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Di Christian Montagna
Ancora una volta si torna a parlare della Terra dei Fuochi, non perché ce ne fossimo dimenticati ma perché, qui si muore ancora. Siamo ad Acerra, nella provincia di Napoli, in tre giorni muoiono tre persone, tutti per la stessa malattia, il tumore. Domenico, Marisa e Lucrezia sono gli ultimi tre di una lista infinita che forse mai terminerà. Sono colpevoli di essere nati nel posto sbagliato, anzi, nel posto in cui la gente sbagliata ha seminato il male. In quelle terre, non sono state soltanto sversate le scorie radioattive e i rifiuti tossici. La camorra ci ha sotterrato i sogni e le speranze di tutti coloro che le abitano. Ogni anno il numero di tumori è alle stelle, ci si ammala con la stessa facilità con cui in pieno inverno si prende un raffreddore. Ma perché qualcuno ha permesso che ciò accadesse? Perché gli abitanti della zona rossa sono costretti ad emigrare? Questo nessuno può permetterlo! In queste zone, uomini e donne onesti hanno piantato i loro sogni, giorno dopo giorno, hanno seminato i frutti che un giorno avrebbero voluto raccogliere incuranti del fatto che prima o poi, sarebbe passato quel terribile uragano chiamato camorra! Eppure, tutto questo è stato concesso. Il male ha preso il sopravvento, sono stati inquinati terreni, fiumi, condutture di acqua potabile, aria e tanto altro ancora. Ma soprattutto sono state stravolte le vite di migliaia di persone che quotidianamente sono costrette a combattere quel mostro chiamato tumore. Ora che la situazione pare essere irreversibile, tutti si allarmano e si interessano del problema. Troppo tardi miei cari; troppi cuori hanno smesso già di battere e troppe madri hanno pianto i loro figli. E sappiate che se un Dio esiste, farete i conti con lui perché in un modo o nell'altro siamo tutti responsabili: chi ha visto e ha fatto finta di non vedere, chi ha saputo e ha fatto finta di non sapere, chi ha causato ciò e continua a farlo indisturbato.
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