LA TRISTEZZA DEGLI AGRUMI

di Gennaro Giardino 
 
Riceviamo e pubblichiamo Una poesia dello Scrittore Gianfranco Cammarata

LA tristezza Degli Agrumi
 
La tristezza SI coglie NEGLI agrumeti siciliani, a vista.
 
Alberi Minuti, sfogliati, secchi.
 
E mesto E Agricoltore lo sguardo dell ', che sì posa Sulle cime degli alberi,
 
Come se volessero proteggerli, aiutarli a riprendersi.
 
Ed e La STESSA malinconia del genitore Che Vede Suo figlio Partire,
 
sradicato Dalla SUA terra e dal fluire del Suo Sangue.
 
E nascostamente lacrima, senza darlo Nemmeno un intendere.
 
Con grande maestria finge
 
e accompagna i Passi con la mano aperta,
 
quasi un forzarlo,
 
MENTRE SI Spezzano Gli anelli della SUA colonna.
 
venuto il fusto degli agrumi, lesionata.
 
E frutti niente.
 
Forse non diventerà Nemmeno nonno.
 
E sconfortato E L'Agricoltore Che sperava Nel Nuovo innesto,
 
Nella giovinezza del Suo piantume. 
 
La tristezza degli agrumi e La mestizia di Nazioni Unite Intero popolo,
 
Che Perde l'Orgoglio del Suo Calore,
 
per Scoprire il freddo della solitudine,
 
delle Case Vuote.
 
E 'la Sicilia che sì spopola, Che manda via i Suoi frutti Rimasti.
 
Dov'è la gioia del maestro?
 
Dov'è la felicità della nonna?
 
Ma this terra fu scolpita per Essere VIDEO SYSTEMS,
 
per Essere carezzata.
 
Fu dipinta su Una gran tela
 
per Essere trafitta Dalla Calda luce del mezzogiorno.
 
Era l'Orgoglio dei Presenti
 
e ANCHE dei Viandanti, Che potevano Raccontare di Averla Amata,
 
Anche Per Una sola notte.
 
Ma eccola lì, confusa 
 
e annebbiata Dai fumi della SUA montagna,
 
grattata Nelle Sue coste,
 
trafitta Nei Suoi fondali,
 
Lenta Nel Suo cammino.
 
Triste, vieni i Suoi agrumi.