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Cultura e Spettacoli

LA TV: UNA SCATOLA CHE PIENA DI CONTRADDIZIONI

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Tempo di lettura 2 minutila cosa assurda è che il meccanismo viene attuato su tutti i canali e in tutte le fasce orarie, dove tutti decantano la novità

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di Angelo Barraco
 
In questi ultimi anni la tv non è più quel bel contenitore di divertimento e di svago che portava sorrisi e allegria all’interno delle famiglie italiane. Sono finiti i tempi in cui il capo famiglia tornava a casa dalla fabbrica, si raccoglieva attorno alla tavola con la prole e consorte e si godeva “Carosello”, “Canzonissima”, ma anche altri programmi che miravano a portare gioia dopo la fatica e lo stress quotidiano poiché le notizie di cronaca le dava esclusivamente Tg. 
 
Ma ora? Cosa accade alla tv italiana? La Tv è diventata un contenitore di informazioni unidirezionali. A qualunque ora, su qualsiasi canale e senza il benché minimo rispetto verso il pubblico più sensibile quali bambini e anziani, si parla di cronaca, omicidi e stragi con video e foto annesse, interviste a parenti, medici, psicologi o presunti tali e chiacchiere da salotto dove tutti apparentemente sanno la verità ma sostanzialmente nessuno sa dove andare a parare. 
 
Ma la cosa assurda è che il meccanismo viene attuato su tutti i canali e in tutte le fasce orarie, dove tutti decantano la novità, lo scoop per fare ascolti sulla vita degli altri, senza in benché minimo rispetto nei riguardi delle vittime di una strage e/o di un omicidio o suicidio. 
 
Dov’è finita la sensibilità verso il prossimo? Il rispetto per la vita umana? Hanno il valore di una pausa pubblicitaria e di un titolo ad effetto. La D’Urso nei suoi programmi è stata fortemente attaccata proprio per il suo modo inopportuno di analizzare i casi. Tempo fa circolava in rete addirittura un video di una sua inviata che pur di portare a casa lo scoop organizzava le interviste facendole apparire casuali.
 
Dov’è il giornalismo che lottava e raccontava per scovare la verità? Ci sono stati giornalisti come Mauro De Mauro che scrivevano per denunciare l’illegalità e non per mettersi in mostra dinnanzi al popolo, adesso invece? Si sta verificando un fenomeno di show dell’orrore in diretta: si intervistano i colpevoli o presunti tali pur arrivare alla verità che non sempre è quella giusta. 
 
Ma che dire dei colpevoli che invece diventano star? I Casamonica, famosi per il lussuoso funerale con cavalli, carrozze e petali di fiori collezionano ospitate ad ogni ora e in ogni programma di intrattenimento. Il clan che prende origine dalle famiglie Casamonica e Di Silvio, Sinti Abruzzesi giunti da Pescara a Roma negli anni 70, si è “specializzato” negli anni per estorsioni, traffico di droga, corruzione, racket, riciclaggio di denaro, prostituzione, appalti, usura, scommesse sportive, omicidi, furti, rapine, gioco d'azzardo. Ma non sono gli unici che la tv idolatra come fossero star: da Schettino diventato ospite nelle università italiane a Fabrizio Corona, il fotografo vip che dopo l’esperienza detentiva pare sia stato ingaggiato per un film, a Scattone che seppure accusato dell’omicidio di Marta Russo ora insegna. Sembra che ormai tutti cercano la notizia con un ospite speciale, come non ricordare le interviste in tv di Anna Maria Franzoni, accusata dell’omicidio del figlio nella famosa villetta di Cogne. La tv è divenuto ormai un tribunale pubblico, dove i drammi vengono spiattellati davanti a tutti e non c’è più nessun freno da parte di coloro che sono coinvolti.  Ray Bradbury scrisse “La televisione è quella bestia insidiosa, quella Medusa in grado di paralizzare un miliardo di persone a occhi sbarrati ogni sera, quella sirena che canta, chiama e alletta, promettendo così tanto e concedendo, in definitiva, così poco”.

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