk

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Nobody Wants to Die, titolo sviluppato da Critical Hit Games disponibile su Pc, Xbox e PlayStation, è un’avventura di stampo noir ambientata nella città di New York del 2329. Protagonista dell’avventura è il detective James Karra che si trova a dover indagare su una serie di misteriosi omicidi. Il poliziotto però non è solo, ma dovrà affrontare le indagini assieme alla giovane collega Sara Kai, suo braccio destro nonché personaggio fondamentale nel corso della storia. Fin dai primi passi mossi in questo thriller decisamente molto curato per quanto riguarda l’aspetto grafico, siamo rimasti affascinati dall’atmosfera da detective story in stile Blade Runner, dove però il focus devia totalmente dalle dinamiche di combattimento che ci si aspetterebbe. Nel corso di tutta la durata di Nobody Wants to Die, infatti, non si incontrerà alcuna sequenza di combattimento. Un vero peccato perché a nostro avviso qualche sparatoria avrebbe sicuramente messo più pepe al tutto. Come si può intuire, quindi, i cardini della produzione sono racchiusi tutti in tre elementi: storia, personaggi e ambientazione. A livello narrativo l’avventura ha inizio con il detective James Karra che torna a lavorare in polizia dopo un recente incidente in seguito al quale sembra aver avuto delle conseguenze sulla sua salute psichica. Proprio nel suo giorno di riposo viene incaricato dal suo capo di indagare sul presunto suicidio di uno degli uomini più ricchi di New York, Edward Green. L’uomo si accorgerà ben presto però che il caso affidatogli non è quel che sembra e, in compagnia della sua collega, Sarah, si troverà invischiato in un intrigo politico estremamente pericoloso e complesso.

Fra livelli che si sviluppano in verticale man mano che aumenta il tenore di vita dei cittadini, auto volanti che affollano i cieli ed enormi insegne luminose a fendere l’oscura decadenza di una metropoli in cui piove sempre o quasi, l’ambientazione di Nobody Wants to Die si ispira in maniera palese a Blade Runner ed è ovviamente un peccato che la si possa solo ammirare da lontano. Sono presenti infatti sequenze in cui il protagonista si ritrova a contemplare il profilo della sua New York e il traffico che scorre fra i palazzi, magari mentre si affaccia dallo sportello aperto della sua stessa auto volante. Tuttavia, una volta messo in moto il veicolo, l’atto di viaggiare verso una qualsiasi destinazione viene rappresentato in maniera automatica, senza la possibilità di pilotare il mezzo. Di fatto i momenti in cui viene concesso di esplorare lo scenario sono pochi e limitati, a dimostrazione di come il contorno scenografico dell’avventura sia appunto questo: un semplice sfondo, pensato per arricchire e contestualizzare un gameplay che di fatto si limita all’analisi delle scene del crimine o ai puzzle che concludono un’indagine andando a sommare i vari elementi. A livello di giocabilità, una volta giunti sulla scena del crimine si può azionare un dispositivo in grado di “riavvolgere il tempo” e rivelare elementi da approfondire e visualizzare, ricorrendo anche ad apparecchi come la fotocamera, la lampada UV e il visore a raggi X per ricostruire di volta in volta ciò che è accaduto e chi ha fatto cosa. Questa parte dell’esperienza è piacevole e molto ben coreografata, ma come detto risulta parecchio guidata. L’interfaccia del gioco, infatti, dispensa suggerimenti in continuazione, al punto che la modalità di visualizzazione teoricamente deputata a fornire dei consigli si rivela inutile. Viene detto fino a dove far scorrere il tempo, che strumento utilizzare e quando, rendendo futile persino la ruota di selezione dei dispositivi; e così anche il gameplay stesso di Nobody Wants to Die si rivela semplicemente funzionale alla narrazione e nient’altro.

L’ambientazione oscura scelta dal team polacco è di certo la componente meglio riuscita dell’intera produzione perché, al netto delle sue evidentissime ispirazioni, riesce a far emergere una discreta personalità all’interno delle suggestioni cyberpunk grazie ad un retro-futurismo datato ma efficace: l’impatto scenografico prestato da Blade Runner è qui mescolato ad un’estetica anni Quaranta, generando una dose di malinconia mista a tristezza nell’osservare auto volanti e dal design antiquato sfrecciare tra le piogge acide di una notte perenne. La colonna sonora doom jazz accompagna le elucubrazioni di un protagonista costretto a vivere per sempre nonostante la mancanza di stimoli reali, tratteggiando i confini di un universo in cui l’immortalità non è un dono, ma una condanna a vivere con i propri rimorsi. L’Unreal Engine 5 è qui utilizzato per donare un elevato grado di dettaglio ad ambientazioni contenute e ben diverse tra di loro, con un preset “Qualità” che fa sfoggio di un ray tracing corposo e di un’illuminazione efficace, mentre quello “Prestazioni” – che mantiene stabilmente i 60 fps – smorza il colpo d’occhio facendo calare la definizione e riducendo i giochi di luce. Tirando le somme possiamo dire che questo Nobody Wants to Die è nel complesso un’avventura a base narrativa caratterizzata da un’affascinante ambientazione cyberpunk, che attinge a piene mani da alcune opere piuttosto celebri, come il già citato Blade Runner, per raccontare una storia interessante e coinvolgente, costruita interamente sui due protagonisti. È vero: il gameplay si limita all’analisi delle scene del crimine e gli sviluppatori non hanno osato sconfinare, infarcendo anzi le meccaniche investigative di suggerimenti contestuali che rendono l’esperienza parecchio guidata, ma non per questo meno piacevole. Se quello che si cerca è un titolo tranquillo, con un’ambientazione molto suggestiva e che sia privo di una componente action, allora Nobody Wants to Die è il titolo che fa per voi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Gameplay: 7
Longevità: 6,5

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise

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Threads in forte ascesa, superati i 200 milioni di utenti

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Threads, l’ultimo nato fra i social di Meta, ha superato il traguardo dei 200 milioni di utenti. Lo ha affermato con un post online Adam Mosseri, capo di Instagram, sulla cui rete Threads si basa. L’annuncio arriva un giorno dopo che Mark Zuckerberg aveva dichiarato durante una call sugli utili di Meta, che l’app stava per raggiungere i 200 milioni di utenti. In passato, il fondatore di Facebook ha più volte ipotizzato che Threads mira a diventare un social da un miliardo di iscritti. “La mia speranza è che Threads possa ispirare idee che uniscano le persone e che questa straordinaria comunità continui a crescere. Grazie a tutti per aver investito il vostro tempo e fornito feedback che rendono questo posto migliore per tutti” ha scritto Mosseri dal suo profilo su Threads. Come concorrente di X, l’app deve ancora risolvere alcune lacune che la differenziano ancora dal colosso guidato da Elon Musk. Come scrive Engadget, la stessa Meta è conscia del fatto che l’algoritmo che presenta i post in tempo reale di X sia molto più veloce di quello su Threads. “Non siamo ancora abbastanza veloci, e stiamo lavorando attivamente per migliorare” ha proseguito Mosseri. In ogni caso i numeri parlano chiaro, Threads in poco tempo sembra aver conquistato un elevato numero di utenti e sembra che il fenomeno sia destinato a crescere. Riuscirà a diventare la nuova punta di diamante di Meta? Lo scopriremo solo seguendo gli sviluppi e la crescita di questo giovanissimo social media.

F.P.L.

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Luigi’s Mansion 2 HD, il titolo icona del 3DS torna su Switch in alta definizione

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Luigi’s Mansion 2 ritorna, a più di 10 anni dalla sua uscita originale su Nintendo 3DS, in versione rimasterizzata per Nintendo Switch. Questa nuova edizione in alta definizione del piccolo capolavoro del colosso nipponico offre l’opportunità di rivivere una delle avventure più amate del fratello di Mario, con una veste grafica rinnovata e alcune migliorie tecniche. Ma come si comporta questo titolo del 2013 nel panorama videoludico attuale? Analizziamo nel dettaglio questa riedizione per scoprire se il fascino di Cupavalle resiste ancora alla prova del tempo oppure è destinato a soccombere sotto il peso degli anni. Seguendo in modo abbastanza diretto dal primo episodio, uscito su Game Cube nel lontano 2001, Luigi’s Mansion 2 HD (al tempo Luigi’s Mansion 2 o Luigi’s Mansion Dark Moon negli Usa) catapulta i giocatori nuovamente nell’avventura con un incipit decisamente semplice: dopo la vittoria dell’idraulico in verde nel primo capitolo, i fantasmi si sono acquietati e vivono in serenità con gli umani, permettendo al Professor Strambic di continuare i suoi studi con grande efficienza. Un “misterioso intervento esterno”, però, distrugge e frammenta la pietra a forma di luna che teneva sotto controllo gli spiriti, mandandoli in agitazione e costringendo lo scienziato a chiedere il soccorso del miglior acchiappafantasmi in circolazione. Così in men che non si dica quel fifone di Luigi si trova nuovamente impegnato a catturare spettri con aspirapolvere alla mano e gambe tremolanti. Questa volta però non si troverà più in una sola, vasta, magione, ma dovrà spostarsi in differenti aree per recuperare i pezzi del cristallo, scoprire chi si nasconde dietro le quinte e ripristinare tutto alla normalità, assicurandosi che nessuno dei suoi amici sia finito nei guai. Il tutto è possibile grazie al genio di Strambic, che oltre a essere il massimo esperto di fantasmi è anche riuscito a sviluppare una tecnologia chiamata “pixeltrasporto”, in grado di muovere Luigi da una parte all’altra del mondo sfruttando schermi e telecamere come veicolo. Da qui inizia un’avventura tendenzialmente in linea con gli altri episodi, che vede il buon Luigi esplorare ogni angolo delle location da lui visitate alla ricerca di tesori, chiavi, fantasmi e segreti: insomma, tutto il necessario per proseguire di livello in livello e soddisfare le richieste di Strambic. Idealmente la progressione ricorda un po’ quella di un metroidvania, in quanto c’è la libertà di muoversi in aree tutto sommato limitate, da sbloccare di volta in volta, mentre vengono mostrati al tempo stesso tanti passaggi apparentemente inaccessibili, muri misteriosi che sembrano nascondere qualcosa, stanze prive di accesso o sistemi di controllo che sembrano non rispondere alle sollecitazioni di chi gioca.

Luigi questa volta avrà insomma un bel da fare dovendo ripuloire ben cinque magioni infestate nel tentativo di ricomporre la pietra a forma di Luna e domare gli ectoplasmi aiutato dal fido aspirapolvere Poltergust 5000, versione potenziata del modello 3000 comparso in Luigi’s Mansion, e da una torcia multifunzione. Sulla carta per avere la meglio basterebbe “sparaflashare” gli evanescenti invasori per poi pescarli con l’aspirapolvere assecondando i loro movimenti. Nella pratica, però, i dispettosi fantasmi faranno di tutto per vendere cara la melma ricorrendo a trucchetti, armature o alla forza bruta: tutte cose che costringeranno i giocatori a indebolirli, aggirarli o quant’altro prima di poter procedere con la cattura. Su 3DS, come accennato, queste meccaniche soffrivano un poco i limiti del sistema di controllo, ma qui sono una vera goduria e bastano davvero pochi minuti per prenderci la mano e farsi trascinare dalla moltitudine di interazioni escogitata da Next Level Games e Nintendo per spremere fino all’ultima goccia le possibilità del Poltergust 5000 e il pensiero laterale dei giocatori. Il Poltergust 5000 nasce per aspirare i fantasmi, OK, ma nulla vieta di invertire il flusso e/o sfruttarlo per sollevare tappeti, afferrare tende, tovaglie e in generale passare al setaccio le magioni infestate svelandone i vari segreti o espugnandone le ricchezze in modo da potenziare il proprio arsenale. Sempre grazie all’aspirapolvere si può, ad esempio, afferrare oggetti congelati e trasportarli fino alla fiamma più vicina, oppure gonfiare dei palloncini e creare una piccola mongolfiera per raggiungere aree altrimenti inaccessibili; e queste sono solo alcune delle tante interazioni possibili per sfruttare o aggirare i limiti fisici del gioco. La torcia a sua volta non si limita a rendere vulnerabili gli spiriti ma consente di attivare interruttori e meccanismi, mentre l’Arcobaluce – sorta di versione “mariesca” degli ultravioletti – è in grado di svelare porte e oggetti nascosti aggiungendo di fatto una dimensione extra all’avventura, obbligando così il giocatore a prestare particolare attenzione a tubi mancanti, zerbini e persino ai complementi d’arredo apparentemente asimmetrici. Attorno a queste dinamiche gli sviluppatori hanno costruito un sistema di enigmi incredibilmente sofisticato; le missioni inizialmente appaiono circoscritte, ma col procedere del gioco diventano sempre più elaborate facendo “esplodere” il level design delle singole magioni e servendo alcune delle boss fight più creative mai viste in un videogioco Nintendo. Di contro il cuore dell’esperienza resta la caccia, e anche sotto questo aspetto dopo le prime semplici battute è necessario ricorrere all’astuzia e a tutte le opportunità offerte dai propri strumenti, senza contare le occasionali disinfestazioni da ragni, piante carnivore e altre simpatiche creaturine che infestano le aree di gioco.

Se il titolo originale ha proposto una più che discreta esperienza portatile, in questa occasione è opportuno chiedersi se e quanto abbia giovato la transizione a una nuova piattaforma. La risposta è a nostro avviso: decisamente più performante ma meno “peculiare” rispetto alla piccola console portatile della grande N. A livello puramente visivo, nulla da dire: pur non raggiungendo le vette di Luigi’s Mansion 3, questa edizione HD del secondo capitolo risulta comunque molto curata, potendo godere di modelli e texture ricreati da zero e un impatto scenico dovuto al cambio di proporzioni dello schermo decisamente più efficace. Molto bene invece per quello che concerne il lato controlli, che tornano a contemplare l’utilizzo dell’analogico destro (assente su 3DS) per rendere più agile il movimento che su portatile risultava piuttosto sacrificato. Forse il cambiamento più importante che il gioco ha vissuto in positivo. Esplorazione e combattimenti risultano quindi più fluidi e divertenti, così come tutte le prove “speciali” che vedono variare il gameplay. Dove si paga lo scotto è nella trasposizione dell’esperienza “stereoscopica” originale: in particolare basta vedere i boss, comunque tuttora apprezzabili, per cogliere come la messinscena sia frutto di un design collegato allo speciale effetto visivo offerto dallo schermo superiore di Nintendo 3DS, risultando sacrificata, se non quasi banalizzata, quando riprodotta in modo tradizionale. E’ necessario, quando si parla di Luigi’s Mansion 2 HD evidenziare due note sulla longevità e il multigiocatore. Per quanto concerne la durata, il titolo si assesta sui livelli del terzo capitolo, quindi intorno alle 10/15 ore per una partita classica, salendo se si va alla ricerca del completismo, sebbene il tutto possa risultare un po’ allungato per via del continuo “vai e vieni” dovuto alla struttura a missioni. Per quanto riguarda il multigiocatore tocca constatare come il tutto sia in linea con il titolo d’origine, mancando quindi di una modalità storia cooperativa e limitandosi invece alla Torre del Caos in cui collaborare fino a 4 giocatori, in wireless locale o online, per superare le tante e appassionanti sfide proposte. Tirando le somme, poter tornare a giocare a Luigi’s Mansion 2 HD è sempre un piacere, soprattutto perché in termini di level design, struttura degli enigmi e gestione dell’arsenale è sicuramente il capitolo più interessante della serie, persino al netto del terzo. In più il salto in avanti per quanto riguarda il sistema di controllo offerto a suo tempo da 3DS rappresenta una vera benedizione, persino più gradita del passaggio all’alta definizione. Certo, aggiornare anche il sistema dei salvataggi sarebbe stato un gradito cambiamento, ma tutto sommato non possiamo lamentarci. Tuttavia tra gioco base, contenuti extra e tutte le cose da fare per completare il titolo al cento per cento, ci sarà da spassarsela davvero per molte ore.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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